Diablo III
di
Valerio De Vittorio
Ci sono voluti più di dieci anni perché Blizzard trovasse finalmente la quadratura del cerchio e regalasse ai suoi fan il sospirato terzo capitolo della saga di Diablo. Giunto sugli scaffali l'anno scorso, Diablo III ha entusiasmato ed allo stesso tempo fatto infuriare migliaia di appassionati, con un gameplay tradizionale ancora perfettamente oliato ed efficace, condito da scelte piuttosto dubbie, vedi l'Auction House e soprattutto l'obbligo della connessione anche per le partite in singolo. Messe da parte le critiche e continuato un supporto fatto di aggiornamenti e feature introdotte nel gioco nei mesi successivi, in un angolo degli studi di Blizzard si lavorava ad una vociferata conversione per console e dopo la conferma ecco che il 3 settembre il male arriverà finalmente anche su Xbox 360 e Playstation 3 (e più avanti anche su PS4).
Diablo III non é il primo a varcare i confini del mercato PC, come ricorderanno i più anziani di voi, visto che nel 1998 venne convertito per la prima mitica Playstation. E' però addirittura dal 2000 (anno dell'uscita di Starcraft su Nintendo 64!) che Blizzard non toccava una console casalinga per questo l'annuncio di questa conversione ha fatto tremare gli equilibri celesti per qualche giorno. Passato lo shock iniziale, abbiamo avuto modo di provare già un mese fa Diablo III e da qualche giorno abbiamo in mano la versione definitiva del gioco per Playstation 3, che abbiamo trovato decisamente in forma e realizzato con competenza.
Nulla di nuovo
Se non conoscete Diablo, prima di tutto andate a nascondervi da qualche parte in punizione, cercate su Google, studiate e soprattutto recuperate la nostra ricchissima recensione ad opera del sempre preciso Simone Rampazzi. In breve, comunque, si tratta di un RPG action, con visuale in isometrica, basato quasi esclusivamente sull'uccisione indiscriminata di migliaia di mostri al fine di guadagnare esperienza e sbloccare abilità aggiuntive utili per uccidere nuove orrende creature e così via, nel mezzo raccogliere la miriade di oggetti celati in ogni anfratto delle mappe di gioco o lasciate cadere dai nemici stessi, per personalizzare l'equipaggiamento del proprio alter ego.Verrebbe da dire nulla di nuovo, inserendo il disco nella console. Il menu iniziale, per quanto ridisegnato nell'interfaccia, non propone novità di sorta, con più o meno tutte le opzioni al proprio posto. Scegliamo un personaggio tra le cinque classi presenti e si avvia una nuova partita.
Oppure si può cercare degli amici online ed invitarli nella nostra campagna piuttosto che entrare in quella di altri, sconosciuti e non. La narrazione segue pedissequamente quanto già visto su PC l'anno scorso, prendendo il via con l'incubo di Leah che presagisce il ritorno del male sulle terre di Sanctuary vent'anni dopo la distruzione della Pietra del Mondo. E' quando si entra finalmente nella partita che le novità di questa versione console affiorano. A risaltare da subito é la completa revisione di interfaccia e sistema di controllo, riadattati ai pad di Xbox 360 e PS3. Con l'analogico di sinistra si muove il personaggio mentre i tasti dorsali e trigger di destra saranno assegnati alle diverse skill che si andranno sbloccando avanzando di livello. Il dorsale sinistro ci permette di utilizzare all'istante una pozione mentre le frecce del d-pad sono assegnate alla mappa ed alla novità forse più interessante di questa conversione.
In fase di progettazione, Blizzard si é posta l'obiettivo di rendere il più immediata possibile l'esperienza di gioco, soprattutto in vista dell'implementazione di una modalità multiplayer in locale, sulla quale torneremo più avanti. Ciò a richiesto un ripensamento in toto dei menu di gestione del personaggio e dell'inventario. Nasce così l'idea di un accesso rapido agli oggetti raccolti che grazie alla sovrimpressione in basso a destra di un elenco, richiamabile premendo le frecce del d-pad, é ora possibile equipaggiare all'istante nuovi pezzi di armatura piuttosto che armi. Un feedback visivo costituito da freccette verdi e rosse ci fa capire al volo quanto i nuovi item migliorino potenza d'attacco, difesa e vitalità.
