Devil May Cry 3

Devil May Cry 3
di
Chi non muore si rivede
Dante è ormai una vecchia conoscenza del videogiocatore consolaro devoto al monolite nero di Sony; figura simbolo di quell'originale stylish game che aprì una nuova era del genere action, protagonista di un seguito mediocre (rilasciato sul mercato appena al 60% del completamento) e di nuovo assurto alla ribalta con un roboante e smargiasso terzo episodio, il canuto massacratore di demoni approda infine sui lidi dell'hardware PC, unendosi all'ormai insediato Samanosuke di Onimusha 3 nell'attesa del venturo Leon Kennedy di Resident Evil 4.
L'evento è degno di nota, perciò Capcom ha optato per l'adattamento della recente Special Edition, comprensiva di una serie di interessanti aggiunte e limature alla formula primitiva; principale caratteristica introdotta è la possibilità di vestire anche i panni del fratello gemello Virgil, differenziato - oltre che da una diversa pettinatura - da un set di mosse speciali inedite e dall'unico stile di lotta Dark Slayer. Le altre nuove opzioni sono rappresentate dalla modalità "palazzo insanguinato" (costituita da una serie di 9999 prove singole di combattimento via via più impegnativo), dalla modalità "turbo" (che incrementa del 20% la velocità di gioco, raggiungendo alte vette di frenesia), dalla modalità "molto difficile" (interposta tra i gradi "difficile" e "dante must die", in modo da assicurare una maggior scalabilità del livello di sfida) e da un nuovo sistema di "continue" (differenziato in oro e giallo, secondo la concessione o impossibilità di riprendere automaticamente dall'ultimo checkpoint in seguito alla dipartita).
Completano il quadro delle offerte speciali il "demo theatre" (che consente di visionare in successione i filmati narrativi sbloccati nel corso dell'avventura), alcune mosse aggiuntive o rivisitate, la possibilità di affrontare il nuovo boss Jester ed una simpatica selezione di extra da scoprire.

Cerberus, il mitologico guardiano a tre teste, sarà il primo boss a sfidare Dante; occorrerà indebolirlo a pistolettate prima del colpo finale.
Cerberus, il mitologico guardiano a tre teste, sarà il primo boss a sfidare Dante; occorrerà indebolirlo a pistolettate prima del colpo finale.
Alcune architetture lasciano davvero a bocca aperta; osservate il dettaglio dell'enorme statua di pietra per farvene un'idea
Alcune architetture lasciano davvero a bocca aperta; osservate il dettaglio dell'enorme statua di pietra per farvene un'idea
DMC3 non brilla per ostentazione di meraviglie tecnologiche, ma la raffinatezza di alcune strutture supplisce tale mancanza
DMC3 non brilla per ostentazione di meraviglie tecnologiche, ma la raffinatezza di alcune strutture supplisce tale mancanza

L'arte di sterminare con stile
Il giovane Dante proposto dal terzo episodio è una vera e propria macchina da guerra, capace in mani esperte di esibirsi in pirotecnici numeri offensivi; letale nelle combo all'arma bianca ravvicinate, abile nel contenere dalla distanza le orde nemiche grazie alle inseparabili armi da fuoco e competitivo negli scontri volanti, in virtù di migliorate capacità acrobatiche e di varie mosse eseguibili a mezz'aria, il protagonista ha tutte le carte in regola per mettere in scena un massacro coi fiocchi e per uscire indenne dalle situazioni più intricate d'inferiorità numerica.
E' più facile a dirsi che a farsi, tuttavia; agire con naturalezza, miscelando sapientemente le diverse tecniche d'attacco a disposizione, e allo stesso tempo gestire con tempismo le schivate difensive, dando fondo alle proprie doti d'intuito nell'evitare assalti spesso celati dall'inquadratura, richiede ingenti dosi di pratica e grande applicazione.
A render conto del grado di stile e competitività del giocatore è adibito il sistema di ranking in tempo reale delle prestazioni, vero e proprio motivo di sfida personale e indice dei progressi nel padroneggiare il sistema di combattimento; la chiave per ottenere una performance di rilievo risiede nel variare notevolmente i colpi inferti (ripetere la medesima combo ad oltranza penalizza in termini di punteggio), nel preservare l'energia del proprio avatar (subire una ferita avrà una momentanea ripercussione negativa sul giudizio) e nel limitare il più possibile il tempo di inattività nel bel mezzo dello scontro (mentre ci si sposta tra due nemici particolarmente lontani è opportuno continuare ad attaccare dando voce alle doppie pistole).
Per soddisfare le diverse esigenze ed attitudini di gioco, sono stati introdotti diversi stili di lotta, che vanno dalla condotta dinamica e veloce del "Trickster" al prudente approccio dalla distanza del "Gunslinger", passando per il marcatamente offensivo ed incontrista "Swordmaster": ognuno è caratterizzato da mosse speciali esclusive. Ulteriore apporto alla varietà e personalizzazione dell'esperienza è costituito da un vasto arsenale upgradabile, che permette di scegliere in tempo reale tra due strumenti offensivi alla volta: è possibile ad esempio concatenare i fendenti di spada alle sferzate del nunchaku, dando luogo a combinazioni spettacolari e prolungate.
Lo sviluppo delle caratteristiche del personaggio - attuato tramite l'acquisto di abilità avanzate e di incrementi della potenza d'attacco a suon di "red orbs" - e la gestione della seconda barra energetica di trasformazione in demone completano l'insieme di un gameplay a dir poco complesso e variegato, macchiato unicamente da una gestione automatica dell'inquadratura spesso schizofrenica e disorientante.

