Dirt Track Racing: Sprint Car

di Redazione Gamesurf
Come avrete certamente notato infatti, per arginare in qualche modo la scarsa aerodinamica delle Sprint Car (e la mancanza di marce, visto che il rapporto é a presa diretta), é stato posto sopra l'ipotetico tettuccio un gigantesco alettone che il pilota può (con variazioni comunque piuttosto ridotte) modificare a seconda della necessità
FARE CARRIERA RISCHIANDO LA PELLE
Spinti dal grande successo di questa sempre più affermata categoria alla Take 2 hanno dunque deciso di dar vita a un gioco, sviluppato dalla Ragbat, che portasse sul PC le stesse emozioni di queste gare, cercando di non lasciare nulla al caso e di riprodurre quanto più fedelmente ogni più piccola caratteristica di questo insolito sport. Il risultato é un prodotto estremamente valido per quanto riguarda il gameplay, ma al tempo stesso decisamente essenziale e privo di particolari estetismi o raffinatezze

Già a partire dal menu principale l'estetica del gioco appare decisamente lontana dallo standard di colossali produzioni Papyrus, Microsoft o EA Sports e mostra pertanto una veste grafica essenziale, priva di fronzoli, ma tuttavia estremamente chiara e intuitiva. Due sono le modalità di gioco disponibili: Corsa istantanea e Carriera. Mentre per la prima non vi sono particolari degni di nota é invece il caso di soffermarsi sulla seconda, che riveste un ruolo di fondamentale importanza per il gioco
Partendo con un budget iniziale di poche migliaia di dollari il giocatore inizia la propria carriera comprando uno dei mezzi meno performanti disponibili e scegliendone il colore; passaggio successivo é l'iscrizione a una delle molte competizioni presenti, distinte principalmente dal numero e dal tipo di circuiti su cui si svolge e dal montepremi in palio. Elemento fondamentale di questa modalità é infatti proprio il denaro, senza il quale sarebbe non solo impossibile riparare i danni del proprio mezzo ma soprattutto apportarvi importanti migliorie tecniche
Anche da questo punto di vista alla Take 2 sono stati molto scrupolosi e hanno preferito non lasciare nulla al caso cosicché la configurazione del mezzo, non solo estremamente completa ed esaustiva, risulta particolarmente convincente una volta scesi in pista