Dead Space Extraction
di
Paolo Mulas
Dead Space é stato sicuramente una delle maggiori sorprese della scorsa stagione; dopo l'uscita nei formati Ps3 e 360 alla Electronic Arts non hanno atteso troppo per annunciare l'intenzione di voler portare la serie anche sul Wii con un capitolo esclusivo. Una notizia che ha sicuramente destato scalpore tra gli addetti ai lavori, ed ha anche instillato dei dubbi sulla qualità finale del lavoro, d'altronde l'apparente frettolosa unione tra un franchise emergente e la console di maggiore successo, faceva temere il rischio di ritrovarsi di fronte ad un titolo poco curato.Tutti questi punti interrogativi, questioni e perplessità, si sono rivelate, per fortuna di noi videogiocatori, completamente infondati. Come scopriremo insieme nel corso della recensione, Dead Space Extraction é un titolo che convince praticamente sotto ogni aspetto, a partire dall'impianto narrativo. Ambientato all'incirca tre settimane prima di Dead Space, in Extraction saremo protagonisti dei nefasti accadimenti correlati al ritrovamento del Marchio, una misteriosa roccia di origine aliena dotata di poteri che scateneranno il panico più completo nella colonia Aegis VII. La lotta per la sopravivenza contro le terribili creature guidate dal Marchio, ci vedrà vestire i panni di diversi personaggi in tante diverse ambientazioni inedite e non, e siamo sicuri che gli appassionati del capitolo originale saranno ben felici di chiarirsi le idee su molti degli eventi narrati nel sequel.
Uno degli aspetti che più aveva generato qualche dubbio, é relativo al cambiamento di genere operato dagli sviluppatori; mentre il precedente episodio era classificabile come uno sparatutto in terza persona dalle forti tinte horror (con una inquadratura maggiormente ravvicinata durante le sparatorie, alla Resident Evil 4 per intenderci) in questo suo passaggio ai lidi Nintendo si é preferito optare per uno sparatutto su binari (shooter on rail in inglese), una tipologia di giochi che aveva raggiunto il suo apice di popolarità alla fine degli anni '90, e che dopo un lento declino é ritornata in grande stile sul Wii, console il cui controller sembra decisamente indicato per sparatutto ed affini. Nonostante l'azzardo, la scelta di questo cambio di prospettiva e di conseguenza del gameplay, si é rivelata in fin dei conti azzeccata. Se siamo quasi sempre stati abituati a sparatutto su binari caratterizzati da un ritmo altissimo a discapito però della profondità, ci troviamo in questo caso dinanzi ad un titolo che a suo modo reinterpreta le regole del genere. Difatti il gioco alterna sapientemente delle fasi più lente, dedicate ad approfondire gli aspetti narrativi e soprattutto a generare nel giocatore la sensazione di suspense, paura ed insicurezza, con altre decisamente più movimentate dove ci si dovrà difendere dai ripetuti assalti dei necromorfi.
Per fronteggiare al meglio queste fastidiose creature contaminate dal Marchio, avremo a disposizione un arsenale di tutto rispetto, costituito, solo per fare qualche esempio, da pistole di varia natura, lame al plasma e lanciafiamme. Il limite di poter al massimo equipaggiare un massimo di quattro armi (sparachiodi compresa), farà si che in taluni casi saremo costretti a delle drastiche scelte; prima però di abbandonare una vecchia arma nella speranza di averne acquisito una maggiormente potente, dovremo valutarne non solo la funzione principale, ma anche quella secondaria, che potrà essere attivata con grande semplicità con una rotazione del Wii Remote. Approfondendo il discorso relativo al sistema di controllo, c'é davvero da apprezzare il lavoro svolto dagli sviluppatori anche sotto quest'aspetto. Il “telecomando” ancor meglio se alloggiato nella Wii Zapper, garantisce intuitività, realismo e grande precisione, quest'ultima caratteristica ancora più importante se si considera che per neutralizzare i necromorfi dovremo colpire dei punti specifici del corpo (quasi sempre gli arti). L'unico appunto che si può esprimere in tal senso é relativo all'eccessiva grandezza del mirino che potrebbe creare qualche difficoltà soprattutto in occasione di sparatorie a distanza. Accanto alle armi potremo contare anche su due importanti poteri, telecinesi e stasi.
