Deadly Creatures
di
Lo scorpione e la tarantola non sono certo tra gli animali più amati, ma nonostante ciò esercitano un particolare fascino su molte persone, per via di una indubbia, seppur particolare, eleganza. Questi piccoli eppure letali predatori a quattro paia di zampe sono i protagonisti di uno dei giochi più originali degli ultimi anni, Deadly Creatures. Nel titolo non mancheranno certo esponenti del genere umano, ma le loro vicissitudini (inerenti ad un fantomatico tesoro), invertendo il canone narrativo maggioritario nel mondo videoludico, sono presenti, ma sullo sfondo del “teatro” desertico imbastito dai Rainbow Studios. Un tempo specializzati in titoli motoclistici, (già autori della serie Motocross Madness per PC), dal 2001 sono entrati a far parte della scuderia THQ, una delle software house maggiormente attive sul Wii con esiti molto spesso positivi.
Tornando a Deadly Creatures, la differenziazione dei due nostri “alter-ego”, i quali andranno ad alternarsi di capitolo in capitolo, é in primo luogo di costituzione fisica, cui corrisponde una maggiore velocità ed agilità della tarantola ed una maggiore propensione all'attacco dello scorpione. Da un punto di vista ludico il sistema di controllo é parimenti adattato alle esigenze del gameplay di cui THQ si é fatta interprete (un medesimo tasto, ad esempio, consente alla tarantola di saltare ed allo scorpione, che rimarrà al contrario ben piantato sul terreno, di proteggersi a mo' di scudo con le sue chele. Scuotendo il telecomando Wii ed il Nunchuk (alternativamente o contemporaneamente a secondadelle circostanze) é possibile compiere attacchi rotanti, morsi al volo, perforazioni a mezzo dipungiglione, scatti in avanti e via discorrendo. E' altresì concesso rimuovere cespugli potandoli, scavare in terreni e pareti friabili (scorpione); ed ancora: lanciare la tela, avvelenare le prede (tarantola) o, alfine, scrollarsi di dosso fastidiosi sciami di acari.
Le mosse che vanno ad arricchire il nostro, per così dire, “arsenale” andranno sbloccate procedendo nell'avventura, laddove ad ogni nemico abbattuto corrisponde un numero di punti assegnati
il cui accumulo rende possibile, appunto, l'arricchimento e l'incremento delle tecniche combattive. Nel tentativo di particolareggiare il battle-system gli sviluppatori hanno altresì incluso delle “fatality” con le quali finire il nemico (alla God of War) e dei Quick Time Events (alla Shenmue o più recentemente anche in Resident Evil 4) con i quali interagire maggiormente nel corso, ad esempio, della lotta contro i boss (se ne avrà un immediato assaggio in occasione della prima sfida lanciata dal gioco, nella fattispecie un cobra). Elementi da non farsi scappare nel corso della perlustrazione sono infine le cavallette (principale fonte di cura e sostentamento dei nostri nuovi “beniamini”), le più rare cavallette verdi (le quali, divorate, consentonoun incremento della barra dell'energia) e le larve, disseminate qua e là nelle aree di gioco.La raccolta di quest'ultime é grossomodo piacevole, specie per quelle meglio celate, perché darà accesso agli extra dispensati (gallerie di artwork e di bozze).
E' questo un ovvio strumento preposto all'aumento della longevità
del titolo che, come da tradizione per i giochi action, si concentra sul ritmo di gioco e sulla sua sostenibilità più che sul mero minutaggio (per raggiungere i titoli di coda vi occorreranno pertanto tra le otto e dieci ore, mentre per completarlo al 100% ne serviranno orientativamente una quindicina, a seconda della difficoltà selezionata e della bravura di chi gioca). Alcuni giocatori potrebbero apprezzare maggiormente le sessioni incentrate sul platform e sull'esplorazione (a tratti forse lineare ma comunque sorretta da un più che discreto level design) e quindi preferiranno i capitoli con protagonista l'agile tarantola.
