Disgaea 1 complete

di Giuseppe De Luca

Grind Fest: combinazione di parole anglosassone (letteralmente Fiera del Macinare) con cui si indica, in ambito videoludico, un titolo in cui il “grinding”, ossia il ripetere in maniera continuata e per lungo tempo le stesse azioni per accumulare punti esperienza, equipaggiamento o soldi, è fatto in maniera esagerata.

Se ad oggi mi chiedete qual è il primo titolo che mi viene in mente quando pronunciate la parola Grind Fest la risposta è una e una sola: Disgaea.

E finalmente possiamo giocare su Nintendo Switch il capitolo che ha dato il via a questa fortunata saga, in una versione rimasterizzata e super accessoriata chiamata Disgaea Complete Edition.

DOLCE DORMIRE

Disgaea: Hour of Darkness (il nome con cui è conosciuto questo gioco su PS2) è stato pubblicato in Europa nel lontano 2004, ma il sottoscritto è riuscito a metterci le mani sopra solo nel 2007 quando fu pubblicata la versione per PSP (chiamata Afternoon of Darkness, che viene ripresa in questa Complete Edition)

Proprio in quell’anno avevo già avuto il piacere di spendere il mio tempo con altri due Strategic RPG di tutto rispetto: Jeanne D’Arc (un piccolo gioellino per gli appassionati del genere) e Final Fantasy Tactics: War of the Lions, capolavoro a tutto tondo arrivato su PSP con qualche piccola aggiunta rispetto alla versione per Playstation 1 (in primis, la possibilità di usare Balthier, personaggio di FFXII).

Per chi oggi dovesse mettere le mani per la prima volta su Disgaea, sicuramente potrebbe avere la stessa reazione che ebbi io 11 anni fa.

Pur reputandomi un appassionato del genere SRPG, mi ritrovai completamente sconvolto dal gameplay di questo titolo della NIS (casa di produzione che ho imparato ad amare proprio con questa saga).

Se titoli come Final Fantasy Tactics o Fire Emblem (per citare i migliori) sono molto classici e strutturati in maniera molto precisa, Disgaea è la fiera della follia.

A partire dai protagonist del gioco: il principe Laharl e la diabolica succube Etna. Nella prima scena del gioco si vede proprio Etna che prova ad assassinare in svariate maniere il principe, avendo come unico risultato quello di risvegliarlo dal sonnellino durato “appena” 2 anni.

Non appena ripresosi Laharl viene a sapere dalla stessa Etna, che giurava solo di volerlo svegliare, che suo padre, il re del Netherworld era morto e il titolo di Overlord che spettava a lui di diritto era stato usurpato.

Da qui inizia l’assurda avventura che porterà Laharl a combattere per riacquistare i diritti sul suo regno ed Etna di recuperare le memorie perdute.

A differenza della versione originale per PS2, la versione per PSP che è stata utilizzata come base di questo remake aveva una modalità segreta chiamata Etna Mode, in cui la storia veniva stravolta proprio in questa scena iniziale, visto che Etna riesce ad uccidere il principe e inizierà una storia alternativa in cui lei è l’unica protagonista.

Si può accedere a questa modalità speciale in due maniere: attivando due bottoni segreti nel post end game oppure inserendo un codice speciale sulla schermata iniziale.

La differenza tra le due modalità che l’Etna Mode attivato dal codice avrà nemici con livello similare a quelli che potreste trovare nella run normale, mentre se lo sbloccate finendo il gioco in maniera normale i nemici saranno molto più forti.

SPOILER ZONE 

Il codice funziona perfettamente anche per Nintendo Switch.

Nella schermata iniziale andate su Start e spingete i seguenti bottoni: X, Y, B, X, Y, B, A. Se avete eseguito tutto correttamente sentirete la vocina di Etna quando inizierete la nuova partita!

