Devil Kings

Devil Kings
In un mondo di fantasia, un continente solo vagamente ispirato al Giappone si trova in guerra: alcuni signori, tutti potentissimi guerrieri, guidano le loro truppe contro gli eserciti avversari, in una lotta di conquista totale che travalica qualsiasi ideale; che lo scopo sia, infatti, quello di portare la pace o di tiranneggiare la popolazione, lo si potrà conseguire solo quando tutti i generali nemici saranno stati sconfitti e i loro territori annessi. Questa, stringata quasi quanto è proposta nel gioco, è la trama di Devil Kings. DK rientra nella categoria dei picchiaduro "contro eserciti", resa principalmente famosa dai Dynasty Warriors dal secondo in poi e da tutti gli altri giochi più o meno ispirati. Lo scopo sarà quello di raggiungere il "dominio totale" del territorio conquistando i vari territori sconfiggendo il generale che ne detiene il possesso, ma in ogni "azione d'attacco" per arrivare al "Boss" dovrete prima abbattere una cospicua quantità di soldati e comandanti minori.

Red Minotaur dimostra che un'ascia può essere un valido argomento di convincimento
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Non me ne voglia nessuno per il parere soggettivo, ma questo personaggio è OLTREMODO brutto...
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...in compenso, sembra estremamente agguerrito
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Una volta scelto il generale da impersonare, vi troverete in una "mappa strategica" da cui potrete decidere quale generale nemico attaccare: una cosa importante da notare subito è che se attaccate un generale che possiede molti territori, andrete direttamente allo scontro "in casa sua": non sarà, pertanto, necessario invadere i territori uno alla volta fino ad arrivare alla roccaforte (come avveniva, ad esempio, in Dynasty Worriors 4 Empires). Talvolta, specie quando lascerete un avversario con nessun altro confinante se non voi, sarà l'IA ad attaccarvi: in questo caso la successiva missione si tramuterà automaticamente da una d'attacco ad una difensiva.
A prescindere dalle due tipologie di missione, prima di scendere in campo ci sarà una fase di "briefing" in cui potrete dare una prima occhiata alla mappa del campo di battaglia, comprensiva di dislocazione iniziale di vari comandanti, e selezionare gli oggetti da equipaggiare: potrete portare con voi un'arma, scelta dall'elenco delle conquistate, e tre "item" che vi garantiscano dei bonus, ad esempio all'attacco o alla difesa. Infine, potrete selezionare due "attacchi speciali" dalla lista di quelli sbloccati dal vostro personaggio.
Si scende finalmente in campo. I tasti di attacco fondamentali sono due: l'attacco semplice e l'attacco "di puntamento". Quest'ultimo, forse principale peculiarità del gioco, è un attacco a distanza (solitamente la portata è comunque limitata) che infligge un danno relativamente basso ma che permette di "puntare" uno o più bersagli per qualche secondo; durante il tempo in cui sono "puntati", i nemici sono maggiormente vulnerabili agli attacchi "classici", ed inoltre è solo sconfiggendo nemici "puntati" che è possibile ricaricare la barra del "furore", ossia una barra viola situata sotto a quella verde della vita.

