Destiny
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Ci sono giochi che si lasciano attendere per anni, altri che riescono a costruirsi un hype incredibile che li accompagna sino alla loro uscita, e poi c'é Destiny. 500 milioni di dollari, un team blasonato composto da oltre 500 elementi, una maestosa campagna marketing e un concetto di gioco che punta a rivoluzionare. Dopo tanta attesa il gioco di Bungie é stato sviscerato abbastanza per poter esprimere un giudizio sincero e onesto.
Cos'é Destiny, abbiamo cercato di spiegarvelo nell'articolo che ha preceduto questa attesa recensione. Un titolo che punta a mischiare diversi elementi presi dagli MMO, dal mondo dei FPS e con quella spruzzata di RPG che non guasta mai. Il tutto abbondantemente condito con elementi social che tanto vanno di moda in questo periodo. Ma esattamente, le oltre trenta ore passate in compagnia di Destiny cosa ci hanno lasciato?
Partiamo dalla storia, da sempre uno dei punti focali di qualsiasi titolo Bungie. Halo é li a dimostrarlo. L'epoca in cui é ambientato il gioco é quella immediatamente successiva alla caduta del viaggiatore, una sorta di reliquia che nel momento della sua scoperta aveva letteralmente fatto vivere una nuova “età dell'oro” all'umanità fatta di scoperte, colonizzazioni e età media della vita sensibilmente aumentata. Ma si sa, le cose belle non sono fatte per durare e l'oscurità, da sempre alla ricerca del viaggiatore, é tornata alla carica con tutta la sua dirompente malvagità distruggendo il viaggiatore e portando l'universo nuovamente in un periodo cupo e buio.
Qui entriamo in gioco noi, i Guardiani. Elementi speciali, scelti dagli spettri (dei piccoli robottini volanti lasciati in eredità all'umanità dal viaggiatore), che attraverso viaggi ai limiti della galassia, e combattimenti all'ultimo sangue con una delle tante razze presenti nei pianeti che andremo ad esplorare, cercheranno di portare nuovamente in vita il viaggiatore respingendo ancora una volta l'oscurità.
Il nostro viaggio parte, ovviamente, dall'editor del personaggio. Potremo scegliere tra razze e tre classi: titano, cacciatore e stregone. Oltre al fattore puramente estetico, ogni classe si diversifica per abilità. Il titano é potente e molto abile nello scontro ravvicinato; il cacciatore ha dalla sua agilità e un'ottima mira che gli permette di essere molto competitivo ed affidabile dalla lunga distanza. Lo stregone, infine, é una sorta di mago moderno che può vantare diverse abilità molto particolari e una discreta duttilità nella scelta delle diverse armi da fuoco.
Una volta scelto il personaggio, e conclusa la prima missione che serve fondamentalmente da tutorial introduttivo, ci troveremo catapultati all'interno della Torre, ultimo baluardo sicuro dell'umanità. Qui, troviamo la componente social più marcata del gioco (anche se paradossalmente la torre é limitata a 16 giocatori per volta) con una serie di luoghi popolati da altri giocatori. L'interazione con quest'ultimi é limitata a delle semplici movenze che può effettuare il nostro guardiano attraverso la pressione delle diverse direzioni sulla croce direzionale del pad.
All'interno di questo luogo avremo anche la possibilità di raccogliere informazioni per le missioni che andremo a compiere successivamente, comprare nuovi oggetti per il nostro personaggio, per la nostra navicella o per il nostro astore, ed infine raccogliere delle taglie che, sotto forma di obiettivi secondari, una volta completate elargiranno punti bonus ulteriori per la crescita del personaggio.