Non manca nulla
I puristi non storcano il naso, tale funzione é utilissima tanto che vorremmo vederla implementata su PC, e soprattutto non va a sostituire il dettagliato menu di gestione dell'inventario, a sua volta ridisegnato. Concepito come un menu radiale, ruotando l'analogico possiamo selezionare le diverse parti del nostro avatar, per accedere agli oggetti dell'inventario che é possibile equipaggiare. Alla pressione di un tasto, poi, possiamo visualizzare tutte le caratteristiche di ogni item, proprio come su PC, comparandolo con quanto già indossato o impugnato. I dorsali del pad ci permettono poi di accedere alle diverse sezioni, per personalizzare ed eventualmente riassegnare le abilità, controllare le caratteristiche di un eventuale seguace, visualizzare le missioni e così via.Tornando alla fase di combattimento, poter lanciare le abilità d'attacco premendo i tasti del pad, assistiti dall'introduzione di un accorgimento estetico che evidenzia il nostro bersaglio attuale selezionabile semplicemente muovendo la direzione dell'avatar, rende il gioco per certi versi ancora più action dell'originale. Aiuta l'introduzione della schivata, che un po' come in God of War, si effettua muovendo l'analogico di destra nella direzione desiderata. Questa comunque non rende invulnerabili agli attacchi né ci permette di uscire dalle situazioni più congestionate, limitandone l'efficacia. Piuttosto rimane utile per evitare all'ultimo momento gli attacchi più potenti di avversari particolarmente agguerriti, specialmente i boss.
Meglio in compagnia
L'intera revisione a cui il gioco é stato sottoposto rende Diablo III un titolo molto più accessibile ed immediato; basta impugnare un pad per giocare con soddisfazione e divertirsi ad ammazzare qualche tonnellata di mostri. Tutto questo senza sacrificare minimamente la profondità dell'originale, che rimane esattamente dove l'avevamo lasciata. Blizzard come dicevamo all'inizio dell'articolo ha voluto fortemente l'introduzione della modalità multiplayer in locale, per permettere una cooperativa fino a quattro giocatori sulla stessa postazione. E' possibile in qualunque istante introdurre nuovi compagni nella partita, basterà premere start sul pad. Il gioco non ha problemi nel mescolare utenti anche online, per una flessibilità da fare invidia all'originale PC. Diablo III diventa così un gioco perfetto per serate in compagnia, con amici esperti con in tasca il proprio personaggio salvato su una chiavetta USB o mamme che pensano di star giocando alla trasposizione videoludica di una canzone dei Litfiba.
Se sotto il profilo del gameplay Blizzard é stata abilissima nell'adattare il gameplay al controller semplificando l'accesso al titolo senza sacrificare nulla in termini di esperienza, sotto il profilo tecnico non tutto é filato liscio come avremmo voluto. Anche qui ci si é prefissati un obiettivo ambizioso, ovvero mantenere la fluidità saldamente ancorata ai 60 frame per secondo. Il gioco scorre via senza particolari intoppi, fortunatamente, e questo mantenendo il dettaglio grafico abbastanza alto, seppur non ai livelli massimi ottenuti su PC. Qualche texture degli oggetti e bordi un po' sgranati sono i compromessi che dovremo accettare in favore della fluidità. Si fanno notare a loro volta dei fastidiosi scatti, che assomigliano pericolosamente ai rallentamenti che nella versione originale erano dovuti ad eventuali latenze nella connessione.
Nulla di trascendentale ed é anche facile che future patch risolvano queste imperfezioni assieme a sporadici bug che abbiamo osservato durante i nostri test. L'online funziona piuttosto bene, ma la carenza di utenti non ci ha permesso prove sufficienti per esprimerci definitivamente in tal senso, anche se l'esperienza di Blizzard dovrebbe essere una garanzia. E a proposito di online, sappiate che é sparita la necessità di restare sempre connessi, fortunatamente, così come non vi é traccia dell'Auction House. Resta invece il PvP, così come tutti i contenuti ed aggiustamenti inseriti fino alla patch 1.08. Non sappiamo come verranno gestiti i futuri aggiornamenti, purtroppo, ma la speranza é che Blizzard sappia lavorare su tutte le versioni in parallelo, garantendo un supporto della medesima qualità su PC come su console.