Altri invece potrebbero essere maggiormente attratti dalla forza bruta dello scorpione e della sua coriacea corazza (beninteso: non che la tarantola non combatta o lo scorpione non esplori, si tratta di differenti dosaggi delle due componenti ludiche poste alla fondamenta di Deadly Creatures).
Ciononostante, entrambe le categorie videogiocanti riconosceranno la classica validità dell'alternanza dei due stili e, complessivamente, la bontà del titolo in questione, la quale, pure a fronte di talune debolezze strutturali (ci riferiamo specificatamente alla ripetitività di cui soffrono,
alla lunga, i combattimenti), non può mancare d'essere elogiata, anche per originalità, sotto molti aspetti. L'atmosfera, infatti, possiede tinte estetiche (tanto sonore quanto visive) cupe quanto basta alla narrazione per districarsi esile e senza colpo ferire dal prologo all'epilogo.
Certo, non é nella trama che va riposta la fiducia dei consumatori di questo prodotto: sarebbe un errore da parte loro e, forse, uno sgarbo al gioco medesimo. Deadly Creatures, infatti, non punta sulla brillantezza dei dialoghi o sullo spessore dei personaggi e delle vicissitudini degli umani chiamati in causa. Si concentra, invece, sulla verosimiglianza degli insetti, dei ratti, dei rettili e di quant'altro ancora si frapporrà nella lotta per la sopravvivenza degli aracnidi nostri protetti ed alter-ego durante le sessioni di gioco (particolareggiate sono dunque le animazioni ed i modelli poligonali di nemici e comprimari).
La fatica Rainbow Studios (come sopraccennato) si concentra parimenti sulla sfida lanciata dai boss (non molti a dir la verità) e, non ultimo, sulla prospettiva nella quale il giocatore é chiamato a calarsi: quella degli esseri fra i più piccoli del mondo animale, chiamati ad essere preda e cacciatori. Anche un banalissimo cellulare, rotto e pulsante, o una scarpa abbandonata nel deserto assumono
forme diverse da quelle quotidiane se osservati con gli occhi di uno scorpione e di una tarantola.
Deadly Creatures, sorretto da delle meccaniche originali, a cui si unisce una atmosfera cupa ed affascinante, é un titolo unico nel suo genere, che farà la felicità di tutti gli amanti degli action game.....sempre che non abbiano paura dei nostri amici ad otto zampe!
Tornando a Deadly Creatures, la differenziazione dei due nostri “alter-ego”, i quali andranno ad alternarsi di capitolo in capitolo, é in primo luogo di costituzione fisica, cui corrisponde una maggiore velocità ed agilità della tarantola ed una maggiore propensione all'attacco dello scorpione. Da un punto di vista ludico il sistema di controllo é parimenti adattato alle esigenze del gameplay di cui THQ si é fatta interprete (un medesimo tasto, ad esempio, consente alla tarantola di saltare ed allo scorpione, che rimarrà al contrario ben piantato sul terreno, di proteggersi a mo' di scudo con le sue chele. Scuotendo il telecomando Wii ed il Nunchuk (alternativamente o contemporaneamente a secondadelle circostanze) é possibile compiere attacchi rotanti, morsi al volo, perforazioni a mezzo dipungiglione, scatti in avanti e via discorrendo. E' altresì concesso rimuovere cespugli potandoli, scavare in terreni e pareti friabili (scorpione); ed ancora: lanciare la tela, avvelenare le prede (tarantola) o, alfine, scrollarsi di dosso fastidiosi sciami di acari.