FINE SPOILER ZONE

Se la storia della riconquista del trono non è di certo il massimo dell’originalità (anche se qualche piccolo plot twist non manca), quello che cattura di Disgaea è l’humor sfrenato in ogni situazione. Sia nella Story Line che nel gameplay stesso, il gioco diverte con le sue uscite e le sue trovate.

Il gioco si presenta come un classico SRPG in visuale isometrica con movimento su griglia. Avete al vostro comando una squadra (che potete creare direttamente voi utilizzando le classi presenti nel gioco o reclutando direttamente mostri che incontrete nel vostro cammino) con il semplice scopo di “vincere” la mappa che andrete ad affrontare.

Fin da subito però Disgaea mette in mostra le sue caratteristiche diverse dai classici del genere: in primis il campo di battaglia è costellato da zone evidenziate di diverso colore.

Se in una qualsiasi casella di quel colore è presente un Geo Panel, l’effetto di questo verrà esteso a tutte le caselle del medesimo colore. Questi Geo Panel possono avere effetti di tutti i tipi, fornendo sia bonus che malus per il nostro team o quello degli avversari.

I Geo Panel possono essere spostati (per selezionare il colore su cui devono dare l’effetto) oppure distrutti. Proprio distruggendoli è possibile innescare delle reazioni a catena che possono portare a distruggere tutto il team avversario senza neanche colpirli direttamente una volta.

Infatti distruggendo un Panel tutte le caselle del colore su cui poggiava vengono trasformate in un altro colore (indicato nelle info del Panel stesso), infliggendo danni a tutto quello che si trova in quelle caselle e qui inizia il divertimento, visto che se una di queste caselle si trova un altro Panel (che viene danneggiato e distrutto) la reazione continua, aumentando in maniera esponenziale i danni inflitti (e incrementando un counter che stabilisce il nostro rank a fine mappa).

A volte è divertente rifare alcune battaglie solo per cercare di innescare la miglior reazione a catena possibile e aumentare in questa maniera il nostro rank finale, che fornisce a seconda delle nostre performance premi aggiuntivi.

Altro elemento caratterizzante di Disgaea è il confronto con i mostri avversari: oltre a cercare di ucciderli, si può “giocare” con loro in due maniere distinte.

La prima è cercare di buttarli nella nostra casella di partenza (nel gioco si possono sollevare e lanciare oggetti, compagni di squadra e nemici). Facendo ciò c’è una possibilità di catturare il nemico in questione e aggiungerlo alla nostra collezione (Pokémon fatti da parte).

Una volta catturato un nemico, quando andremo a creare una nuova unità da inserire nella nostra squadra, sarà possibile utilizzare il nuovo mostro.

La seconda invece è utile per quel processo di grinding di cui parlavo ad inizio articolo: lanciando un nemico su un altro della stessa specie i due si fonderanno e il loro livello globale si alzerà. Sconfiggendoli quindi si avranno più punti esperienza (e il counter per il rank finale si alzerà di più). In questa maniera decideremo quanto saranno forti i nemici che andremo ad affrontare (feature praticamente unica di Disgaea).

Tra un combattimento e l’altro, l’azione si sposta nel castello del Principe Laharl, che funge da hub centrale del gioco.

Da qui sarà possibile teletrasportarsi nelle varie mappe della story line principale tramite un portale, mentre altre location degne di note sono l’ospedale, dove potremo curare il nostro party alla fine di ogni missione (e pagando le spese mediche aumenterà un counter interno che fornisce item a determinate soglie), oltre ai classici negozi di armi e armature immancabili in ogni RPG.

Due invece sono le location veramente importanti all’interno del castello: l’Item World e la Dark Assembly.

L’Item World è qualcosa di veramente unico: parlando con l’NPC designato è possibile entrare FISICAMENTE in un oggetto selezionato e, superando i livelli generati casualmente dal gioco, potenziarlo. A seconda di quanto in profondità arriviamo (alcuni oggetti arrivano anche a 100 livelli di profondità) ed al numero di residenti dell’oggetto salveremo, l’oggetto verrà migliorato di conseguenza, portando a volte anche a modificarne in maniera sostanziale le caratteristiche stesse.