In combattimento non ci si può affidare al button smashing; occorrerà servirsi con tempismo di salti e schivate al limite
In combattimento non ci si può affidare al button smashing; occorrerà servirsi con tempismo di salti e schivate al limite
La lotta sull'ascensore in movimento può riservare brutte sorprese; un errore e si cade di sotto, con le conseguenze del caso
La lotta sull'ascensore in movimento può riservare brutte sorprese; un errore e si cade di sotto, con le conseguenze del caso
Nel corso dell'avventura il gioco regalerà qualche momento di esplorazione all'aperto;  il cielo oscurato non promette bene
Nel corso dell'avventura il gioco regalerà qualche momento di esplorazione all'aperto; il cielo oscurato non promette bene

Convertito sulla via di Damasco
Come da tradizione Capcom, l'operazione di conversione non è delle più felici. Per l'ennesima volta, l'occasione di potenziare ed attualizzare a dovere almeno il comparto tecnico è sfumata; a prescindere dal valore di una direzione artistica d'altissimo livello, il numero di poligoni non ha subito alcun incremento e nessun effetto grafico d'ultima generazione è stato integrato, così come è rimasta invariata la bassa risoluzione di gran parte delle texture. La qualità dell'immagine lascia abbastanza interdetti: la resa a video appare complessivamente sbiadita e opaca, in particolare rispetto all'ottima visualizzazione garantita da un PS2 con cavo rgb su un semplice televisore; poco convincenti anche alcune sequenze narrative, non più in tempo reale ma "rippate" in maniera diretta sotto forma di filmati, e di conseguenza soggette ad eccessiva pixellosità.
I motivi di delusione non finiscono qui; il problema più grave sembra il passaggio dall'originale fluidità pressocchè perfetta ad un framerate altamente instabile, a tratti così singhiozzante da sfiorare i limiti dell'ingiocabilità. Non è dato di sapere se si tratti di una qualche incompatibilità con la scheda video (il titolo è stato testato su una 7800GS) o di un problema legato alla sistema di protezione del dvd, così come non si può prevedere a breve il rilascio di una patch dedicata: per come stanno le cose al momento dell'acquisto non si può che scuotere il capo in segno di dissenso; non sono inoltre disponibili le ormai indispensabili opzioni grafiche di attivazione dei filtri antialiasing ed anisotropico. Il novero dei grattacapi è completato da qualche difficoltà emersa nella mappatura dei controlli tramite joypad, essenzialmente legata al tipo di adattatore USB impiegato. In conclusione, tanto per rendere l'idea dell'insufficiente attenzione profusa in fase di adattamento, basti pensare alla curiosa assenza di un'opzione di uscita dal gioco nella schermata iniziale: l'unico modo per tornare al desktop è classica combinazione di tasti alt+F4.

Nel corso dell'avventura il gioco regalerà qualche momento di esplorazione all'aperto;  il cielo oscurato non promette bene
Nel corso dell'avventura il gioco regalerà qualche momento di esplorazione all'aperto; il cielo oscurato non promette bene
Per ottenere Agni e Rudra, la coppia di scimitarre elementali, occorrerà sconfiggere un infido "doppio boss"
Per ottenere Agni e Rudra, la coppia di scimitarre elementali, occorrerà sconfiggere un infido "doppio boss"
Gli effetti grafici, pur limitati dal mancato utilizzo delle nuove e più moderne soluzioni grafica, fanno un'ottima impressione
Gli effetti grafici, pur limitati dal mancato utilizzo delle nuove e più moderne soluzioni grafica, fanno un'ottima impressione
Devil May Cry 3
7

Voto

Redazione

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Devil May Cry 3

Devil May Cry 3 rimane a distanza di tempo un gran bel action-game, probabilmente uno dei migliori della generazione 128-bit insieme a God of War e Ninja Gaiden; purtroppo la conversione su piattaforma PC operata da Capcom delude in gran parte degli aspetti, arrivando paradossalmente a peggiorare la qualità del titolo originale. A prescindere dal mancato aggiornamento dell'impianto tecnologico e della presenza di alcune sviste di programmazione, è il framerate inspiegabilmente claudicante a ripercuotersi in maniera pesante ed imprevista sulla giocabilità. In attesa di un'eventuale patch risolutiva, gli estimatori del genere dotati di joypad usb non dovrebbero comunque lasciarsi sfuggire l'arrivo di Dante su PC, considerando il prezzo ridotto con il quale è proposto al pubblico.

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