Il primo ci permetterà di controllare degli oggetti a distanza che in molti casi potranno essere scagliati con grande efficacia verso i nemici, la stasi invece non é altro che una sorta di bullet time, che farà rallentare i movimenti dei personaggi inquadrati o anche di elementi meccanici. L'intelligente utilizzo di queste due capacità extrasensoriali si renderà ancor più importante nei livelli di difficoltà più alti: l'utilizzo della telecinesi ci farà risparmiare in molte occasioni preziosi proiettili, mentre la stasi servirà anche per risolvere alcuni piccoli enigmi ambientali. Al contrario della maggioranza (per non dire totalità) degli altri esponenti del genere, il titolo Ea risulta comunque caratterizzato da una discreta profondità, ed il giocatore si ritrova pienamente immerso e coinvolto in un universo vivo e coerente. Nonostante lo sviluppo dell'azione sia per ovvi motivi guidato, in Dead Space Extractions non é una eresia parlare anche di una componente esplorativa. Difatti anche durante le sparatorie, o più facilmente mentre avanzeremo per i livelli, bisognerà prestare la massima attenzione visiva ai numerosi oggetti spesso ben mimetizzati nell'ambiente. Avremo la possibilità di recuperare kit medici, nuove armi, munizioni, ed anche dossier, appartenuti nella maggior parte dei casi ad altri personaggi deceduti, che ci aiuteranno a far luce sulla vicenda.
Nella disperata fuga verso la salvezza, avremo modo di controllare diversi personaggi e scoprirne (anche grazie all'ausilio di un'ottima sceneggiatura) la loro storia; un utile stratagemma in grado di giovare sia all'aspetto narrativo e sia alla varietà.
Sebbene il titolo possa essere portato a termine in meno di dieci ore (un lasso di tempo comunque rispettabile per la tipologia del gioco), la longevità é comunque assicurata dalla presenza della modalità cooperativa (basterà in questo caso avere il solo Wii Remote), dell'opzione sfida (dove bisognerà abbattere ondate di necromorfi cercando di ottenere quanti più punti possibile), e da degli extra da sbloccare che permetteranno di visualizzare una sorta di fumetto ispirato alle vicende del gioco. Come già scritto in precedenza Extraction é un titolo convincente sotto ogni aspetto, anche quello relativo al comparto grafico; poteva essere una sfida davvero improba quella di riuscire a ricreare sul Wii una struttura paragonabile a quella del primo Dead Space, ma gli sviluppatori sono riusciti a stupirci anche in tal senso.
Davvero ottimi i modelli poligonali e le animazioni dei vari personaggi (anche per quel che riguarda la mimica facciale), di grande impatto le ambientazioni, caratterizzate da una grande pulizia generale, alto livello di dettaglio e da effetti luce dinamici e realistici, ed infine ottima la gestione (ad opera della cpu) delle inquadrature. Discorso analogo per il sonoro, buon doppiaggio in inglese (ben tradotto con i sottotitoli in italiano), brani d'accompagnamento adatti, e intelligente utilizzo della speaker del “telecomando”, utilizzato in diverse occasioni come radio per comunicare con gli altri sopravvissuti.
Accompagnato da una ingenerosa diffidenza durante lo sviluppo, Dead Space Extraction é un titolo che zittisce tutti i nefasti profeti. Uno sparatutto, che seppur su binari, riesce a ricreare perfettamente l'atmosfera del gioco originale, con il quale si integra ottimamente anche sotto l'aspetto narrativo. Nonostante il genere di appartenenza possa far presumere il contrario, Extraction riesce a coniugare l'immediatezza ed il ritmo degli shooter on rail con meccaniche varie e profonde.
Uno degli aspetti che più aveva generato qualche dubbio, é relativo al cambiamento di genere operato dagli sviluppatori; mentre il precedente episodio era classificabile come uno sparatutto in terza persona dalle forti tinte horror (con una inquadratura maggiormente ravvicinata durante le sparatorie, alla Resident Evil 4 per intenderci) in questo suo passaggio ai lidi Nintendo si é preferito optare per uno sparatutto su binari (shooter on rail in inglese), una tipologia di giochi che aveva raggiunto il suo apice di popolarità alla fine degli anni '90, e che dopo un lento declino é ritornata in grande stile sul Wii, console il cui controller sembra decisamente indicato per sparatutto ed affini. Nonostante l'azzardo, la scelta di questo cambio di prospettiva e di conseguenza del gameplay, si é rivelata in fin dei conti azzeccata. Se siamo quasi sempre stati abituati a sparatutto su binari caratterizzati da un ritmo altissimo a discapito però della profondità, ci troviamo in questo caso dinanzi ad un titolo che a suo modo reinterpreta le regole del genere. Difatti il gioco alterna sapientemente delle fasi più lente, dedicate ad approfondire gli aspetti narrativi e soprattutto a generare nel giocatore la sensazione di suspense, paura ed insicurezza, con altre decisamente più movimentate dove ci si dovrà difendere dai ripetuti assalti dei necromorfi.