Quando il furore è al massimo è possibile attivare il terzo tasto d'attacco, ossia la devastante tecnica speciale: che si tratti di un attacco ad area prolungato, o del passaggio ad un altro stile di combattimento, per tutto il tempo in cui questa tecnica è attiva il personaggio è invulnerabile. Va da sé che la strategia di base delle mischie consiste nell'ingaggiare gruppi di avversari con l'attacco di puntamento per poi finirli a colpi semplici, riempiendo pian piano la furia per poi utilizzarla contro i boss o anche semplicemente nella situazioni particolarmente "piene". Altri comandi attivano la parata, la rotazione e la centratura dell'inquadratura, e l'attivazione delle "mosse speciali" selezionate ad inizio missione. La missione d'attacco, dicevamo, termina nel momento in cui sconfiggete il Boss, ovvero il generale supremo dell'esercito nemico; alcuni schieramenti vantano più personaggi selezionabili tra le loro file: quando vi trovate a combattere contro uno di questi schieramenti non è sempre necessario sconfiggere anche i personaggi "gregari" (per esempio, potrete attaccare Red Minotaur senza dover per forza affrontare Scorpio), ma capita sovente che siano a difesa di portoni o cancelli che non si possono aggirare. Inoltre, in quasi tutte le missioni c'è una "sotto-quest" che si attiva al verificarsi di determinate condizioni: nel caso precedente, la sconfitta di Scorpio causerà la partenza di tre emissari diretti al Red Minotaur, e vi sarà chiesto di fermarli prima che raggiungano il loro sire, causandone lo spostamento sul campo di battaglia. Le missioni difensive, invece, consistono nel difendere dei cancelli dagli attacchi nemici per un certo periodo di tempo.
In entrambi i casi, alla vittoria segue il debriefing, con l'apertura dei vari "scrigni" raccolti qua e là tra i cadaveri dei comandanti o dentro le casse disseminate sul campo, nonché l'assegnazione dei punti esperienza per il personaggio: va da sé che a un maggior numero di nemici sconfitti corrispondono più punti, così come per il conseguimento dell'obiettivo della sotto-quest è presente un bonus.

Venus inizia la sua letale danza
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Il risultato: cadaveri ovunque
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Non si può dire che l'area d'effetto sia limitata... Puff, la bimba col martellone, sa fare di peggio
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I succitati scrigni possono contenere armi, Item o, più frequentemente, generico "bottino" che viene anch'esso convertito in esperienza. Come sicuramente avrete già intuito, al raggiungimento di determinate soglie di esperienza il personaggio "salirà di livello" con conseguente aumento delle caratteristiche di vita, attacco e difesa, nonché con l'acquisizione a determinati livelli delle succitate "mosse speciali" da selezionare. La partita finisce quando si consegue la conquista totale del continente, ma le progressioni del personaggio vengono conservate, cosicché ad un'altra partita, magari a livello di difficoltà superiore, non dovrete iniziare da capo.
Tecnicamente DK alterna elementi positivi, per fortuna la maggioranza, a difetti evidenti. Cominciamo col dire che il motore gestisce in tempo reale una gran quantità di truppe su schermo con un uso quasi impercettibile del fogging, complici moltissime strutture o inclinazioni del terreno le quali fanno sì che solitamente il campo effettivamente visibile sia sempre inferiore a quello che il motore gestisce; il tutto senza soffrire mai del minimo rallentamento, questo è vero, ma quando le cose si fanno molto pesanti il motore fa "scomparire" alcune truppe avversarie. Non è esatto dire che "spariscono", in effetti, ma semplicemente escono in qualche modo dal campo visivo, ma così facendo evitano anche i vostri attacchi: inutile dire che è piuttosto fastidioso guardarsi intorno e scoprire che dove eravate sicuri che dopo il vostro passaggio non sarebbe cresciuta più l'erba in realtà ci sono ancora degli avversari. I modelli sono realizzati piuttosto bene: i boss sono curati con buon dettaglio, anche se nelle cut-scene manca totalmente una parvenza di labialità, e le texturizzazioni compiono egregiamente il loro dovere; le truppe comuni sono naturalmente più semplici, ma anche in questo campo il livello è piuttosto elevato, ed esiste una varietà piuttosto ampia, visto che ogni esercito ha una divisa differente, armi differenti e "truppe speciali" differenti.

