DJ Hero 2
di
Simone Murtas
A pochi giorni dall'annuncio della uscita di produzione definitiva dei leggendari SL-1200 eccoci a recensire DJ Hero 2. Quando si dice "che combinazione!". Gli SL-1200 sono dei piatti giradischi della Technics fra i più famosi del mondo e, probabilmente, fra i più utilizzati dai DJ e che si possono vedere, praticamente, sulla console di qualsiasi discoteca. Nati nel 1972 hanno venduto più di 3 milioni di unità diventando simbolo di durabilità e prestazioni. Una leggenda che finisce, insomma, forse anche in virtù del fatto che anche i DJ, in questi ultimi anni, si sono computerizzati grazie ai CD e ai lettori digitali.
I puristi comunque non hanno mai smesso (e mai lo faranno) di apprezzare i buoni vecchi dischi e tutti quei fenomeni di mix e scratch nati proprio grazie ai giradischi. Per tutti gli appassionati del genere, quindi, ecco arrivare la seconda puntata di DJ Hero, il gioco musicale che la Activision ha dedicato ai DJ.
Rispetto alla prima edizione del titolo le innovazioni distanti dal sistema di gioco non sono radicali, ma riguardano prevalentemente l'inserimento di nuovi brani della scaletta, alcune modalità aggiuntive (come quella "Impero" o la sfida con un altro giocatore) oltre alla risoluzione di alcuni piccoli difetti come il sincrono fra musica e gesti dei DJ virtuali. La cosa che colpisce del gioco, prima di tutto, é la periferica di controllo: un giradischi in miniatura (ma mica tanto) con tanto di piatto perfettamente rotante, cross-fader, pitch, tre pulsanti "scratch" e un minipad per i controlli standard della PS3. Il controller é lo stesso di DJ Hero 1 quindi chi lo può utilizzare con entrambi i prodotti. Nonostante si tratti di un oggetto realizzato in semplice plastica, l'aspetto é piuttosto robusto e non troppo "giocattoloso". Tutto sommato la rotazione del piatto é abbastanza fluida e la base é sufficientemente pesante da garantire una certa stabilità anche quando si "scretcha" (ovvero la classica attività manuale diventata il marchio di fabbrica del lavoro del DJ).
E' sullo stesso principio che si basano alcune delle azioni che il giocatore dovrà effettuare con DJ Hero 2. La sostanza del gioco é quella ormai divenuta un classico del genere: compiere alcune azioni a ritmo con la musica seguendo i segnali proposti sullo schermo. Il concetto é espresso attraverso tre linee musicali rappresentate da altrettante strisce colorate che scorrono su quella che appare come la superficie di un disco di vinile. I colori corrispondono a quelli dei tre tasti scratch posizionati sul piatto: il verde rappresenta una prima traccia audio, il blu una seconda e il rosso gli effetti speciali. In pratica ogni sessione si poggia su due canzoni che vengono miscelate, passando ora all'una ora all'altra (proprio come farebbe un bravo DJ) con intermezzi di effetti speciali e scratch. Più si é precisi e "a tempo" con i comandi, maggiore sarà il punteggio guadagnato e, soprattutto, migliore sarà l'effetto ottenuto sulla musica. L'audio, infatti, sarà legato direttamente ai propri movimenti così che sbagliando il tempo o l'azione eseguita la traccia indicata verrà interrotta, o l'effetto spezzato, svuotando completamente la musica e restituendo un senso "di vuoto" molto evidente. Agendo con abilità invece, sarà percepibile il "groove" e la musica suonerà ricca e coinvolgente in maniera davvero evidente. Insomma, usare il piatto di DJ Hero non é proprio agire come farebbe realmente un DJ, proprio come premere i tastini della chitarra di Guitar Hero non é come suonare una vera chitarra elettrica, ma la cosa ha senz'altro senso visto che si parla di un gioco e non di un simulatore. La propria abilità influenzerà, oltre alla musica, anche il pubblico virtuale rappresentato sullo schermo, che reagirà di conseguenza, limitandosi a ondeggiare timidamente se la musica non convince o scatenandosi se parte il "groove".
I controlli sono piuttosto chiari e intuitivi, ma é consigliabile comunque praticare il chiarissimo tutorial per evitare di rimanere spiazzati davanti a certi segnali. Oltre alla semplice pressione di uno dei tre tasti a tempo con la musica, ci sarà da muovere il cross-fader (un cursore del volume che nelle console reali stabilisce il volume dei due piatti escludendoli progressivamente a vicenda) a destra o a sinistra e da scratchare premendo uno dei tre tasti colorati sul piatto e muovendo questo avanti e indietro ripetutamente. Per fare questo é consigliabile poggiare il piatto giocattolo su una base solida e ad alta aderenza, invece che semplicemente sulle gambe. Un potenziometro permetterà, in alcune sezioni, di modificare la timbrica del suono per ottenere effetti speciali e un pulsante luminoso si accenderà quando sarà possibile scatenare l'entusiasmo del pubblico a seguito di prestazioni particolarmente riuscite.
Nonostante il controller sia un dispositivo, come già detto, piuttosto stabile, quando si scretcha tenendo premuto il tasto più vicino al perno di rotazione (magari trascinati dalla foga del momento), la forza impressa é tale da causare qualche problema di scivolamento. Questo é dovuto anche al fatto che scratchando si muove necessariamente tutto il piatto che, seppur non di dimensioni e fatture reali, é dotato comunque di una inerzia non indifferente. Nei piatti reali il problema non si pone sia per il peso decisamente più imponente (dettato anche da altre esigenze legate a necessita acustiche) sia perché i dischi poggiano in realtà su un "tappetino" che permette loro di scivolare sul piatto. Se il DJ tiene fermo un disco con la mano, quindi, non ferma il piatto che, sotto, continua a girare. Nel caso dello scratch, quindi, non dovrà mandare avanti e indietro il piatto (e il suo peso), ma il solo disco, molto più leggero, raggiungendo velocità molto superiori.