Diablo III non é il primo a varcare i confini del mercato PC, come ricorderanno i più anziani di voi, visto che nel 1998 venne convertito per la prima mitica Playstation. E' però addirittura dal 2000 (anno dell'uscita di Starcraft su Nintendo 64!) che Blizzard non toccava una console casalinga per questo l'annuncio di questa conversione ha fatto tremare gli equilibri celesti per qualche giorno. Passato lo shock iniziale, abbiamo avuto modo di provare già un mese fa Diablo III e da qualche giorno abbiamo in mano la versione definitiva del gioco per Playstation 3, che abbiamo trovato decisamente in forma e realizzato con competenza.
Nulla di nuovo
Se non conoscete Diablo, prima di tutto andate a nascondervi da qualche parte in punizione, cercate su Google, studiate e soprattutto recuperate la nostra ricchissima recensione ad opera del sempre preciso Simone Rampazzi. In breve, comunque, si tratta di un RPG action, con visuale in isometrica, basato quasi esclusivamente sull'uccisione indiscriminata di migliaia di mostri al fine di guadagnare esperienza e sbloccare abilità aggiuntive utili per uccidere nuove orrende creature e così via, nel mezzo raccogliere la miriade di oggetti celati in ogni anfratto delle mappe di gioco o lasciate cadere dai nemici stessi, per personalizzare l'equipaggiamento del proprio alter ego.Verrebbe da dire nulla di nuovo, inserendo il disco nella console. Il menu iniziale, per quanto ridisegnato nell'interfaccia, non propone novità di sorta, con più o meno tutte le opzioni al proprio posto. Scegliamo un personaggio tra le cinque classi presenti e si avvia una nuova partita.
Oppure si può cercare degli amici online ed invitarli nella nostra campagna piuttosto che entrare in quella di altri, sconosciuti e non. La narrazione segue pedissequamente quanto già visto su PC l'anno scorso, prendendo il via con l'incubo di Leah che presagisce il ritorno del male sulle terre di Sanctuary vent'anni dopo la distruzione della Pietra del Mondo. E' quando si entra finalmente nella partita che le novità di questa versione console affiorano. A risaltare da subito é la completa revisione di interfaccia e sistema di controllo, riadattati ai pad di Xbox 360 e PS3. Con l'analogico di sinistra si muove il personaggio mentre i tasti dorsali e trigger di destra saranno assegnati alle diverse skill che si andranno sbloccando avanzando di livello. Il dorsale sinistro ci permette di utilizzare all'istante una pozione mentre le frecce del d-pad sono assegnate alla mappa ed alla novità forse più interessante di questa conversione.
In fase di progettazione, Blizzard si é posta l'obiettivo di rendere il più immediata possibile l'esperienza di gioco, soprattutto in vista dell'implementazione di una modalità multiplayer in locale, sulla quale torneremo più avanti. Ciò a richiesto un ripensamento in toto dei menu di gestione del personaggio e dell'inventario. Nasce così l'idea di un accesso rapido agli oggetti raccolti che grazie alla sovrimpressione in basso a destra di un elenco, richiamabile premendo le frecce del d-pad, é ora possibile equipaggiare all'istante nuovi pezzi di armatura piuttosto che armi. Un feedback visivo costituito da freccette verdi e rosse ci fa capire al volo quanto i nuovi item migliorino potenza d'attacco, difesa e vitalità.
Non manca nulla
I puristi non storcano il naso, tale funzione é utilissima tanto che vorremmo vederla implementata su PC, e soprattutto non va a sostituire il dettagliato menu di gestione dell'inventario, a sua volta ridisegnato. Concepito come un menu radiale, ruotando l'analogico possiamo selezionare le diverse parti del nostro avatar, per accedere agli oggetti dell'inventario che é possibile equipaggiare. Alla pressione di un tasto, poi, possiamo visualizzare tutte le caratteristiche di ogni item, proprio come su PC, comparandolo con quanto già indossato o impugnato. I dorsali del pad ci permettono poi di accedere alle diverse sezioni, per personalizzare ed eventualmente riassegnare le abilità, controllare le caratteristiche di un eventuale seguace, visualizzare le missioni e così via.Tornando alla fase di combattimento, poter lanciare le abilità d'attacco premendo i tasti del pad, assistiti dall'introduzione di un accorgimento estetico che evidenzia il nostro bersaglio attuale selezionabile semplicemente muovendo la direzione dell'avatar, rende il gioco per certi versi ancora più action dell'originale. Aiuta l'introduzione della schivata, che un po' come in God of War, si effettua muovendo l'analogico di destra nella direzione desiderata. Questa comunque non rende invulnerabili agli attacchi né ci permette di uscire dalle situazioni più congestionate, limitandone l'efficacia. Piuttosto rimane utile per evitare all'ultimo momento gli attacchi più potenti di avversari particolarmente agguerriti, specialmente i boss.