Il sonoro propone dei temi musicali a cui la Capcom, onestamente, ci ha abituato: sto parlando di brani in stile Hard-Rock secondo la concezione nipponica, con prolungati assolo di chitarra elettrica distorta su temi originariamente ispirati a musiche e giri armonici da medioevo giapponese. Il risultato è una musica estremamente incalzante che ben si sposa con il contesto di battaglie tra eserciti fuori dal tempo. Gli effetti sonori sono ugualmente ben realizzati, ed i doppiaggi in lingua inglese (il gioco è comunque interamente sottotitolato in Italiano) sono qualitativamente sufficienti alla bisogna. Il filmato d'apertura, nonché i filmati d'introduzione e di conquista di ciascun personaggio, sono realizzati in pregevole computer-graphic, mentre i filmati di "intermezzo" che annunciano un confronto tra eserciti particolarmente avversi (come, per esempio Devil King e Azure Knight) sono realizzati in stile cartone animato (anime), ugualmente gradevoli.
La giocabilità è immediata, essendo il concept di gioco piuttosto semplice e trascinante ed i comandi stringati all'osso, le missioni sono ben strutturate come mappe ed eventi, comprese le sotto-quest, e gli avversari, anche quelli comuni, godono di una buona varietà di tecniche, senza contare delle fantasiose "esagerazioni" volute per gli eroi: esempi pratici sono le dimensioni dell'ascia di Red Minotaur o il fatto che in furia Azure Knight brandisce tre Katane per mano.

Il tutto, però, non è sostenuto da una profondità di fondo che possa motivare, per così dire, "l'esistenza" del titolo. In pratica, nel gioco manca una qualsiasi sorta di "trama", limitandosi a dire "il mondo è in guerra, vai e conquista tutto": non c'è un solido background, non sono illustrati i motivi di particolare astio tra i vari generali, non ci sono riferimenti validi alla storia dei singoli personaggi. Tutto questo sarebbe tuttavia accettabile se comunque il titolo proponesse una fase "strategica" più profonda, in cui ogni attacco andasse programmato coscienziosamente a tavolino e bisognasse curare in prima persona la conquista e la difesa di ogni singolo territorio, ma così non è: come infatti già anticipato, la mappa strategica indica semplicemente quali governanti è possibile attaccare, ma ciascuno di essi cade in una sola battaglia, che tra l'altro è sempre uguale a prescindere da quale personaggio stiate utilizzando voi.
La singola campagna, pertanto, si esplica in un totale di quattro o cinque, massimo sei battaglie, e dopo che l'avrete giocata con tre o quattro personaggi appartenenti a differenti schieramenti avrete visto praticamente tutte le battaglie possibili. A quel punto solo la passione per le battaglie, la voglia di sbloccare tutti i personaggi e magari di portarli al più alto livello giocando alla massima difficoltà potrà istigarvi a continuare a giocare, anche perché nel gioco (e in questa tipologia è sicuramente un difetto notevole) manca totalmente il multiplayer. Concludendo, DK è un titolo carino e ben realizzato tecnicamente, salvo la scelta della sparizione delle truppe, piuttosto divertente ma carente in troppi punti per essere un vero capolavoro. Dynasty Warriors rimane sicuramente su tutt'altri livelli di gameplaying...

Lady Butterfly non lesina l'uso di armi da fuoco
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Ecco il cavaliere azzurro che falcia avversari come se fossero spighe di grano
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Cadono come birilli sotto il fuoco della signora Devil
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Devil Kings
6.5

Voto

Redazione

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Devil Kings

Devil Kings vorrebbe proporsi fondamentalmente come un'alternativa "Fantasiosa" (che è un termine più largo che non il classico "Fantasy") al forse un po' ritrito Dynasty Warriors della Koei: per questo motivo offre una schiera di combattenti volutamente eccessivi e li pone a fronteggiare truppe variegate in scenari contenenti un abbozzo di trama. Quello che però difetta nel gioco è una certa profondità, in quanto manca una vera e propria trama storica ed anche la mappa strategica esiste praticamente quasi solo per bellezza. Inoltre, il fatto che ciascuno scenario sia "lineare", nonostante le simpatiche sotto-quest, lo rende piuttosto ripetitivo, e non avrete neanche il supporto del MultiPlayer a prolungarne il valore. Spiacenti per la Capcom, ma Dynasty Warriors rimane su un altro livello...