Usciti dalla torre ci immergeremo nello spazio e qui, attraverso la mappa stellare, potremo scegliere una delle diverse destinazioni messe a disposizione da Bungie. Si partirà dalla Terra, per passare poi alla mistica Luna, sino ad arrivare alle rigogliose foreste di Venere e i deserti rossi di Marte. All'interno dei pianeti troveremo le missioni che porteranno avanti la trama del gioco, e delle varianti come Assalti e Pattuglie. I primi altro non sono che delle versioni modificare delle orde già ampiamente consumante all'interno di Gears of War, mentre attraverso il pattugliamento potremo esplorare liberamente la mappa selezionata alla ricerca di missioni secondarie, o dei tanti segreti che ogni area di gioco racchiude. Il tutto potrà essere giocato sia in compagnia di due amici oppure da solo. Ma proprio da questo elemento arrivano le prime perplessità. In un gioco che punta moltissimo sulla componente social e sull'interazione tra gli utenti, giocare in compagnia di soli due amici, non é forse troppo poco? sotto questo aspetto ci voleva forse più di coraggio (problemi di bilanciamento!?) da parte di Bungie. Certo, raid e alcune sporadiche missioni casuali in cui ci si può unire ad altri giocatori non mancano, ma la sostanza non cambia. Forse vedremo cambiare qualcosa in futuro, ma per il momento - almeno sotto questo aspetto - dobbiamo ammettere di essere rimasti un po delusi dalle scelte intrapresa dal team di sviluppo.
A questo dobbiamo inoltre aggiungere una trama che, pur riconoscendo essere solamente una parte collaterale a tutta l'esperienza di gioco, ci é sembrata troppo risicata e povera di dettagli, trasformandosi in un semplice collante - neanche troppo amalgamato - tra una missione e l'altra. Per completare la storia ci abbiamo messo circa 15 ore, di cui un paio spese a “grindare” di qualche livello il nostro eroe. Quindici ore in cui, onestamente, alla lunga un po di noia ha iniziato a farsi sentire per via di una ripetitività di fondo nella tipologia stessa dei compiti, che francamente non ci saremmo mai aspettati. Noia, che fortunatamente se ci si trova a giocare in compagnia di amici viene sicuramente meno a galla rispetto a chi decide di intraprendere l'avventura in solitaria.
Anche qui, in futuro le espansioni potranno sicuramente aggiungere contenuti e qualità a questo contesto dal sicuro potenziale, ma per quello che abbiamo potuto giocare sino ad ora (e su questo noi ci dobbiamo basare) un po di rammarico lo proviamo.
Una volta consumato un quantitativo più che discreto di ore nel PvE, abbiamo deciso di cimentarci anche nel più classico dei PvP, che nell'universo di Destiny é chiamato Crogiolo. In questa variante troveremo diverse modalità di gioco competitive che porteranno fino ad un massimo di dodici guardiani all'interno di una delle dieci mappe realizzate dagli sviluppatori.
Purtroppo, dopo una serie di lunghi testi, dobbiamo ammettere di non essere rimasti pienamente soddisfatti del lavoro svolto da Bungie. Il gunplay c'é: solido, divertente e a tratti anche emozionante. Il tutto però viene in larga parte vanificato da un bilanciamento poco lucido.
Indipendente dal livello del guardiano, le armi vengono livellate sullo stesso quantitativo di danni, mentre ogni giocatore potrà conservare le proprie abilità. Questa scelta porta già a degli svantaggi (che gli sviluppatori hanno già cercato di livellare con un patch) tangibili all'interno del contesto di gioco, con particolari abilità fin troppo marcate ed efficaci rispetto a quelle che possono avere sviluppato giocatori di livello inferiore. A questo dobbiamo aggiungere una frenesia a volte volutamente esagerata che sgomita parecchio con un net code non sempre brillantissimo e che più di una volta é stato determinate per l'esito del match.
Fortunatamente le modalità di gioco, per quanto estremamente classiche, ci hanno divertito. Una sorta di modalità controllo in cui ci verrà chiesto di tenere per più tempo possibile il controllo di tre punti dislocati sulla mappa, il più classico tutti contro tutti e persino una variante in cui dovremo, assieme a due nostri compagni, portare a termine diversi compiti sul terreno di gioco, sono solo alcune delle partite a cui si potrà prendere parte. Varianti abbastanza classiche, ma sempre molto divertenti da giocare, grazie anche a delle mappe che sotto l'aspetto del design ci hanno pienamente convinto.
