Death Roads: Tournament - recensione del gioco che ci mette nei panni di Mad Max
Death Roads: Tournament è un gioco in stile Mad Max di The Knights of Unity con unisce rogue-like e card-ame
Death Roads: il Mad Max che ci piace
È un po’ un peccato che Death Roads: Tournament non abbia stampigliato sulla fronte – per ovvi motivi di copyright – il brand creato da George Miller, ma è esattamente quello lo stile on-the-road, ma soprattutto post apocalittico, dell’ultima impresa di The Knights of Unity. Ci sono un po’ di cose da capire, prima di scendere in strada, ma comprese le prime meccaniche diventa immediatamente leggibile.
In pratica ogni giocatore sceglie un mezzo e un personaggio – inizialmente la scelta è obbligata ad un solo veicolo e un solo personaggio, ma andando avanti sbloccate il resto – sapendo però che la scelta di uno o dell’altro ha importanti ripercussioni sul gioco. Il personaggio scelto infatti si porta in pancia una serie di carte che si occupano delle manovre, le parti del mazzo votate allo scopo di colpire i nemici, sono relegate alle specifiche tecniche dei mezzi, modificati con armi a bordo, le quali si attivano alla bisogna o sfruttano il potere difensivo con scudi che si innescano o ancora con sistemi acuminati atti a speronare altre macchine.
Il giocatore sceglie un percorso nel più classico stile rogue-like, sapendo che avrà scontri generici o visite agli shop o ancora dal meccanico per rimettere a posto la propria vettura ed è così che parte la gara contro gli avversari che si avventurano sui tragitti che rimarranno inutilizzati. Una volta che parte una sfida si vede la nostra auto e gli avversari che imboccano il nostro stesso tragitto, possono essere droni, moto o altre macchine corazzate.
Ogni mossa è decisa dalle carte, quindi lo spostamento dell’auto, l’affiancamento agli avversari ecc. è un preciso piano che dovremo organizzare in modo tattico così da giocare le altre carte offensive. Lo scontro può finire unicamente se il giocatore è distrutto o lo sono tutti gli avversari. La parte intrigante, ma anche preponderante, è che andranno giocate carte movimento non controllate dal giocatore alla fine del turno, con situazioni che coinvolgono tutti i mezzi, in pratica si può finire contro una parete, in una posizione completamente diversa della strada, solo perché le carte hanno deciso così, ribaltando la situazione in senso positivo o negativo.
Questo è un aspetto francamente grigio e troppo legato alla casualità, ma non è l’unica cosa troppo sbilanciata, considerate che potreste essere re della strada e terminare il gioco senza problemi o con la stessa casualità in cui vi troverete ad incontrare i nemici, a finire distrutti quasi al secondo incontro, senza che siano le vostre decisioni tattiche ad essere quelle sbagliate o meno. Certamente durante l’avventura c’è modo di riparare la macchina o di shoppare carte molto utili, ma la casualità occupa la maggior parte delle preoccupazioni del giocatore. La grafica non è affatto male, anche se molto semplice, seppure la resa delle esplosioni o la soddisfazione procurata nel distruggere qualsiasi elemento di metallo tenti di avventurarsi su di noi… rilasci un’indubbia dose di soddisfazione.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Death Roads: Tournament - recensione del gioco che ci mette nei panni di Mad Max
Death Roads: Tournament è un rogue-like (motorizzato) con fantastici elementi da deck builder. L’idea folle e divertente, di cui vi parlo nella recensione – quindi non fate i pigri e leggetela –, non è sempre accompagnata da una resa in-game altrettanto bilanciata e corretta nei confronti del giocatore. Questo porta la fortuna ad avere un peso troppo generoso, ma è altresì vero che se ci si avventura nelle badlands in stile Mad Max, nessuno si aspetta duelli e bon ton alla stessa tavola.