Delta Force 2

di Redazione Gamesurf
Tralasciando le argomentazioni tecniche e passando a quelle videoludiche, Delta Force 2 é uno sparatutto tridimensionale in prima persona, in cui si vestono i panni di un'ufficiale, di una segreta squadra militare, addestrata per agire nelle zone calde del nostro piccolo pianeta. Di fatto, non esiste una storia vera e propria, anche se le varie missioni hanno tra loro da un filo conduttore, piuttosto sono nettamente divise in "campagne" e "missioni". Ovviamente gli scenari sono vari e spesso suggestivi, come i ghiacci delle steppe russe e le foreste colombiane, altrettanto interessanti e soprattutto varie sono gli scopi delle missioni. Si spazia dai classici salvataggi di questo o quell'ostaggio, alle più divertenti scorte a qualche politico sino a "target" decisamente più militaristici, come distruggere una base segreta in mezzo alle foreste equatoriali o far saltare qualche linea ferroviaria. Non ultimi i fattori ambientali, come le missioni notturne o gli agenti atmosferici come nebbia, pioggia e neve, rendono nonostante tutto intrigante questo titolo, che non trova eguali come arcade in soggettiva in grandi spazi aperti, almeno fino all'uscita di Team Fortress II

L'intelligenza artificiale dell'avversario purtroppo non é eccelsa, anzi ricorda molto alcuni titoli come i primi due Quake della ID, quindi sino a che non inciamperete letteralmente sui malcapitati, questi non vi calcoleranno per nulla, addirittura inverosimile quando in modalità cecchino uccidete una guardia e il suo collega a pochi passi di distanza rimane totalmente impassibile e pronto ad essere "sforacchiato" a sua volta. Questo può accadere a distanze da teleobiettivo, diversamente negli scontri ravvicinati si scende nel ridicolo. Vi capiterà spesso di vedervi sbucare qualcuno dall'angolo, per un attacco di sorpresa nei vostri confronti, salvo poi mettersi in posa da fotografo proprio dinanzi a voi, senza sparare o muoversi! Per terminare l'infelice rassegna, una nota sui nostri compagni di squadra, anche loro godono della sindrome della sagoma da poligono di tiro, spesso si tuffano nel bel mezzo dell'azione, laddove i proiettili sfrecciano più frequentemente. Tra le "forme di vita" che ho potuto incontrare nel gioco, i più sensati sembrerebbero gli ostaggi, alla vista di una persona armata sino ai denti fuggono il più velocemente possibile, a volte nelle direzioni sbagliate, ma questo dovrebbe rientrare nella norma (almeno vedendo i film polizieschi)