Dead Space 3
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In più non c'é da sottovalutare anche il versante “social” di queste operazioni, dal momento che una volta costruita l'arma “definitiva”, potrete ricavarne anche un progetto originale da condividere con gli amicic in coop e, ahinoi, non é da mettere in secondo piano la volontà di EA di lucrare sull'acquisto dei singoli materiali (tramite pratiche micro transazioni), per tutti coloro non siano dotati di sufficiente pazienza e vogliono avere fin da subito armi e features a volontà. Ad affiancarsi alle armi ci saranno anche le varie tute che troverete nei vari livelli e che questa volta hanno finalità più pratiche che estetiche, se si esclude la bellissima tuta “N7” che Dead Space vi metterà a disposizione se rileverà salvataggi di Mass Effect 3. Anche queste potranno essere upgradate a vostro piacimento, per avere maggiori scorte di ossigeno o migliorare le vostre capacità di poter rallentare avversari o spostare oggetti e macchinari.
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Questi due “poteri”, sono alla base della maggior parte dei puzzle che saremo chiamati a risolvere nel corso del gioco, giusto per dare l'illusione di dover scomodare di tanto in tanto la materia grigia. In realtà i puzzle sono piuttosto semplici e filoguidati, ma sarete spesso chiamati alla loro risoluzione nel bel mezzo della battaglia, il che vi costringerà a pensare e reagire in fretta. Così come detto in apertura dell'articolo, Dead Space 3 riesce a essere un gioco dalla longevità più che generosa, per un titolo del genere. Abbiamo chiuso la nostra avventura (senza approfondire troppo alcune missioni secondarie o la ricerca di specifici componenti), in diciotto ore abbondanti. Un bene? Lo lasciamo decidere a voi, da parte nostra vi diciamo che il tempo fila via liscio, con qualche passaggio a vuoto, soprattutto quando saremo chiamati a qualche backtracking di troppo e soprattutto quando il “motore” che ci chiama all'azione é per l'ennesima volta il motore che non funziona, il carburante che manca, il filo staccato e via dicendo.
Una volta finito il gioco (vi ricordiamo che il VERO finale é dopo i titoli di coda), avrete anche la possibilità di rigiocare la stessa avventura con nuove modalità, tra cui segnaliamo quella “Dead Space Classic”, dove avrete le sole armi del titolo originale, e quella “Pure Survival”, dove riflessi (e intestini) saranno messi veramente a dura prova.
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La novità più sorprendente, però, rimane l'ottima modalità cooperativa che grazie al “drop in, drop out”, vi permetterà di intervenire in qualsiasi momento dell'avventura per partecipare alle sessioni di gioco dei vostri amici. Ci ha sorpreso notare, soprattutto, come spazi, armi e situazioni di gioco siano stati studiati con precisione per funzionare alla perfezione sia in singolo che in cooperativa, a riprova del fatto che questa modalità non é solo un orpello “alla moda”, ma ha avuto un peso fondamentale nell'intera progettazione del gioco (sicuramente più di quanto ne abbia avuta il multiplayer del secondo episodio). Per dovere di cronaca vi segnaliamo anche l'integrazione del Kinect nella versione Xbox 360, ma dal momento che la versione in nostro possesso era solo in inglese, dovremo rimandare il giudizio sul senso o meno dell'operazione quando arriveranno in redazione le versioni in italiano.
Da un punto di vista tecnico, pur non trovandoci di fronte ad un titolo capace di fare la storia per le sue qualità estetiche o tecniche, Dead Space 3 riesce comunque a creare ambienti di gioco e personaggi ben definiti e doppiati, capace di creare un titolo con forti connotazioni cinematografiche che ne aumentano a dismisura l'appeal, portandolo a guardare a testa alta i migliori mostri sacri delle produzioni cinematografiche di fantascienza degli ultimi anni. Assolutamente d'eccezione, invece, il versante audio che propone un doppiaggio (per il momento possiamo giudicare solo quello inglese), davvero ben realizzato e interpretato dagli attori e un accompagnamento audio che non facciamo fatica a definire perfetto per l'occasione e contribuisce ad ogni passaggio ad aumentare il senso di coinvolgimento.