Meglio in compagnia
L'intera revisione a cui il gioco é stato sottoposto rende Diablo III un titolo molto più accessibile ed immediato; basta impugnare un pad per giocare con soddisfazione e divertirsi ad ammazzare qualche tonnellata di mostri. Tutto questo senza sacrificare minimamente la profondità dell'originale, che rimane esattamente dove l'avevamo lasciata. Blizzard come dicevamo all'inizio dell'articolo ha voluto fortemente l'introduzione della modalità multiplayer in locale, per permettere una cooperativa fino a quattro giocatori sulla stessa postazione. E' possibile in qualunque istante introdurre nuovi compagni nella partita, basterà premere start sul pad. Il gioco non ha problemi nel mescolare utenti anche online, per una flessibilità da fare invidia all'originale PC. Diablo III diventa così un gioco perfetto per serate in compagnia, con amici esperti con in tasca il proprio personaggio salvato su una chiavetta USB o mamme che pensano di star giocando alla trasposizione videoludica di una canzone dei Litfiba.
Se sotto il profilo del gameplay Blizzard é stata abilissima nell'adattare il gameplay al controller semplificando l'accesso al titolo senza sacrificare nulla in termini di esperienza, sotto il profilo tecnico non tutto é filato liscio come avremmo voluto. Anche qui ci si é prefissati un obiettivo ambizioso, ovvero mantenere la fluidità saldamente ancorata ai 60 frame per secondo. Il gioco scorre via senza particolari intoppi, fortunatamente, e questo mantenendo il dettaglio grafico abbastanza alto, seppur non ai livelli massimi ottenuti su PC. Qualche texture degli oggetti e bordi un po' sgranati sono i compromessi che dovremo accettare in favore della fluidità. Si fanno notare a loro volta dei fastidiosi scatti, che assomigliano pericolosamente ai rallentamenti che nella versione originale erano dovuti ad eventuali latenze nella connessione.
Nulla di trascendentale ed é anche facile che future patch risolvano queste imperfezioni assieme a sporadici bug che abbiamo osservato durante i nostri test. L'online funziona piuttosto bene, ma la carenza di utenti non ci ha permesso prove sufficienti per esprimerci definitivamente in tal senso, anche se l'esperienza di Blizzard dovrebbe essere una garanzia. E a proposito di online, sappiate che é sparita la necessità di restare sempre connessi, fortunatamente, così come non vi é traccia dell'Auction House. Resta invece il PvP, così come tutti i contenuti ed aggiustamenti inseriti fino alla patch 1.08. Non sappiamo come verranno gestiti i futuri aggiornamenti, purtroppo, ma la speranza é che Blizzard sappia lavorare su tutte le versioni in parallelo, garantendo un supporto della medesima qualità su PC come su console.
Diablo III
9
Voto
Redazione
Diablo III
Blizzard ha fatto di nuovo centro. Diablo III su console é un perfetto mix di accessibilità e profondità, un esempio di come sia possibile adattare con intelligenza un prodotto concepito su PC ad una piattaforma concettualmente differente. La rivisitazione dell'interfaccia e del sistema di controllo funziona egregiamente e si affianca perfettamente alla nuova modalità cooperativa offline, che permette a quattro giocatori di partecipare alla stessa partita seduti sul divano davanti ad un televisore, facendo riaffiorare esperienze di gameplay appartenenti ad un passato che sembra lontanissimo. Tutto questo mantenendo inalterata la profondità e ricchezza di contenuti del titolo originale così come l'eccellente comparto estetico, non impressionante tecnicamente, ma sempre molto curato. Unico neo é sicuramente la mancanza di novità. Avrebbero fatto piacere una classe inedita piuttosto che qualche missione od oggetto aggiuntivo ad esempio. Per il resto Diablo III anche grazie alla mancanza quasi totale di concorrenti, rimane un titolo che consigliamo senza riserva alcuna.