Se pensavate che la follia di questo gioco non fosse abbastanza, non avevate ancora fatto i conti con la Dark Assembly.

Nel Netherworld il potere è tutto e potere significa politica: in Disgaea questo concetto molto semplice è racchiuso proprio nella Dark Assembly, sistema con il quale potrete cambiare le regole che governano il modo attraverso vere e proprie assemblee politiche con cui le vostre proposte verranno vagliate da questi personaggi.

Ad esempio è possibile chiedere di aumentare il livello degli oggetti venduti dagli NPC nel castello oppure sbloccare classi o mappe segrete, tutto ovviamente nel puro rispetto della democrazia, in maniera così simile alla realtà che sarà anche possibile corrompere i senatori per ottenere i voti necessari o addirittura sfidandoli con la forza (a vostro rischio e pericolo).

Ogni tentativo di modifica richiederà un certo quantitativo di mana, che viene accumulato sconfiggendo i nemici nelle varie mappe.

Lo stesso mana serve anche a reclutare (creare è la parola più giusta) le nuova unità: oltre ai mostri che vengono catturati (anche i senatori possono essere selezionati), a disposizione abbiamo tantissime classi, ognuna con le sue caratteristiche distintive e man mano che prosegue il gioco sarà possibile sbloccarne alcune in maniera automatica livellando alcuni personaggi a certi livelli, mentre per altre sarà necessario l’intervento della Dark Assembly.

Se tutto questo non vi sembra abbastanza per giustificare il titolo di Disgaea come “Re dei Grind Fest” passiamo al sistema di livellaggio dei personaggi.

Ogni personaggio del gioco può raggiungere il livello 9999. Avete letto bene, NOVEMILANOVECENTONOVANTANOVE!

Ma se per qualcuno non è ancora abbastanza Disgaea non si ferma qui: infatti è possibile trasmogrificare un personaggio, riportandolo al livello 1.

Questo processo può essere ripetuto più volte (fino ad un massimo di livelli complessivi di 186.000, quindi circa 19 volte se si porta ogni volta il personaggio al 9.999) e ha alcune limitazioni.

I personaggi principali come Laharl ed Etna non possono cambiare classe e quindi rimangono limitati al loro skill set base, inoltre i mostri non possono migrare direttamente in umanoidi e viceversa, ma non disperate: entrambi possono essere trasmogrificati in un Prinny (esseri pinguinoformi con la tendenza ad esplodere quando vengono lanciati) e successivamente un Prinny può essere trasmogrificato in un umanoide o un mostro, rendendo il processo solo un po’ più lungo e “grindoso”.

A seconda del mana speso è possibile anche assegnare punti bonus nel processo di trasmogrificazione o mantenere una percentuale diversa delle abilità e della maestra nelle armi fino ad ora imparate (il massimo livello, che costa 5000 mana, permette di ricevere 10 punti bonus e mantenere il 95% delle abilità acquisite).

COMPARTO TECNICO

Bisogna dire che Disgaea ha uno stile grafico che anche a distanza di anni non ha bisogno di un grande ritocco dal punto di vista grafico. Lo stile cartoonesco ben si presta ad essere trasportato in versione HD sulle console di ultima generazione, ma quello che più importa in questo porting per Nintendo Switch è il fattore portabilità.

Considerando il grinding intrinseco di Disgaea è fondamentale poter accedere al gioco in pochissimo tempo, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, per sfruttare anche i piccoli ritagli di tempo per completare una mappa o due.

Avendo già provato i titoli del franchise su console “fisse” continuo a pensare che Nintendo Switch (come la PSP un tempo o la defunta PS VITA) è l’hardware ideale per godersi al meglio questo titolo.