Disney Epic Mickey

di Paolo Mulas
Con i “se” e con i “ma” non si fa la storia, ma cosa sarebbe successo se Walt Disney e la Universal Pictures avessero trovato un accordo nel 1928? Forse sarebbe stato Oswald il coniglio fortunato a diventare una icona dei cartoni animati e dei fumetti, e forse Topolino non sarebbe mai nato. Ma la realtà é ben diversa; a causa di dissidi di natura economica e non solo, le strade dello zio Walt e della sua creatura (i cui diritti però appartenevano alla Universal) si divisero, e Disney insieme al fidato Ub Iwerks si misero d'impegno per realizzare subito un nuovo personaggio: Mickey Mouse, o se preferite, Topolino. Nessuno certamente avrebbe potuto scommettere sullo straordinario successo del “topo”, che a distanza di più di ottanta anni fa ancora sognare grandi e piccini. Il tempo però passa per tutti, ed alla Disney hanno deciso di rinnovare, almeno parzialmente, il personaggio, la cui “psicologia” é decisamente mutata dalle origini.



Al primo Mickey scanzonato, scavezzacollo ed a tratti anche ingenuo, si é pian piano sostituito un Topolino più razionale, ed a volte eccessivamente buonista e “perfettino”. Ciò non ha certamente impedito, soprattutto in ambito fumettistico, di fargli recitare un ruolo da protagonista in tante memorabili storie, dapprima grazie a Floyd Gottfredson negli Stati Uniti, e poi anche nella magnifica tradizione italiana, con Romano Scarpa e Giovan Battista Carpi, solo per citare i due Maestri più illustri. Questa politica di “rinnovamento” viene inaugurata da Epic Mickey, pesante esclusiva per Nintendo Wii, il cui sviluppo é stato curato dai Junction Point capitanati da Warren Spector, uno dei mostri sacri dell'industria videoludica.

A dispetto del nome il regno di Rifiutolandia non é poi così male; é la tranquilla e sicura dimora per i tanti personaggi che hanno dato lustro all'universo disneyano prima di cadere nel dimenticatoio, o per chi ancor più sfortunatamente la fama non l'ha mai raggiunta, ed é stato scartato quando ancora era solamente nelle bozze. Il sovrano di questo luogo incantato non poteva che essere Oswald, la cui carriera é stata dapprima frenata dalle già citate controversie legali, e poi oscurata dall'emergere del “fratello” Mickey Mouse. Ed é proprio Topolino con la sua proverbiale curiosità a mettere in subbuglio Rifiutolandia: penetrato attraverso uno specchio nel laboratorio dello stregone Yen Sid, Mickey provando i pennelli magici, ha rovesciato tinte e solventi nel magico modellino del regno, causando gravissimi danni a tutto il paese, e contribuendo alla genesi del temibile Macchia Nera (molto differente dalla sua controparte fumettistica).

Nonostante la sua precipitosa fuga, il misfatto di Topolino non poteva rimanere impunito, e così dopo tanti anni viene nuovamente risucchiato all'interno di Rifiutolandia. Il primo impatto con Epic Mickey é al contempo affascinante e spiazzante; affascinante per via di una storia interessante, ben raccontata e che riserva da subito sorprese, e spiazzante per le sue ambientazioni un po' tetre ed intrise di malinconia. I danni causati dal pasticcio compiuto da Topolino sono in bell'evidenza, porzioni di edifici cancellate, muri diroccati ed imbrattati, fiumi di solventi acidi disseminati dappertutto. Per fortuna lo strumento per rimediare al guaio, e che ci permetterà anche di arrivare fino in fondo nella storia, é da subito disponibile. Trattasi di un pennello magico dalla duplice funzione, con il quale potremo dipingere e così ricostruire ciò che é stato distrutto, oppure cancellare ciò che é superfluo e che ci ostacolerà il cammino.