Guardiani al giorno d'oggi...
Cos'é Destiny, abbiamo cercato di spiegarvelo nell'articolo che ha preceduto questa attesa recensione. Un titolo che punta a mischiare diversi elementi presi dagli MMO, dal mondo dei FPS e con quella spruzzata di RPG che non guasta mai. Il tutto abbondantemente condito con elementi social che tanto vanno di moda in questo periodo. Ma esattamente, le oltre trenta ore passate in compagnia di Destiny cosa ci hanno lasciato?
Partiamo dalla storia, da sempre uno dei punti focali di qualsiasi titolo Bungie. Halo é li a dimostrarlo. L'epoca in cui é ambientato il gioco é quella immediatamente successiva alla caduta del viaggiatore, una sorta di reliquia che nel momento della sua scoperta aveva letteralmente fatto vivere una nuova “età dell'oro” all'umanità fatta di scoperte, colonizzazioni e età media della vita sensibilmente aumentata. Ma si sa, le cose belle non sono fatte per durare e l'oscurità, da sempre alla ricerca del viaggiatore, é tornata alla carica con tutta la sua dirompente malvagità distruggendo il viaggiatore e portando l'universo nuovamente in un periodo cupo e buio.
Qui entriamo in gioco noi, i Guardiani. Elementi speciali, scelti dagli spettri (dei piccoli robottini volanti lasciati in eredità all'umanità dal viaggiatore), che attraverso viaggi ai limiti della galassia, e combattimenti all'ultimo sangue con una delle tante razze presenti nei pianeti che andremo ad esplorare, cercheranno di portare nuovamente in vita il viaggiatore respingendo ancora una volta l'oscurità.
Il nostro viaggio parte, ovviamente, dall'editor del personaggio. Potremo scegliere tra razze e tre classi: titano, cacciatore e stregone. Oltre al fattore puramente estetico, ogni classe si diversifica per abilità. Il titano é potente e molto abile nello scontro ravvicinato; il cacciatore ha dalla sua agilità e un'ottima mira che gli permette di essere molto competitivo ed affidabile dalla lunga distanza. Lo stregone, infine, é una sorta di mago moderno che può vantare diverse abilità molto particolari e una discreta duttilità nella scelta delle diverse armi da fuoco.
Una volta scelto il personaggio, e conclusa la prima missione che serve fondamentalmente da tutorial introduttivo, ci troveremo catapultati all'interno della Torre, ultimo baluardo sicuro dell'umanità. Qui, troviamo la componente social più marcata del gioco (anche se paradossalmente la torre é limitata a 16 giocatori per volta) con una serie di luoghi popolati da altri giocatori. L'interazione con quest'ultimi é limitata a delle semplici movenze che può effettuare il nostro guardiano attraverso la pressione delle diverse direzioni sulla croce direzionale del pad.
All'interno di questo luogo avremo anche la possibilità di raccogliere informazioni per le missioni che andremo a compiere successivamente, comprare nuovi oggetti per il nostro personaggio, per la nostra navicella o per il nostro astore, ed infine raccogliere delle taglie che, sotto forma di obiettivi secondari, una volta completate elargiranno punti bonus ulteriori per la crescita del personaggio.