Impossibile, quindi, non definire Dead Space 3 come un successo, almeno sotto il versante del gioco vero e proprio (le vendite sono un altro discorso). Visceral é riuscita a creare un prodotto capace di accontentare vecchia e nuova guardia, andando incontro a chi é alla ricerca di un gioco sostanzialmente d'azione (pur non trovandoci di fronte ad un titolo alla Max Payne, per intenderci), ma con forti sfumature horror, all'interno di un set assolutamente credibile, vivo e pulsante. Da smembrare in ogni singola parte.
Questi due “poteri”, sono alla base della maggior parte dei puzzle che saremo chiamati a risolvere nel corso del gioco, giusto per dare l'illusione di dover scomodare di tanto in tanto la materia grigia. In realtà i puzzle sono piuttosto semplici e filoguidati, ma sarete spesso chiamati alla loro risoluzione nel bel mezzo della battaglia, il che vi costringerà a pensare e reagire in fretta. Così come detto in apertura dell'articolo, Dead Space 3 riesce a essere un gioco dalla longevità più che generosa, per un titolo del genere. Abbiamo chiuso la nostra avventura (senza approfondire troppo alcune missioni secondarie o la ricerca di specifici componenti), in diciotto ore abbondanti. Un bene? Lo lasciamo decidere a voi, da parte nostra vi diciamo che il tempo fila via liscio, con qualche passaggio a vuoto, soprattutto quando saremo chiamati a qualche backtracking di troppo e soprattutto quando il “motore” che ci chiama all'azione é per l'ennesima volta il motore che non funziona, il carburante che manca, il filo staccato e via dicendo.
Una volta finito il gioco (vi ricordiamo che il VERO finale é dopo i titoli di coda), avrete anche la possibilità di rigiocare la stessa avventura con nuove modalità, tra cui segnaliamo quella “Dead Space Classic”, dove avrete le sole armi del titolo originale, e quella “Pure Survival”, dove riflessi (e intestini) saranno messi veramente a dura prova.
La novità più sorprendente, però, rimane l'ottima modalità cooperativa che grazie al “drop in, drop out”, vi permetterà di intervenire in qualsiasi momento dell'avventura per partecipare alle sessioni di gioco dei vostri amici. Ci ha sorpreso notare, soprattutto, come spazi, armi e situazioni di gioco siano stati studiati con precisione per funzionare alla perfezione sia in singolo che in cooperativa, a riprova del fatto che questa modalità non é solo un orpello “alla moda”, ma ha avuto un peso fondamentale nell'intera progettazione del gioco (sicuramente più di quanto ne abbia avuta il multiplayer del secondo episodio). Per dovere di cronaca vi segnaliamo anche l'integrazione del Kinect nella versione Xbox 360, ma dal momento che la versione in nostro possesso era solo in inglese, dovremo rimandare il giudizio sul senso o meno dell'operazione quando arriveranno in redazione le versioni in italiano.
Da un punto di vista tecnico, pur non trovandoci di fronte ad un titolo capace di fare la storia per le sue qualità estetiche o tecniche, Dead Space 3 riesce comunque a creare ambienti di gioco e personaggi ben definiti e doppiati, capace di creare un titolo con forti connotazioni cinematografiche che ne aumentano a dismisura l'appeal, portandolo a guardare a testa alta i migliori mostri sacri delle produzioni cinematografiche di fantascienza degli ultimi anni. Assolutamente d'eccezione, invece, il versante audio che propone un doppiaggio (per il momento possiamo giudicare solo quello inglese), davvero ben realizzato e interpretato dagli attori e un accompagnamento audio che non facciamo fatica a definire perfetto per l'occasione e contribuisce ad ogni passaggio ad aumentare il senso di coinvolgimento.
Impossibile, quindi, non definire Dead Space 3 come un successo, almeno sotto il versante del gioco vero e proprio (le vendite sono un altro discorso). Visceral é riuscita a creare un prodotto capace di accontentare vecchia e nuova guardia, andando incontro a chi é alla ricerca di un gioco sostanzialmente d'azione (pur non trovandoci di fronte ad un titolo alla Max Payne, per intenderci), ma con forti sfumature horror, all'interno di un set assolutamente credibile, vivo e pulsante. Da smembrare in ogni singola parte.