Destroyer Command

di Vincenzo Giagheddu

Comunque scorrendo ben bene si trovano dei discreti interventi positivi, come il fuoco dell'incendio a bordo, che sembra solo mancare del crepitio sinistro del metallo, il bagliore del sole, con lens flaring, che lo allinea alla normale schiera di prodotti, la miglior risoluzione dei velivoli che attaccano, ora distinguibili anche per modello a colpo d'occhio.
Poco altro. Basta comunque ad accontentare tutti, anche se il maltempo non sembra essere stato riportato con perfezione: non si notano le raffiche temporalesche classiche della tempesta, ma in compenso il beccheggio è molto vicino alla sua controparte reale.
Anche la parte audio non ha subito sostanziali modifiche. Il tema è rimasto gradevole anche se cronicamente ripetitivo, non ci sono ovviamente più le voci in lingua tedesca (cosa che in Sh2 faceva atmosfera), ma la serie di effetti, ovviamente rinnovata data la diversa ambientazione, è da giudicare come sempre di elevatissima fattura.
Ci troviamo immersi in una atmosfera differente, propria dei compiti basilari delle unità di superficie. Nel vastissimo database come sempre non mancano le unità italiane ed è previsto uno scenario nel Mediterraneo, che copre le nostre coste. Infatti la differenza primaria nella gestione delle campagne è che esse sono due, una ambientata contro i Giapponesi nel Pacifico, l'altra contro la Germania nazista nell'Atlantico.

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