Disgaea 3 : Absence Of Justice
di
Un'altra “grande classica” di Disgaea é il mitico “Itemworld”, ossia la possibilità di potenziare gli oggetti “entrandovi dentro” e ripulendoli dalle imperfezioni, che poi risultano essere sempre i soliti mostri e nemici. A questo si affianca oggi anche il “Classworld”, ossia la possibilità di entrare all'interno di un membro del party (niente doppi sensi!!) a svolgere essenzialmente lo stesso lavoro, con lo scopo di migliorare le attitudini dell'unità in questione oltre che di farle guadagnare cifre consistenti del succitato preziosissimo mana; una caratteristica importante del Classworld é quella di fornire premi in esperienza molto elevati, così che risulti essere anche un ottimo modo per tirar su di livello le truppe più scarse. Insomma: ancora una volta il sistema ci permette di settare il party secondo i nostri desideri in molteplici modi, per quanto naturalmente i neofiti possano ancora una volta procedere nella trama principale dedicando alle sessioni di level-up solo lo stretto tempo indispensabile.
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Agrodolce il commento tecnico, purtroppo. La grafica di gioco, come vuole la tradizione hardcore, vede sprite bidimensionali muoversi su scenari 3D con inquadratura isometrica, sebbene rotante e zoomabile. Fin qui niente da eccepire: si tratta dopotutto di una scelta stilistica gradevole ed efficiente che contribuisce a dare al tutto un aspetto particolarmente “mangoso”, gli sprite sono tutti molto ben animati e ne troviamo un gran numero su schermo, con mappe piuttosto vaste. Il problema é che gli sviluppatori sono rimasti per così dire “fossilizzati” sulla bassa risoluzione (che il titolo fosse in origine destinato alla PS2?), e coi tempi che corrono questo non può più non essere additato come difetto.
Certo, se avete un televisore CRT tradizionale non mancherete di notare dei miglioramenti rispetto ai predecessori, ma su un LCD HD il risultato sarà veramente povero.
Il sonoro si avvale di un insieme di brani musicali molto ben realizzati, che vanno dai temi maestosi e incalzanti, eppure smaliziati, delle battaglie, ai simpatici motivetti dei dialoghi, spesso tematici per personaggio, talvolta ereditati o riadattati dai precedenti Disgaea (lo stesso tema del divertentissimo filmato d'apertura é evidentemente un'evoluzione del tema principale del primo titolo). Molto carini anche tutti gli effetti speciali, così come i doppiaggi, specie se preferite quelli originali Giapponesi alle voci Americane. Purtroppo, non abbiamo potuto fare a meno di notare come talvolta, al presentarsi di troppi effetti tutti di seguito, il codec audio tenda a sfarfallare e a emettere qualche fruscio o altri glitch: speriamo in una patch correttiva prima o poi, ma si tratta comunque di un problema occasionale.
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Come già detto, i giocatori neofiti non avranno problemi a procedere su binario unico: il sistema di gestione di base é semplice, oseremmo dire elementare, e dedicando un minimo di tempo al level-up sarà sempre possibile avere personaggi adatti ad ogni situazione; per il resto, penserà la trama totalmente fuori di testa a tenerli incollati al gioco, ammesso di gradire i lunghi dialoghi (comunque scippabili) ricchi di facezie e con personaggi che stanno insieme nonostante siano meno accostabili di due particelle subatomiche della stessa carica. Ovviamente, però, gli esperti o coloro che vogliono diventarlo avranno a loro disposizione una caterva di metodi per potenziare questo o quell'aspetto del gruppo, svolgendo esperimenti su esperimenti, usufruendo più e più volte del sistema di reincarnazione, fino alla creazione di un gruppo di semi-divinità (in termini di gioco, naturalmente) che non avranno nessun problema coi nemici della trama, ma che dovranno comunque impegnarsi contro i boss segreti.