L'utilizzo del pennello é il principale elemento distintivo della giocabilità. Un ponte distrutto? Basterà una passata per ridisegnarlo e quindi attraversarlo. Dei massi davanti ad un portone? Con una spruzzata di solvente potremo farli sparire in un attimo. Il ragionato utilizzo del pennello é alla base della maggior parte degli enigmi ambientali; in alcune occasioni gli sviluppatori hanno ideato delle soluzioni fantasiose e geniali, mentre in altre il suo uso si rivela maggiormente banale e guidato. Cancellare un ingranaggio per fermare una piattaforma, e riverniciarlo per farla ripartire é certamente una trovata interessante, mentre spruzzare del solvente un po' dappertutto alla ricerca di qualche stanzetta segreta può rivelarsi invece noioso. Il duplice utilizzo del pennello é importante anche per quel che riguarda il nostro approccio con i nemici, che potremo decidere di cancellare e quindi eliminare, oppure di rabbonire con la tinta facendoli così passare dalla nostra parte. Questo aspetto é strettamente correlato con la componente “etica” del gioco: i nostri comportamenti, sia per quel che riguarda i combattimenti e sia per altre scelte che avremo modo di compiere avranno delle ripercussioni sul gameplay.




Per esempio attrarremo due differenti tipi di “guardiani” che a seconda della nostra condotta ci aiuteranno in maniera differente, oppure alcune missioni saranno disponibili solamente se ci comporteremo in una determinata maniera. In fase di anteprima ci si é concentrati molto sulla presenza della “morale” nel gioco; alla prova dei fatti questo elemento é senza dubbio interessante, ma i risvolti concreti sembrano abbastanza limitati e legati più che altro alle quest secondarie. Dietro queste due originali caratteristiche (poteri del pennello e “coscienza” del giocatore), vi sono delle meccaniche di fondo piuttosto classiche e solide, che assicurano al titolo varietà e coinvolgimento. In alcuni frangenti saranno le fasi da platform 3D ad essere preponderanti, seppur non sempre sostenute da una precisione all'altezza, in altri casi invece dovremo dialogare con i numerosi abitanti di Rifiutolandia, seguendo i loro consigli, compiendo dei piccoli favori ed in generale assecondandoli nello loro richieste.

Tra i vari personaggi di questo mondo dell'oblio, oltre al già citato Oswald (i cui diritti sono stati riacquistati dalla Disney nel 2006), troveremo anche Pietro Gambadilegno, Clarabella ed Orazio, che però nei fumetti europei ed italiani in particolare sono ancora protagonisti apprezzati e popolari. A far da tramite tra una ambientazione e l'altra ci saranno dei piccoli livelli bidimensionali ambientati nei vecchi cortometraggi Disney; si tratta di passaggi piuttosto rapidi e facili, ma dotati di un fascino retrò assolutamente impareggiabile. A contribuire in maniera determinante alla buona varietà del titolo vi é anche l'ampia libertà concessa al giocatore, nella seconda metà dell'avventura il cammino si farà meno lineare, e dovremo tornare numerose volte sui nostri passi soprattutto per completare le tantissime missioni proposte, che insieme ai molteplici segreti, assicurano al gioco una ottima longevità, e tanti validi motivi per rigiocarlo. Graficamente Epic Mickey si fa apprezzare come uno dei migliori titoli per Wii, soprattutto per quel riguarda lo stile ed il design di personaggi ed ambientazioni, davvero curato e ricercato.

La scelta dei colori acidi contribuisce all'atmosfera un po' a tinte fosche del gioco, mentre l'unica evidente pecca é da attribuire ad alcune bizze delle telecamera, che seppur aggiustabile manualmente potrebbe creare qualche problema soprattutto nelle fasi che richiedono maggior precisione. Ottimo il comparto audio, con musiche orchestrate di grande qualità e che si adattano perfettamente ai diversi gradi di tensione del titolo.
Disney Epic Mickey é un titolo dal sapore unico, raffinato e particolare. Pur non avendo l'impatto rivoluzionario che ci si aspettava in fase di anteprima (su alcune meccaniche si sarebbe potuto provare ad osar maggiormente), “La leggendaria sfida di Topolino” offre un gameplay solido, profondo e vario, che mette in secondo piano alcuni alti e bassi della giocabilità. Un pizzico di coraggio in più da parte degli sviluppatori, ed una maggior cura di alcuni aspetti (telecamera in primis) avrebbero fatto raggiungere al titolo delle vette d'eccellenza, ma a prescindere da ciò Epic Mickey é sicuramente un acquisto obbligato non solo per i fan Disney ma anche per chi é alla ricerca di un platform/adventure coinvolgente.