Deliver Us Mars - Il Giorno in cui Arrivammo su Marte

Deliver Us Mars  Il Giorno in cui Arrivammo su Marte

L’essere umano coltiva da sempre il sogno di esplorare lo spazio. Per i nostri antenati, forse, era traducibile nel semplice bisogno di tenere la testa all’insù, immaginando cosa potesse esserci aldilà del cielo, oggi grazie alla scienza ne sappiamo di più, sebbene la curiosità continui a regnare sovrana dietro a ogni nuova scoperta. 

Gli astri, la loro forma catalogabile in un dedalo di immagini mitologiche. I pianeti. La vita extraterrestre. Nel corso degli anni curiosità e fantasia hanno viaggiato su binari paralleli, rendendoci a tutti gli effetti esploratori dello spazio sia con la fantascienza, che con la scienza.

Un nostro ex collega sarebbe pronto ad ammorbarvi con tutte le possibili citazioni tratte da Star Trek, e continuerebbe il teatrino mimando le morti dei marine colti in flagrante dagli xenomorfi di Giger. Non dimenticherebbe neanche quei “visitatori” che presto faranno ritorno, gli stessi che ormai venivano passati in VHS nelle cliniche per gli anziani insieme agli episodi di X-Files. Chiuderebbe consigliandovi qualche lettura di Sitchin, giusto per non farsi mancare proprio nulla!

Sembra perciò palese che lo spazio, quella “ultima frontiera volta a esplorare nuovi mondi alla ricerca di nuove forme di vita, e di nuove civiltà, per arrivare coraggiosamente là, dove nessuno è mai giunto prima” sia alla fine uno dei nostri chiodi fissi. 

Un chiodo fisso che ha dato a KeokeN Interactive la giusta ispirazione per continuare il viaggio iniziato con Deliver Us the Moon, e che oggi segnerà come nuova tappa il pianeta rosso del sistema solare, quel Marte di cui tanto si parla e su cui tanto si spera. 

Deliver Us Mars - Il Giorno in cui Arrivammo su Marte

Deliver Us Mars: Dove eravamo rimasti?

Nell’universo narrativo immaginato dagli sviluppatori, la Terra non se la passa granché bene. Sembra infatti che il nostro pianeta abbia esaurito la maggior parte delle proprie risorse, e la WSA, un doppione della NASA per capirci, trova la soluzione sulla nostra Luna, estraendo un particolare isotopo capace di fornire l’energia necessaria per farci continuare a sopravvivere.

Tutto sembra andar bene fino a un inspiegabile blackout. La Luna diventa off-limits per un po’ di tempo, quello necessario a convincere la WSA a far partire una spedizione, la Fortuna, verso il satellite terrestre, con la speranza di comprendere meglio ciò che è accaduto sulla colonia lunare.

Lo scenario trovato non è dei migliori. Sulla colonia devono esserci stati dei grossi problemi di carattere umano, situazioni che hanno in qualche modo portato le persone a decisioni drastiche, una tra le più impensabili, che eviteremo di spoilerarvi al fine di non rovinarvi l’esperienza qualora vogliate recuperare il videogioco in questione. 

Le cose sembravano essersi risolte, almeno in parte, ma a distanza di dieci anni dalla spedizione in questione, la Terra continua comunque ad avere numerosi problemi di ripopolamento, coadiuvati da una mancanza sempre più invasiva di flora e fauna. Tutto sembra perduto, almeno fino a quando la WSA riceve una strana richiesta di soccorso proveniente dal pianeta Marte.

Un’associazione chiamata Outward ha infatti “rubato” in passato le navi coloniali ARCA, un vero e proprio strumento miracoloso che in qualche modo salverebbe la Terra dal proprio destino nefasto. 

Deliver Us Mars - Il Giorno in cui Arrivammo su Marte

Le stranezze di Marte

In Deliver Us Mars vestiremo i panni di Kathy Johansson, una giovane astronauta che è legata profondamente ai personaggi principali che compongono la narrazione. Il suo viaggio fungerà non solo da catalizzatore per la propria crescita emotiva, ma rappresenterà inoltre una vera e propria formazione, un percorso impervio dove le difficoltà da affrontare saranno sia materiali che morali. 

Ci piacerebbe dire che il videogioco sia cambiato molto messo di fianco al suo predecessore, ma la realtà dei fatti purtroppo non ci ha dato ragione, dato che quest’ultimo ha conservato gran parte delle meccaniche di gameplay viste in precedenza. Non vedetelo come un male, diciamo che ci avrebbe fatto piacere vedere delle novità sostanziali.

Innanzitutto, è bene dire che il ritmo della narrazione è cambiato. Adesso la protagonista può muoversi con più libertà, può addirittura scalare delle pareti seguendo un sistema molto simile a quello visto fare alla “Lara Croft di Crystal Dynamics”, tranne per il fatto che il movimento delle piccozze segue la pressione dei tasti dedicati a ogni spostamento. 

Gli enigmi ambientali hanno subito una rielaborazione in termini di interazione con l’ambiente, dato che adesso sarà possibile adoperare alcuni generatori di raggi MPT, gli stessi usati sulla Luna, per collegarli a degli appositi generatori. A volte diviene necessario usare dei separatori di raggio o dei semplici attenuatori, roba cotta e mangiata per diversificare, ma che a tutti gli effetti non complicano di molto la traversata, lasciandoci intendere che la difficoltà del viaggio di Kathy sia molto più morale che fisica.

Peccato invece per le ricostruzioni olografiche, rimaste identiche a quanto visto nel predecessore, perché mantengono parte dei limiti visti appunto in precedenza. Il responso seguendo le fasi dedicate esce un po’ piatto, privo di quel dinamismo che regalerebbe realismo alla scena. KeokeN si è concentrata molto sulla protagonista, lei riesce bene a rendere il mood, ma si avverte allo stesso tempo uno spiacevole senso di incompletezza mentre le guardiamo di fianco a lei. 

Il motivo è forse da ricercarsi nelle evidenti restrizioni legate al budget, elemento che rende gran parte degli astronauti della WSA praticamente uguali tra loro, ad eccezione di alcuni oggetti "distintivi" (tipo un paio di occhiali, uno stetoscopio etc), che dovrebbero differenziare i personaggi sullo schermo.

Deliver Us Mars - Il Giorno in cui Arrivammo su Marte

Deliver Us Mars

Versione Testata: PC

7

Voto

Redazione

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Deliver Us Mars

Deliver Us Mars è un videogioco che si concentra essenzialmente sulla narrazione, un prodotto che valorizza la storia come nei più classici dei walking simulator, cercando contestualmente di inscenare un minimo di gameplay a corredo. Avremmo gradito maggiore interesse nello sviluppo degli elementi elencati in recensione, sebbene si riveli comprensibile che gli strumenti a disposizione di KeokeN non siano gli stessi di un budget tripla A. Il viaggio su Marte si rivela quindi bello ma non bellissimo, consigliato sicuramente a chi ha giocato il primo capitolo, soprattutto per chiudere alcune parentesi aperte proprio con la narrazione.