Devil May Cry 4
Come per i precedenti episodi, ciascuna delle abilità sopraccitate potranno essere ovviamente migliorate (o ampliate di numero) in corso d'opera barattando le Sfere Rosse e le Anime raccolte nel corso del gioco con oggetti e/o potenziamenti di ogni genere, azione questa che potrà essere effettuata più specificatamente sia attraverso l'apposita opzione potenziamento precedente il livello che tramite le statue del tempo disseminate lungo il percorso.
E Dante?
La notizia è ormai nota da tempo, ma ci pareva comunque opportuno aprire un capitolo dedicato unicamente alla vera star della serie. Stiamo ovviamente parlando di Dante, la cui presenza in Devil May Cry 4 va ben oltre la semplice apparizione. L'evoluzione della trama darà infatti modo al giocatore di prendere il controllo del figlio di Sparda per buona parte dell'avventura, e di condurlo a ritroso per le strade della città di Fortuna fino allo scontro ultimo con il Salvatore.
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Rispetto a quanto visto nei precedenti capitoli della stessa serie, Dante sarà in grado di utilizzare fin da subito i quattro stili di combattimento ammirati in DMC3 (Gunslinger, Trickster, Sword Master e Royal Guard), con la differenza che potranno essere richiamati in qualunque momento tramite la semplice pressione di uno dei tasti facenti parte il D-Pad. L'interscambiabilità dello stile di combattimento non sarà comunque l'unica novità a disposizione di Dante, visto che potrà altresì contare su una nuova serie di armi ad alto tasso distruttivo (una su tutti la mitica valigetta di Pandora) in grado di ampliare a dismisura le possibilità di offesa del "vecchio" protagonista.
Dal punto di vista del gameplay
Non sempre rinnovare significa necessariamente incontrare il favore del pubblico. Partendo da questo presupposto bene ha fatto il team di sviluppo ad evitare inutili digressioni o pericolose variazioni al tema, badando piuttosto ad offrire quello che in realtà i fun di Dante chiedevano. Devil May Cry 4 rispetta i canoni che hanno reso celebre la serie, con l'ago della bilancia spostato dunque più sul fattore action che non su quello esplorativo. Non mancheranno comunque livelli un po' più impegnativi del solito dove saranno necessari un certo colpo d'occhio, buona memoria ed un minimo di cervello, così come fasi di gioco in cui i poteri "passivi" del Devil Bringer permetteranno di "mitigare" l'eccessiva linearità di alcune location. E' chiaro che quanto sopradescritto non rappresenta un vero e proprio punto a sfavore del gioco, visto che gran parte delle oltre 15 ore necessarie per portare a termine l'avventura, dovranno essere impiegate per "vincere" la resistenza dei numerosi demoni che infestano la città di Fortuna. A tal proposito ci sembra opportuno rimarcare la presenza, accanto alle classiche marionette ed agli altri demoni minori conosciuti nel primo capitolo della saga, di una grande varietà di nuovi nemici in grado sia di controllare elementi quali aria, ghiaccio, terra e fuoco, che di coordinare i propri attacchi in funzione del numero degli elementi impegnanti e delle capacità degli stessi, per una resa complessiva in battaglia decisamente d'impatto.
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Tecnicamente parlando
Dal punto di vista tecnico Devil May Cry 4 rappresenta un vero e proprio stato dell'arte. Che si tratti della versione Playstation 3 o di quella per Xbox 360, il motore alla base del gioco (diretta evoluzione di quello già ammirato con Lost Planet) garantisce una velocità dell'azione costantemente ancorata sui canonici 60 Frame Per Secondo, questo senza rinunciare ad ambienti di gioco in puro stile gotico a dir poco suggestivi, dotati di una ricchezza poligonale ed una varietà delle texture fuori dagli standard a cui eravamo abituati, e soprattutto ad effetti di illuminazione avanzati ed ad una palette di colori finalmente non più limitata ai soli toni di grigio. Sempre a proposito di aspetti positivi, doveroso segnalare l'ottimo livello di interazione con i fondali, così come il livello delle animazioni dei diversi nemici in game, in possesso tra l'altro di un campionario di mosse ed azioni tanto vasto quanto vario. Capitolo a parte merita invece il discorso legato sia alla colonna sonora, realizzata in puro stile Devil May Cry con tracce audio di stampo rocckeggiante, che soprattutto alla regia, impreziosita tramite frequenti scene in cinematica in grado di cadenzare alla perfezione la successione degli eventi.
