Deathtrap Dungeon
di
Redazione Gamesurf
Buona la presentazione (anche se non sopporto l'interlacciato), che ricorda quella di Dungeon Keeper, e vi mostra le disgraziate sventure di un tapino che ha osato prima di voi entrare nel dungeon e che non é più riuscito a rimirar le stelle a causa, come vedrete, di una braciola alla dinamite; il tutto raccontato da dell'ottimo parlato in italiano. Ma veniamo al menù: oltre alla quest in solitaria é possibile disputare un gioco multiplayer in cooperativa o in "ne resterà solo uno" mode con altri sette giocatori. Scelta felice, ma in parte penalizzata dall'unica classe selezionabile e dalla non proprio mostruosa quantità di nemici a zonzo per i livelli, comunque risulta una modalità piuttosto divertente ed é apprezzabile che sia stata implementata
C'é da dire che, dopo Unreal, Deathtrap Dungeon é il secondo titolo che arranca un po' su un Pentium anche di fascia alta: niente di preoccupante, la giocabilità non é minata nella maniera più assoluta, ma solo con un Pentim II si raggiunge un livello di fluidità allo stato dell'arte. Se il sonoro é nella media, graficamente DD risulta piuttosto accattivante: non sono così numerosi i poligoni dedicati all'architettura dei livelli e alle varie creature (ma forse, per assurdo, proprio la Red Lotus sembra essere il personaggio più "spigoloso"), tuttavia sono parecchio azzeccate le texture, specialmente dei secondi, che riescono ad essere inquietanti al punto giusto
Per essere sinceri, c'é un piccolo difetto che riguarda la realizzazione grafica delle texture di alcuni livelli: a volte questi risultano un po' pacchiani e hanno un retrogusto di trattoria, ma in ogni caso é pregevole la complessa architettura di ogni ambiente e la sua struttura non lineare (uno dei difetti di Nightmare Creatures )
Per quanto riguarda il bestiario non c'é certo da lamentarsi e annoiarsi: ben cinquantacinque nemici diversi tenteranno di sbarrarci la strada, e con le lacrime agli occhi incontrerete vecchie conoscenze dai tempi di Eye Of The Beholder e compagnia come Scorpioni, Meduse, Minutauri, Golem, Fantasmi, Scheletri e Zombi. Ma non mancano altre creature molto più esotiche, come Mano Giganti, Scarpe Giganti (?), Clown Infernali, Alchimisti Del Caos e altre ottime trovate
C'é da dire che, dopo Unreal, Deathtrap Dungeon é il secondo titolo che arranca un po' su un Pentium anche di fascia alta: niente di preoccupante, la giocabilità non é minata nella maniera più assoluta, ma solo con un Pentim II si raggiunge un livello di fluidità allo stato dell'arte. Se il sonoro é nella media, graficamente DD risulta piuttosto accattivante: non sono così numerosi i poligoni dedicati all'architettura dei livelli e alle varie creature (ma forse, per assurdo, proprio la Red Lotus sembra essere il personaggio più "spigoloso"), tuttavia sono parecchio azzeccate le texture, specialmente dei secondi, che riescono ad essere inquietanti al punto giusto
Per essere sinceri, c'é un piccolo difetto che riguarda la realizzazione grafica delle texture di alcuni livelli: a volte questi risultano un po' pacchiani e hanno un retrogusto di trattoria, ma in ogni caso é pregevole la complessa architettura di ogni ambiente e la sua struttura non lineare (uno dei difetti di Nightmare Creatures )
Per quanto riguarda il bestiario non c'é certo da lamentarsi e annoiarsi: ben cinquantacinque nemici diversi tenteranno di sbarrarci la strada, e con le lacrime agli occhi incontrerete vecchie conoscenze dai tempi di Eye Of The Beholder e compagnia come Scorpioni, Meduse, Minutauri, Golem, Fantasmi, Scheletri e Zombi. Ma non mancano altre creature molto più esotiche, come Mano Giganti, Scarpe Giganti (?), Clown Infernali, Alchimisti Del Caos e altre ottime trovate
Deathtrap Dungeon
Deathtrap Dungeon
Pregi e difetti. Che dire? Beh, avete presente Renzo Montagnani? Negli anni '70 era protagonista di gran parte della commedia sexy all'italiana di Laurenti, Cicero, Tarantini e compagnia, ma anche se era il "re del pecoreccio" in quel versante, intanto continuava a recitare Shakespeare. Gli veniva perdonato tutto, come adesso succede a Paolo Villaggio, che recita Moliere e Vanzina in contemporanea.
Beh, Deathtrap Dungeon segue lo stesso andazzo, pur con i suoi difetti resta comunque un ottimo gioco, con dei pregi che surclassano alla grande ogni sua lacuna. Ok, richieste hardware un po' esose per quello che offre tecnicamente, ma anche grande divertimento e longevità, uno degli ormai rari titoli che non gioca subito tutte le sue carte, ma che si scopre e si degusta piano piano, proprio come il tea alla vaniglia. E' anche localizzato completamente in italiano, programma e manuale! Che volete di più?!?! In definitiva mi sento di consigliarne l'acquisto a tutti quelli che amano il genere, e che non siano soliti spaventarsi di fronte a delle quest a volte non proprio immediate da risolvere e a dei combattimenti spesso belli tosti.
Beh, Deathtrap Dungeon segue lo stesso andazzo, pur con i suoi difetti resta comunque un ottimo gioco, con dei pregi che surclassano alla grande ogni sua lacuna. Ok, richieste hardware un po' esose per quello che offre tecnicamente, ma anche grande divertimento e longevità, uno degli ormai rari titoli che non gioca subito tutte le sue carte, ma che si scopre e si degusta piano piano, proprio come il tea alla vaniglia. E' anche localizzato completamente in italiano, programma e manuale! Che volete di più?!?! In definitiva mi sento di consigliarne l'acquisto a tutti quelli che amano il genere, e che non siano soliti spaventarsi di fronte a delle quest a volte non proprio immediate da risolvere e a dei combattimenti spesso belli tosti.