Discworld Noir

di Redazione Gamesurf
La risposta é: sì, il mondo di Discworld Noir é veramente il buon vecchio Mondo Disco, anche se presentato in una veste oscura e tenebrosa. I panni del protagonista sono passati stavolta a un certo Lewton, investigatore privato della corrotta e lugubre città di Ankh-Morpork. La storia di Lewton é piuttosto breve e vede il nostro aspirante Sherlock Holmes aprire uno studio privato dopo essere finito in una brutta vicenda di mazzette con la polizia del luogo, che lo ha costretto, prevedibilmente, ad abbandonare le vesti di tutore dell'ordine

Alla già poco felice situazione del cosiddetto eroe principale si aggiunge la totale mancanza di clienti per il suo studio, causata dal particolare tipo di società in cui vive. Il Mondo Disco, come sapranno i fedelissimi di Terry Pratchett, alberga sul dorso di un'enorme tartaruga fluttuante nello spazio, ed é abitato dal più variegato bestiario che si sia mai visto in una novella fantasy. Dai vampiri, ai troll, ai nani, passando attraverso i lupi mannari (che Lewton conoscerà molto bene nella sua avventura) ce n'é davvero per tutti i gusti ed é facile capire come l'ultima cosa di cui si ha bisogno in un mondo simile é proprio un investigatore privato
COLPO DI SCENA
Nel momento in cui la chiusura del suo ufficio rappresenta, per Lewton, l'unica via d'uscita, un'occasione irripetibile arriva a destare il nostro eroe dal torpore pessimistico che lo attanaglia. Il caso é, apparentemente, piuttosto semplice: ritrovare un misterioso individuo di nome Mundy arrivato in città da pochi giorni a bordo di una puzzolente goletta chiamata Milka e scomparso misteriosamente nel nulla. Vista l'assoluta necessità di lavoro del nostro e le due grosse argomentazioni della sua prima cliente (una bellissima donna di nome Carlotta), le indagini hanno subito inizio, con Lewton che si getta sulle strade di Ankh-Morpork desideroso di dimostrare le sue incredibili capacità investigative e, magari, fare colpo sulla stessa Carlotta
Da questo primo spunto narrativo parte l'intreccio di vicende presentato dal gioco Infogrames, che ci propone di seguire uno ad uno i casi incontrati dal protagonista utilizzando nel modo più proficuo possibile le sue doti "riflessive" e, soprattutto, l'immancabile taccuino da detective provetto. Lo stesso taccuino costituisce la vera differenza tra Discworld Noir e le avventure grafiche classiche, dato che il giocatore non é più chiamato a gestire esclusivamente l'inventario, combinando e ammassando gli oggetti più disparati, ma deve anche ragionare su ciò che accade intorno all'eroe principale, valutando con attenzione ogni singolo sospetto. Se questa attività può apparire noiosa a una prima lettura, in realtà rappresenta un'ottima scelta stilistica da parte degli sviluppatori, che hanno voluto aumentare il coinvolgimento offerto dal gioco mettendoci nei "veri" panni di un investigatore virtuale