Delta Force: Task force Dagger

di Redazione Gamesurf

Le missioni sono in discreto numero, finalmente non selezionabili a nostra scelta, ma racchiuse in una campagna unica, non dinamica, che segue un filo logico continuo con velleità di tipo storico.
In effetti pare di trovarsi in mezzo ad una sequenza di avvenimenti legati fra di loro, Si è cercata una linea che racchiudesse le migliori e più importanti operazioni del conflitto (che tra le varie cose non si può dire ancora terminato), che portasse a ripercorrere luoghi e locazioni che sono state sulla bocca di tutti: Mazari Sharif e Tora Bora, ad esempio.
La AI è sempre stata il tallone d'Achille della Novalogic e non è che in questo titolo sia migliorata di moltissimo. Appaiono ancora situazioni paradossali, con avversari miopi che ci passano vicino e non ci vedono oppure che restano impalati a guardare un compagno colpito un metro più avanti.
Certo, ogni missione non è facile e di semplice soluzione: spesso ci sarà da girare parecchio prima di trovare ciò che rappresenta il nostro obiettivo primario o prima di trovare l'ultimo avversario.
Inoltre troviamo ancora del tutto insufficiente la mira degli avversari, che o sono dei superman che ci beccano a distanze innaturali o sono un gruppo di non vedenti...
Permesso il gioco in rete tramite Novaworld, DFTFD dispone di un discreto editor di missioni: non è molto, ma tutto fa spettacolo e crediamo sia la sua unica possibilità di sopravvivenza una volta completate le missioni della campagna.
Non c'è molto da aggiungere, lo stile Novalogic appare sempre identico, nonostante le grandi promesse di innovazione.
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