Il risultato, inutile dirlo, é una longevità immensa: non che si possa effettivamente arrivare alle quattro milioni di ore millantate da Mao (infatti il riferimento é indubbiamente la versione PSP del primo Disgaea), ma un giocatore incallito supererà sicuramente le cento e fors'anche le duecento, assaporando livelli di esperienza con quattro cifre e punteggi d'attacco che sforano il milione. Questo é normale, per Disgaea: se così non fosse stato, noi Hardcore-gamers non saremmo soddisfatti! Ma Disgaea3 é pienamente soddisfacente, e questo é un dato di fatto!
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Agrodolce il commento tecnico, purtroppo. La grafica di gioco, come vuole la tradizione hardcore, vede sprite bidimensionali muoversi su scenari 3D con inquadratura isometrica, sebbene rotante e zoomabile. Fin qui niente da eccepire: si tratta dopotutto di una scelta stilistica gradevole ed efficiente che contribuisce a dare al tutto un aspetto particolarmente “mangoso”, gli sprite sono tutti molto ben animati e ne troviamo un gran numero su schermo, con mappe piuttosto vaste. Il problema é che gli sviluppatori sono rimasti per così dire “fossilizzati” sulla bassa risoluzione (che il titolo fosse in origine destinato alla PS2?), e coi tempi che corrono questo non può più non essere additato come difetto.
Certo, se avete un televisore CRT tradizionale non mancherete di notare dei miglioramenti rispetto ai predecessori, ma su un LCD HD il risultato sarà veramente povero.
Il sonoro si avvale di un insieme di brani musicali molto ben realizzati, che vanno dai temi maestosi e incalzanti, eppure smaliziati, delle battaglie, ai simpatici motivetti dei dialoghi, spesso tematici per personaggio, talvolta ereditati o riadattati dai precedenti Disgaea (lo stesso tema del divertentissimo filmato d'apertura é evidentemente un'evoluzione del tema principale del primo titolo). Molto carini anche tutti gli effetti speciali, così come i doppiaggi, specie se preferite quelli originali Giapponesi alle voci Americane. Purtroppo, non abbiamo potuto fare a meno di notare come talvolta, al presentarsi di troppi effetti tutti di seguito, il codec audio tenda a sfarfallare e a emettere qualche fruscio o altri glitch: speriamo in una patch correttiva prima o poi, ma si tratta comunque di un problema occasionale.
Come già detto, i giocatori neofiti non avranno problemi a procedere su binario unico: il sistema di gestione di base é semplice, oseremmo dire elementare, e dedicando un minimo di tempo al level-up sarà sempre possibile avere personaggi adatti ad ogni situazione; per il resto, penserà la trama totalmente fuori di testa a tenerli incollati al gioco, ammesso di gradire i lunghi dialoghi (comunque scippabili) ricchi di facezie e con personaggi che stanno insieme nonostante siano meno accostabili di due particelle subatomiche della stessa carica. Ovviamente, però, gli esperti o coloro che vogliono diventarlo avranno a loro disposizione una caterva di metodi per potenziare questo o quell'aspetto del gruppo, svolgendo esperimenti su esperimenti, usufruendo più e più volte del sistema di reincarnazione, fino alla creazione di un gruppo di semi-divinità (in termini di gioco, naturalmente) che non avranno nessun problema coi nemici della trama, ma che dovranno comunque impegnarsi contro i boss segreti.
Il risultato, inutile dirlo, é una longevità immensa: non che si possa effettivamente arrivare alle quattro milioni di ore millantate da Mao (infatti il riferimento é indubbiamente la versione PSP del primo Disgaea), ma un giocatore incallito supererà sicuramente le cento e fors'anche le duecento, assaporando livelli di esperienza con quattro cifre e punteggi d'attacco che sforano il milione. Questo é normale, per Disgaea: se così non fosse stato, noi Hardcore-gamers non saremmo soddisfatti! Ma Disgaea3 é pienamente soddisfacente, e questo é un dato di fatto!