Usciti dalla torre ci immergeremo nello spazio e qui, attraverso la mappa stellare, potremo scegliere una delle diverse destinazioni messe a disposizione da Bungie. Si partirà dalla Terra, per passare poi alla mistica Luna, sino ad arrivare alle rigogliose foreste di Venere e i deserti rossi di Marte. All'interno dei pianeti troveremo le missioni che porteranno avanti la trama del gioco, e delle varianti come Assalti e Pattuglie. I primi altro non sono che delle versioni modificare delle orde già ampiamente consumante all'interno di Gears of War, mentre attraverso il pattugliamento potremo esplorare liberamente la mappa selezionata alla ricerca di missioni secondarie, o dei tanti segreti che ogni area di gioco racchiude. Il tutto potrà essere giocato sia in compagnia di due amici oppure da solo. Ma proprio da questo elemento arrivano le prime perplessità. In un gioco che punta moltissimo sulla componente social e sull'interazione tra gli utenti, giocare in compagnia di soli due amici, non é forse troppo poco? sotto questo aspetto ci voleva forse più di coraggio (problemi di bilanciamento!?) da parte di Bungie. Certo, raid e alcune sporadiche missioni casuali in cui ci si può unire ad altri giocatori non mancano, ma la sostanza non cambia. Forse vedremo cambiare qualcosa in futuro, ma per il momento - almeno sotto questo aspetto - dobbiamo ammettere di essere rimasti un po delusi dalle scelte intrapresa dal team di sviluppo.
A questo dobbiamo inoltre aggiungere una trama che, pur riconoscendo essere solamente una parte collaterale a tutta l'esperienza di gioco, ci é sembrata troppo risicata e povera di dettagli, trasformandosi in un semplice collante - neanche troppo amalgamato - tra una missione e l'altra. Per completare la storia ci abbiamo messo circa 15 ore, di cui un paio spese a “grindare” di qualche livello il nostro eroe. Quindici ore in cui, onestamente, alla lunga un po di noia ha iniziato a farsi sentire per via di una ripetitività di fondo nella tipologia stessa dei compiti, che francamente non ci saremmo mai aspettati. Noia, che fortunatamente se ci si trova a giocare in compagnia di amici viene sicuramente meno a galla rispetto a chi decide di intraprendere l'avventura in solitaria.
Anche qui, in futuro le espansioni potranno sicuramente aggiungere contenuti e qualità a questo contesto dal sicuro potenziale, ma per quello che abbiamo potuto giocare sino ad ora (e su questo noi ci dobbiamo basare) un po di rammarico lo proviamo.
Buttiamoci nel crogiolo
Una volta consumato un quantitativo più che discreto di ore nel PvE, abbiamo deciso di cimentarci anche nel più classico dei PvP, che nell'universo di Destiny é chiamato Crogiolo. In questa variante troveremo diverse modalità di gioco competitive che porteranno fino ad un massimo di dodici guardiani all'interno di una delle dieci mappe realizzate dagli sviluppatori.
Purtroppo, dopo una serie di lunghi testi, dobbiamo ammettere di non essere rimasti pienamente soddisfatti del lavoro svolto da Bungie. Il gunplay c'é: solido, divertente e a tratti anche emozionante. Il tutto però viene in larga parte vanificato da un bilanciamento poco lucido.
Indipendente dal livello del guardiano, le armi vengono livellate sullo stesso quantitativo di danni, mentre ogni giocatore potrà conservare le proprie abilità. Questa scelta porta già a degli svantaggi (che gli sviluppatori hanno già cercato di livellare con un patch) tangibili all'interno del contesto di gioco, con particolari abilità fin troppo marcate ed efficaci rispetto a quelle che possono avere sviluppato giocatori di livello inferiore. A questo dobbiamo aggiungere una frenesia a volte volutamente esagerata che sgomita parecchio con un net code non sempre brillantissimo e che più di una volta é stato determinate per l'esito del match.
Fortunatamente le modalità di gioco, per quanto estremamente classiche, ci hanno divertito. Una sorta di modalità controllo in cui ci verrà chiesto di tenere per più tempo possibile il controllo di tre punti dislocati sulla mappa, il più classico tutti contro tutti e persino una variante in cui dovremo, assieme a due nostri compagni, portare a termine diversi compiti sul terreno di gioco, sono solo alcune delle partite a cui si potrà prendere parte. Varianti abbastanza classiche, ma sempre molto divertenti da giocare, grazie anche a delle mappe che sotto l'aspetto del design ci hanno pienamente convinto.