Dead Space
di
Un'astronave abbandonata. Un ridotto gruppo di malcapitati. Lo spazio aperto. Aberrazioni al limite del vomitevole. Chi di voi sa cosa succede una volta combinati tutti questi elementi insieme? Nessuno riesce a indovinare? Nessuno nessuno? Per questa volta sorvoliamo e vi diamo anche ragione, dato che Electronic Arts sembra essersene uscita quasi dal nulla con questo nuovissimo Dead Space, prendendo un po' in contropiede tutti i masochistici amanti dell'horror nudo e crudo, categoria (purtroppo) sempre più in via d'estinzione. Proprio quando tutti gli occhi dei fan erano puntati sul recente Silent Hill: Homecoming o sul non troppo lontano Resident Evil 5, il colosso americano riesce a sorprendere noi critici videoludici con un prodotto fresco, perverso e maligno fino al midollo. Per chi fino a qualche tempo fa vedeva EA come sola promotrice di scadenti titoli su licenza é arrivato il tempo di ricredersi: l'emozionante avventura di Isaac, dopo essere stata recensita su queste stesse pagine in versione Xbox360, approda finalmente anche sulle nostre PS3. La notte non é mai stata così soffocante, i rumori mai così terribili. E se lo assicura anche Dario Argento, é proprio giunta l'ora di preoccuparsi...
Ambientato in un futuro non meglio precisato, Dead Space ci mette nei panni del talentuoso tecnico aero-spaziale Isaac. Ricevuto un misterioso messaggio di soccorso dalla USG Ishimura, mastodontica trivellatrice planetaria, si mette in viaggio con il suo gruppo per risolvere l'evidente guasto. Ma indubbiamente c'era sotto qualcosa di più. Una struttura come la Ishimura in totale blackout, completamente abbandonata nonostante le centinaia di persone necessarie per guidarla? É sicuramente successo qualcosa, e quel sangue sparso un po' ovunque non fa altro che confermare la nostra tesi. Verremo così immediatamente calati in un contesto fantascientifico sì dei più classici, ma gustoso e digeribile come pochi prima d'ora. Sebbene la vicenda, almeno in principio, risulti quantomeno confusionaria, man mano che proseguiremo nel nostro viaggio arriveranno le prime, sconcertanti risposte, dipanando una trama che ripesca a piene mani dai grandi classici del passato, con pochi filmati e tanti documenti da reperire in giro; utili tasselli che, lentamente, andranno a formare un quadro sempre più chiaro e completo. Cosa é successo realmente sulla Ishimura? Che fine hanno fatto tutti i suoi lavoratori? Ma soprattutto, siamo veramente soli qui sopra? ...
Come era lecito aspettarsi, dopo una prima rocambolesca fuga entreremo in possesso della nostra prima sputafuoco. Il prodotto EA é, principalmente, uno sparatutto in terza persona che strizza notevolmente l'occhio a Resident Evil 4. “Strizzare l'occhio”, per usare un eufemismo, dato che ad essere sinceri l'impostazione sembra essere presa di peso dall'action/horror di Capcom. Visuale da sopra la spalla, mappatura dei tasti, armamentario vasto ed eterogeneo, negozi sparsi in giro per la compravendita o per il potenziamento dell'equipaggiamento: insomma, tutto quello che di riuscito c'era in RE4, lo ritroveremo in Dead Space più tirato a lucido che mai, anche se di certo non é un male. Davvero ottime le sparatorie, sempre sul filo del rasoio grazie (o a causa?) ad una linea di difficoltà meno bilanciata a nostro favore. Finire le munizioni sarà la regola per i giocatori meno attenti, costretti quindi ad imparare le debolezze di ogni diverso abominio e di essere furbi abbastanza per sfruttarle a proprio vantaggio. Se da un lato gli scontri a fuoco risultano impegnativi ed esaltanti, dall'altro troveremo fasi esplorative degne di questo nome. La progettazione dei livelli ha dell'incredibile: nonostante la vicenda sia ambientata completamente a bordo dell'Ishimura, infatti, gli sviluppatori hanno dato il meglio di sé per differenziare il più possibile ogni stanza, ogni corridoio ed ogni minuscolo anfratto, per spingere il giocatore ad uscire dal percorso prestabilito (o, spesso, a tornare sui propri passi) per controllare, magari, cosa possa nascondersi in quello stanzino dimenticato da Dio in fondo al corridoio. Grazie ad un efficace sistema di tracciamento dell'obiettivo, inoltre, il problema di perdere l'orientamento é completamente scongiurato. Come già accennato prima, potrà capitare più di una volta di trovarsi faccia a faccia con enigmi mai troppo banali, sempre capaci di stuzzicare la materia grigia del malcapitato di turno e quindi di lasciargli un po' di respiro tra uno spavento e l'altro e di impegnarlo in attività diverse dal solito.