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E Dante?
La notizia è ormai nota da tempo, ma ci pareva comunque opportuno aprire un capitolo dedicato unicamente alla vera star della serie. Stiamo ovviamente parlando di Dante, la cui presenza in Devil May Cry 4 va ben oltre la semplice apparizione. L'evoluzione della trama darà infatti modo al giocatore di prendere il controllo del figlio di Sparda per buona parte dell'avventura, e di condurlo a ritroso per le strade della città di Fortuna fino allo scontro ultimo con il Salvatore.
Rispetto a quanto visto nei precedenti capitoli della stessa serie, Dante sarà in grado di utilizzare fin da subito i quattro stili di combattimento ammirati in DMC3 (Gunslinger, Trickster, Sword Master e Royal Guard), con la differenza che potranno essere richiamati in qualunque momento tramite la semplice pressione di uno dei tasti facenti parte il D-Pad. L'interscambiabilità dello stile di combattimento non sarà comunque l'unica novità a disposizione di Dante, visto che potrà altresì contare su una nuova serie di armi ad alto tasso distruttivo (una su tutti la mitica valigetta di Pandora) in grado di ampliare a dismisura le possibilità di offesa del "vecchio" protagonista.
Dal punto di vista del gameplay
Non sempre rinnovare significa necessariamente incontrare il favore del pubblico. Partendo da questo presupposto bene ha fatto il team di sviluppo ad evitare inutili digressioni o pericolose variazioni al tema, badando piuttosto ad offrire quello che in realtà i fun di Dante chiedevano. Devil May Cry 4 rispetta i canoni che hanno reso celebre la serie, con l'ago della bilancia spostato dunque più sul fattore action che non su quello esplorativo. Non mancheranno comunque livelli un po' più impegnativi del solito dove saranno necessari un certo colpo d'occhio, buona memoria ed un minimo di cervello, così come fasi di gioco in cui i poteri "passivi" del Devil Bringer permetteranno di "mitigare" l'eccessiva linearità di alcune location. E' chiaro che quanto sopradescritto non rappresenta un vero e proprio punto a sfavore del gioco, visto che gran parte delle oltre 15 ore necessarie per portare a termine l'avventura, dovranno essere impiegate per "vincere" la resistenza dei numerosi demoni che infestano la città di Fortuna. A tal proposito ci sembra opportuno rimarcare la presenza, accanto alle classiche marionette ed agli altri demoni minori conosciuti nel primo capitolo della saga, di una grande varietà di nuovi nemici in grado sia di controllare elementi quali aria, ghiaccio, terra e fuoco, che di coordinare i propri attacchi in funzione del numero degli elementi impegnanti e delle capacità degli stessi, per una resa complessiva in battaglia decisamente d'impatto.
Tecnicamente parlando
Dal punto di vista tecnico Devil May Cry 4 rappresenta un vero e proprio stato dell'arte. Che si tratti della versione Playstation 3 o di quella per Xbox 360, il motore alla base del gioco (diretta evoluzione di quello già ammirato con Lost Planet) garantisce una velocità dell'azione costantemente ancorata sui canonici 60 Frame Per Secondo, questo senza rinunciare ad ambienti di gioco in puro stile gotico a dir poco suggestivi, dotati di una ricchezza poligonale ed una varietà delle texture fuori dagli standard a cui eravamo abituati, e soprattutto ad effetti di illuminazione avanzati ed ad una palette di colori finalmente non più limitata ai soli toni di grigio. Sempre a proposito di aspetti positivi, doveroso segnalare l'ottimo livello di interazione con i fondali, così come il livello delle animazioni dei diversi nemici in game, in possesso tra l'altro di un campionario di mosse ed azioni tanto vasto quanto vario. Capitolo a parte merita invece il discorso legato sia alla colonna sonora, realizzata in puro stile Devil May Cry con tracce audio di stampo rocckeggiante, che soprattutto alla regia, impreziosita tramite frequenti scene in cinematica in grado di cadenzare alla perfezione la successione degli eventi.
Devil May Cry 4
9
Voto
Redazione
Devil May Cry 4
Il primo appuntamento next-gen di Devil May Cry non delude assolutamente le attese. Capcom è riuscita a centrare ancora una volta il bersaglio, presentando un gioco tecnicamente ineccepibile, capace di reggere il confronto con tutte le produzioni attualmente disponibili tanto su PS3 che su Xbox 360. Da avere assolutamente.