Le mosse che vanno ad arricchire il nostro, per così dire, “arsenale” andranno sbloccate procedendo nell'avventura, laddove ad ogni nemico abbattuto corrisponde un numero di punti assegnati
il cui accumulo rende possibile, appunto, l'arricchimento e l'incremento delle tecniche combattive. Nel tentativo di particolareggiare il battle-system gli sviluppatori hanno altresì incluso delle “fatality” con le quali finire il nemico (alla God of War) e dei Quick Time Events (alla Shenmue o più recentemente anche in Resident Evil 4) con i quali interagire maggiormente nel corso, ad esempio, della lotta contro i boss (se ne avrà un immediato assaggio in occasione della prima sfida lanciata dal gioco, nella fattispecie un cobra). Elementi da non farsi scappare nel corso della perlustrazione sono infine le cavallette (principale fonte di cura e sostentamento dei nostri nuovi “beniamini”), le più rare cavallette verdi (le quali, divorate, consentonoun incremento della barra dell'energia) e le larve, disseminate qua e là nelle aree di gioco.La raccolta di quest'ultime é grossomodo piacevole, specie per quelle meglio celate, perché darà accesso agli extra dispensati (gallerie di artwork e di bozze).
E' questo un ovvio strumento preposto all'aumento della longevità
del titolo che, come da tradizione per i giochi action, si concentra sul ritmo di gioco e sulla sua sostenibilità più che sul mero minutaggio (per raggiungere i titoli di coda vi occorreranno pertanto tra le otto e dieci ore, mentre per completarlo al 100% ne serviranno orientativamente una quindicina, a seconda della difficoltà selezionata e della bravura di chi gioca). Alcuni giocatori potrebbero apprezzare maggiormente le sessioni incentrate sul platform e sull'esplorazione (a tratti forse lineare ma comunque sorretta da un più che discreto level design) e quindi preferiranno i capitoli con protagonista l'agile tarantola.
Altri invece potrebbero essere maggiormente attratti dalla forza bruta dello scorpione e della sua coriacea corazza (beninteso: non che la tarantola non combatta o lo scorpione non esplori, si tratta di differenti dosaggi delle due componenti ludiche poste alla fondamenta di Deadly Creatures).
Ciononostante, entrambe le categorie videogiocanti riconosceranno la classica validità dell'alternanza dei due stili e, complessivamente, la bontà del titolo in questione, la quale, pure a fronte di talune debolezze strutturali (ci riferiamo specificatamente alla ripetitività di cui soffrono,
alla lunga, i combattimenti), non può mancare d'essere elogiata, anche per originalità, sotto molti aspetti. L'atmosfera, infatti, possiede tinte estetiche (tanto sonore quanto visive) cupe quanto basta alla narrazione per districarsi esile e senza colpo ferire dal prologo all'epilogo.
Certo, non é nella trama che va riposta la fiducia dei consumatori di questo prodotto: sarebbe un errore da parte loro e, forse, uno sgarbo al gioco medesimo. Deadly Creatures, infatti, non punta sulla brillantezza dei dialoghi o sullo spessore dei personaggi e delle vicissitudini degli umani chiamati in causa. Si concentra, invece, sulla verosimiglianza degli insetti, dei ratti, dei rettili e di quant'altro ancora si frapporrà nella lotta per la sopravvivenza degli aracnidi nostri protetti ed alter-ego durante le sessioni di gioco (particolareggiate sono dunque le animazioni ed i modelli poligonali di nemici e comprimari).
La fatica Rainbow Studios (come sopraccennato) si concentra parimenti sulla sfida lanciata dai boss (non molti a dir la verità) e, non ultimo, sulla prospettiva nella quale il giocatore é chiamato a calarsi: quella degli esseri fra i più piccoli del mondo animale, chiamati ad essere preda e cacciatori. Anche un banalissimo cellulare, rotto e pulsante, o una scarpa abbandonata nel deserto assumono
forme diverse da quelle quotidiane se osservati con gli occhi di uno scorpione e di una tarantola.
Deadly Creatures, sorretto da delle meccaniche originali, a cui si unisce una atmosfera cupa ed affascinante, é un titolo unico nel suo genere, che farà la felicità di tutti gli amanti degli action game.....sempre che non abbiano paura dei nostri amici ad otto zampe!