Ambientato in un futuro non meglio precisato, Dead Space ci mette nei panni del talentuoso tecnico aero-spaziale Isaac. Ricevuto un misterioso messaggio di soccorso dalla USG Ishimura, mastodontica trivellatrice planetaria, si mette in viaggio con il suo gruppo per risolvere l'evidente guasto. Ma indubbiamente c'era sotto qualcosa di più. Una struttura come la Ishimura in totale blackout, completamente abbandonata nonostante le centinaia di persone necessarie per guidarla? É sicuramente successo qualcosa, e quel sangue sparso un po' ovunque non fa altro che confermare la nostra tesi. Verremo così immediatamente calati in un contesto fantascientifico sì dei più classici, ma gustoso e digeribile come pochi prima d'ora. Sebbene la vicenda, almeno in principio, risulti quantomeno confusionaria, man mano che proseguiremo nel nostro viaggio arriveranno le prime, sconcertanti risposte, dipanando una trama che ripesca a piene mani dai grandi classici del passato, con pochi filmati e tanti documenti da reperire in giro; utili tasselli che, lentamente, andranno a formare un quadro sempre più chiaro e completo. Cosa é successo realmente sulla Ishimura? Che fine hanno fatto tutti i suoi lavoratori? Ma soprattutto, siamo veramente soli qui sopra? ...
Come era lecito aspettarsi, dopo una prima rocambolesca fuga entreremo in possesso della nostra prima sputafuoco. Il prodotto EA é, principalmente, uno sparatutto in terza persona che strizza notevolmente l'occhio a Resident Evil 4. “Strizzare l'occhio”, per usare un eufemismo, dato che ad essere sinceri l'impostazione sembra essere presa di peso dall'action/horror di Capcom. Visuale da sopra la spalla, mappatura dei tasti, armamentario vasto ed eterogeneo, negozi sparsi in giro per la compravendita o per il potenziamento dell'equipaggiamento: insomma, tutto quello che di riuscito c'era in RE4, lo ritroveremo in Dead Space più tirato a lucido che mai, anche se di certo non é un male. Davvero ottime le sparatorie, sempre sul filo del rasoio grazie (o a causa?) ad una linea di difficoltà meno bilanciata a nostro favore. Finire le munizioni sarà la regola per i giocatori meno attenti, costretti quindi ad imparare le debolezze di ogni diverso abominio e di essere furbi abbastanza per sfruttarle a proprio vantaggio. Se da un lato gli scontri a fuoco risultano impegnativi ed esaltanti, dall'altro troveremo fasi esplorative degne di questo nome. La progettazione dei livelli ha dell'incredibile: nonostante la vicenda sia ambientata completamente a bordo dell'Ishimura, infatti, gli sviluppatori hanno dato il meglio di sé per differenziare il più possibile ogni stanza, ogni corridoio ed ogni minuscolo anfratto, per spingere il giocatore ad uscire dal percorso prestabilito (o, spesso, a tornare sui propri passi) per controllare, magari, cosa possa nascondersi in quello stanzino dimenticato da Dio in fondo al corridoio. Grazie ad un efficace sistema di tracciamento dell'obiettivo, inoltre, il problema di perdere l'orientamento é completamente scongiurato. Come già accennato prima, potrà capitare più di una volta di trovarsi faccia a faccia con enigmi mai troppo banali, sempre capaci di stuzzicare la materia grigia del malcapitato di turno e quindi di lasciargli un po' di respiro tra uno spavento e l'altro e di impegnarlo in attività diverse dal solito.