Per fronteggiare al meglio queste fastidiose creature contaminate dal Marchio, avremo a disposizione un arsenale di tutto rispetto, costituito, solo per fare qualche esempio, da pistole di varia natura, lame al plasma e lanciafiamme. Il limite di poter al massimo equipaggiare un massimo di quattro armi (sparachiodi compresa), farà si che in taluni casi saremo costretti a delle drastiche scelte; prima però di abbandonare una vecchia arma nella speranza di averne acquisito una maggiormente potente, dovremo valutarne non solo la funzione principale, ma anche quella secondaria, che potrà essere attivata con grande semplicità con una rotazione del Wii Remote. Approfondendo il discorso relativo al sistema di controllo, c'é davvero da apprezzare il lavoro svolto dagli sviluppatori anche sotto quest'aspetto. Il “telecomando” ancor meglio se alloggiato nella Wii Zapper, garantisce intuitività, realismo e grande precisione, quest'ultima caratteristica ancora più importante se si considera che per neutralizzare i necromorfi dovremo colpire dei punti specifici del corpo (quasi sempre gli arti). L'unico appunto che si può esprimere in tal senso é relativo all'eccessiva grandezza del mirino che potrebbe creare qualche difficoltà soprattutto in occasione di sparatorie a distanza. Accanto alle armi potremo contare anche su due importanti poteri, telecinesi e stasi.
Il primo ci permetterà di controllare degli oggetti a distanza che in molti casi potranno essere scagliati con grande efficacia verso i nemici, la stasi invece non é altro che una sorta di bullet time, che farà rallentare i movimenti dei personaggi inquadrati o anche di elementi meccanici. L'intelligente utilizzo di queste due capacità extrasensoriali si renderà ancor più importante nei livelli di difficoltà più alti: l'utilizzo della telecinesi ci farà risparmiare in molte occasioni preziosi proiettili, mentre la stasi servirà anche per risolvere alcuni piccoli enigmi ambientali. Al contrario della maggioranza (per non dire totalità) degli altri esponenti del genere, il titolo Ea risulta comunque caratterizzato da una discreta profondità, ed il giocatore si ritrova pienamente immerso e coinvolto in un universo vivo e coerente. Nonostante lo sviluppo dell'azione sia per ovvi motivi guidato, in Dead Space Extractions non é una eresia parlare anche di una componente esplorativa. Difatti anche durante le sparatorie, o più facilmente mentre avanzeremo per i livelli, bisognerà prestare la massima attenzione visiva ai numerosi oggetti spesso ben mimetizzati nell'ambiente. Avremo la possibilità di recuperare kit medici, nuove armi, munizioni, ed anche dossier, appartenuti nella maggior parte dei casi ad altri personaggi deceduti, che ci aiuteranno a far luce sulla vicenda.
Nella disperata fuga verso la salvezza, avremo modo di controllare diversi personaggi e scoprirne (anche grazie all'ausilio di un'ottima sceneggiatura) la loro storia; un utile stratagemma in grado di giovare sia all'aspetto narrativo e sia alla varietà.
Sebbene il titolo possa essere portato a termine in meno di dieci ore (un lasso di tempo comunque rispettabile per la tipologia del gioco), la longevità é comunque assicurata dalla presenza della modalità cooperativa (basterà in questo caso avere il solo Wii Remote), dell'opzione sfida (dove bisognerà abbattere ondate di necromorfi cercando di ottenere quanti più punti possibile), e da degli extra da sbloccare che permetteranno di visualizzare una sorta di fumetto ispirato alle vicende del gioco. Come già scritto in precedenza Extraction é un titolo convincente sotto ogni aspetto, anche quello relativo al comparto grafico; poteva essere una sfida davvero improba quella di riuscire a ricreare sul Wii una struttura paragonabile a quella del primo Dead Space, ma gli sviluppatori sono riusciti a stupirci anche in tal senso.
Davvero ottimi i modelli poligonali e le animazioni dei vari personaggi (anche per quel che riguarda la mimica facciale), di grande impatto le ambientazioni, caratterizzate da una grande pulizia generale, alto livello di dettaglio e da effetti luce dinamici e realistici, ed infine ottima la gestione (ad opera della cpu) delle inquadrature. Discorso analogo per il sonoro, buon doppiaggio in inglese (ben tradotto con i sottotitoli in italiano), brani d'accompagnamento adatti, e intelligente utilizzo della speaker del “telecomando”, utilizzato in diverse occasioni come radio per comunicare con gli altri sopravvissuti.
Accompagnato da una ingenerosa diffidenza durante lo sviluppo, Dead Space Extraction é un titolo che zittisce tutti i nefasti profeti. Uno sparatutto, che seppur su binari, riesce a ricreare perfettamente l'atmosfera del gioco originale, con il quale si integra ottimamente anche sotto l'aspetto narrativo. Nonostante il genere di appartenenza possa far presumere il contrario, Extraction riesce a coniugare l'immediatezza ed il ritmo degli shooter on rail con meccaniche varie e profonde.
Dead Space Extraction
8
Voto
Redazione
Dead Space Extraction
Nonostante tutti i dubbi che lo avevano accompagnato fin dal suo annuncio, Dead Space Extraction debutta sul Wii in maniera decisamente convincente. Il titolo Ea si integra alla perfezione con il capitolo originale, di cui riesce a ricreare l'atmosfera di tensione e terrore seppur in un differente contesto ludico; uno sparatutto che seppur su binari coniuga brillantemente immediatezza e ritmo con meccaniche profonde e curate.