Destroyer Command

di Vincenzo Giagheddu

Ecco quindi l'uscita di Silent Hunter II, prodotto di classe eccelsa anche se forse troppo di nicchia, improntato ad un approccio più specialistico che ludico. Unico suo neo, la mancanza di un multiplayer. Ma la Ubisoft, distributrice per SSI del prodotto, si era affrettata a dire che il multiplay sarebbe stato indubbiamente implementato con una futura patch. E non bastava: la stessa SSI stava lavorando ad un nuovo simulatore di cacciatorpediniere, che sarebbe stato progettato per interagire con SH2, in maniera da creare un'arena assolutamente innovativa.
Oggi tutto questo è realtà ed ha un nome: Destroyer Command. Va subito detto che non si tratta certo di un regalo, dato che necessita di una patch (come anche SH2) per il gioco in rete pesantina (6 Mb e 23 Mb quella per SH2), ma pur non essendo perfetta, rende quanto atteso. La perfezione è limitata dai server della Ubisoft, che non sono certo veloci e perdono troppo spesso la comunicazione, ma la lobby è il posto migliore ove incontrare altri appassionati (ce ne sono già parecchi, sia in Italia che nel mondo), poi basta accordarsi e si può interagire via Ip.
L'esperienza è garantita come interessante.
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