Die Hard Trilogy 2: Viva Las Vegas
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Il momento più frenetico é senz'altro la sezione in prima persona, uno sparatutto in stile The House of The Dead nel quale i movimenti del personaggio saranno pre-calcolati dalla CPU, a noi l'abilità di far fuori i nemici. Una buona varietà di armi e situazioni rendono questa la fase più divertente, se non fosse che il motore grafico stenta, esattamente come nei casi precedenti, a favorire una estetica immersione emotiva
Ogni fase poi cerca di creare un'atmosfera cinematografica più credibile attraverso sequenze calcolate con l'engine del gioco alternate, ogni tanto, a stralci di Computer Grafica dalla qualità assai discutibile. La storia, tuttavia, non viene toccata o modificata per nulla dal gameplay, che risulta poco elastico relativamente alle potenzialità dimostrate: si sarebbe potuto evitare, per esempio, un succedersi meccanico e prevedibile di una sequenza con l'altra, favorendo, invece, uno svolgersi del gioco accompagnato dall'evolversi della trama. Nulla di ciò é stato fatto e ciò che rimane é un titolo che ne contiene tre, ma nessuno dei tre, probabilmente, ne giustificherebbe l'acquisto.
Ogni fase poi cerca di creare un'atmosfera cinematografica più credibile attraverso sequenze calcolate con l'engine del gioco alternate, ogni tanto, a stralci di Computer Grafica dalla qualità assai discutibile. La storia, tuttavia, non viene toccata o modificata per nulla dal gameplay, che risulta poco elastico relativamente alle potenzialità dimostrate: si sarebbe potuto evitare, per esempio, un succedersi meccanico e prevedibile di una sequenza con l'altra, favorendo, invece, uno svolgersi del gioco accompagnato dall'evolversi della trama. Nulla di ciò é stato fatto e ciò che rimane é un titolo che ne contiene tre, ma nessuno dei tre, probabilmente, ne giustificherebbe l'acquisto.