Deus Ex: Human Revolution
Prendere confidenza con DE:HR é piuttosto facile, grazie soprattutto al fatto che inizialmente avremo da gestire pochi elementi differenti dal più classico degli FPS (nella primissima fase Adam non é neppure potenziato) e che abbonderanno i filmati di tutorial. In seguito sarà compito del giocatore individuare lo stile di gioco che meglio si adatta ai suoi gusti e capacità: sebbene la presenza di tre livelli di difficoltà permetta anche ai neofiti di cimentarsi nella sfida, é pur vero che - lo ripetiamo - procedere con l'approccio sbagliato porterebbe a una rapida morte. Una volta però che si trova il proprio posto nella struttura di gioco, allora si comincia ad assaporare veramente l'avventura.
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Ma ciò che veramente affascina di Deus Ex é l'ambientazione: gli scrittori di Eidos Montreal hanno saputo veramente ricreare il contesto fantascientifico/fantapolitico proprio del genere Cyberpunk in un periodo di transizione, con gruppi di puristi estremisti che non si fanno problemi ad insultare o aggredire i “potenziati”, le mega-corporazioni che dettano legge a botte di mazzette e società segrete, fino a movimenti ancora più misteriosi che reggono i fili della storia dall'ombra. Adam dovrà trovare le risposte alle sue domande scegliendo spesso attentamente gli alleati, cercando nel contempo di capire quanto di lui sia ancora umano e quanto invece sia diventato un'inarrestabile macchina bellica.
Tra un'esplorazione, un combattimento, un hacking e un dialogo le ore di gioco si moltiplicano, e se si aggiunge la possibilità di salvare liberamente (salvo durante i dialoghi o i filmati) e dunque di poter ricaricare in qualsiasi momento una fase che non abbiamo superato con la scioltezza voluta, allora ci si rende conto di come il counter del save indichi su per giù la metà del tempo in cui abbiamo effettivamente giocato. Il gioco in sé non é un vero e proprio open-world (le varie città sono comunque separate), ma ogni locazione può in un certo senso essere considerata un mini-open-world indipendente.
Certo, é probabilmente possibile sfrecciare dall'inizio alla fine del gioco in meno di una dozzina di ore, sfruttando tutti i passaggi non sorvegliati e saltando le sub-quest, ma sarebbe un vero e proprio eccesso: DE:HR é un'avventura da assaporare lentamente e in profondità, e probabilmente da ri-giocare anche solo per provare un altro approccio agli stessi problemi. Degno prequel del primo mitico Deus Ex, questo Human Revolution non può assolutamente mancare nella ludoteca di tutti coloro i quali hanno amato il capitolo targato Ion Storm, ma in generale neppure in quella degli appassionati di RPG, di Cyberpunk, di giochi con una forte trama e contemporaneamente con un'ampia possibilità di scelta.
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Ma ciò che veramente affascina di Deus Ex é l'ambientazione: gli scrittori di Eidos Montreal hanno saputo veramente ricreare il contesto fantascientifico/fantapolitico proprio del genere Cyberpunk in un periodo di transizione, con gruppi di puristi estremisti che non si fanno problemi ad insultare o aggredire i “potenziati”, le mega-corporazioni che dettano legge a botte di mazzette e società segrete, fino a movimenti ancora più misteriosi che reggono i fili della storia dall'ombra. Adam dovrà trovare le risposte alle sue domande scegliendo spesso attentamente gli alleati, cercando nel contempo di capire quanto di lui sia ancora umano e quanto invece sia diventato un'inarrestabile macchina bellica.
Tra un'esplorazione, un combattimento, un hacking e un dialogo le ore di gioco si moltiplicano, e se si aggiunge la possibilità di salvare liberamente (salvo durante i dialoghi o i filmati) e dunque di poter ricaricare in qualsiasi momento una fase che non abbiamo superato con la scioltezza voluta, allora ci si rende conto di come il counter del save indichi su per giù la metà del tempo in cui abbiamo effettivamente giocato. Il gioco in sé non é un vero e proprio open-world (le varie città sono comunque separate), ma ogni locazione può in un certo senso essere considerata un mini-open-world indipendente.
Certo, é probabilmente possibile sfrecciare dall'inizio alla fine del gioco in meno di una dozzina di ore, sfruttando tutti i passaggi non sorvegliati e saltando le sub-quest, ma sarebbe un vero e proprio eccesso: DE:HR é un'avventura da assaporare lentamente e in profondità, e probabilmente da ri-giocare anche solo per provare un altro approccio agli stessi problemi. Degno prequel del primo mitico Deus Ex, questo Human Revolution non può assolutamente mancare nella ludoteca di tutti coloro i quali hanno amato il capitolo targato Ion Storm, ma in generale neppure in quella degli appassionati di RPG, di Cyberpunk, di giochi con una forte trama e contemporaneamente con un'ampia possibilità di scelta.
Deus Ex: Human Revolution
9
Voto
Redazione
Deus Ex: Human Revolution
A volte ritornano, ed é bello che sia così. Confrontarsi con un mostro sacro come Deus Ex, specie dopo le critiche ricevute dal secondo episodio, non é stato certo facile per il team Eidos Montreal, ma il risultato - se si é disposti a passare su un comparto grafico non certo al top ma che comunque non inficia l'esperienza di gioco - é decisamente superbo. L'ambientazione é ricreata con una profondità di intrighi, di misteri, di complotti, di ideali, di sfarzo e di corruzione che solo il Cyberpunk può dare, con missioni ed ambienti strutturati in modo da poter essere affrontati e ri-affrontati in svariati modi. I dialoghi sono ricchi e profondi ed i personaggi accattivanti. Libertà di gioco, profondità di trama, fascino d'ambientazione, sotto-quest e tanto gioco di ruolo: questo é Deus Ex, questo é Human Revolution.