Il livello di difficoltà aumenta in maniera graduale e, tutto sommato, é ben bilanciato fra stimolo e sfida, non risultando mai ne troppo semplice ne frustrante. Importante é comunque avere orecchio e senso del ritmo perché il gioco é molto ben calibrato in questo senso e i punteggi migliori si ottengono andando effettivamente a tempo. La cosa non é sempre così scontata come potrebbe sembrare perché non tutti i giochi di questo genere sono così precisi e talvolta costringono ad anticipare o posticipare le mosse in maniera innaturale rispetto alla musica. Per ottenere i migliori risultati occorre comunque una discreta pratica fino ad acquisire la precisione necessaria e anche per fare l'orecchio ai vari brani in modo da memorizzare i passaggi più difficili. I mix, infatti, sono realizzati da DJ professionisti e seguono uno schema ben preciso che genera le sequenze da eseguire durante il gioco. In alcuni punti é possibile lanciarsi nel "free style", cioé improvvisare a piacere scracth ed effetti per esprimere la propria creatività (nei limiti imposti dal gioco) e ottenere punti extra. Il brano, in sostanza, é ben definito, con passaggi dall'una all'altra traccia (ed effetti speciali) decisi a priori, ma con un minimo di spazio per l'esibizionismo.
Un'attenzione particolare va rivolta alla musica, vero elemento portante di DJ Hero. Il pubblico a cui si rivolge questo gioco é (forse) diverso da quello dei vari Rock Band e Guitar Hero, perché le scelte musicali sono decisamente diverse. Nonostante questo non si pensi a musica da discoteca estrema tipo "trance" o "minimal", ma piuttosto a brani sicuramente commerciali, ma tanto orecchiabili quanto famosi, soprattutto nei mix che mettono insieme pezzi moderni con classici della disco music del passato e mai tramontati. Difficile, insomma, resistere al ritmo della scaletta di DJ Hero e ancora più difficile non farsi prendere dalla frenesia nell'agitare le mani sulla console. E' questo infatti il lato probabilmente più riuscito e divertente del gioco: il "groove" che si innesta fra i pezzi e il tempismo delle azioni, che fa percepire e pulsare il ritmo facendo sentire il giocatore in perfetta sintonia con la musica. Il merito é sia del sistema di gioco che delle impeccabili realizzazioni musicali: mix davvero esemplari basati su pezzi famosi e riuscitissimi. La lista é davvero sostanziosa e, come é lecito aspettarsi, é possibile integrarla attraverso lo scaricamento via Internet.
Citiamo qui solo alcuni fra i nomi più famosi che fanno la loro comparsa in DJ Hero 2:
Lady Gaga, Pussycat Dolls, Rihanna,The Chemical Brothers, Missy Elliot e Prodigy fra i moderni, mentre per i classici spiccano nomi come Steve Wonder, Donna Summer, Jacskon 5 e gli Chic. Detto questo non resta che confermare come il gioco sia un classico del genere, con contenuti e sfide da sbloccare in base ai risultati raggiunti. Si va dai personaggi veri e propri agli accessori come le cuffie o l'abbigliamento, alle console e ai locali dove suonare, tutti di ambientazione davvero suggestiva. La grafica del gioco, nonostante non faccia gridare la miracolo, é ben riuscita e d'atmosfera. Sono infatti molto riuscite le ambientazioni delle discoteche, tutte molto suggestive e spettacolari, alle quali si uniscono inquadrature frenetiche, a tempo con la musica, che spaziano in continuazione dando un'idea molto completa di quello che succede in pista. Gli effetti luce sono perfettamente allineati con quelli che i avrebbero nelle discoteche più moderne e non mancano neanche le cubiste virtuali, personaggi sicuramente appariscenti e dai movimenti sinuosi e piuttosto sexy. Simpatica la modalità "impero" dove si indosseranno i panni di un DJ ambizioso che, locale dopo locale e città dopo città, dovrà conquistare le vette del mondo delle discoteche attraverso performance in grado di infiammare le piste da ballo.
Interessante anche la modalità party che in pratica mette in opera un vero e proprio DJ set automatico gestito dalla PS3 che potrà essere utile, ad esempio, per animare una festa. Il pubblico potrà modificare la scaletta a piacere oppure intervenire giocando, senza però dar vita a una partita vera e propria e, soprattutto, senza mai fermare la musica! La modalità di sfida permette di confrontarsi con un altro giocatore sulla stessa console (a patto di avere due controller giradischi) o attraverso Internet specificando il tipo di sfida e, soprattutto, il livello di bravura dell'avversario. Sullo schermo viene visualizzata, in tempo reale, anche la performance dello sfidante, anche se, in effetti, si ha poco tempo per staccare gli occhi dalla propria traccia. Le modalità possibili sono diverse e si va dalla classica sfida a punti a quella per "checkpoint", definita da una serie di traguardi che assegnano un punto al primo arrivato per resettare la situazione in vista di quello successivo. Anche le partite effettuate online contribuiscono ad ottenere premi e riconoscimenti. Un ultimo accenno va fatto alla possibilità di collegare un microfono alla PS3 e accompagnare con la voce i mix seguendo i testi che scorrono sullo schermo e degli schemini che danno un'idea (a dir la verità piuttosto vaga) sull'intonazione da seguire. Il gioco é in grado di valutare qualità e ritmica del canto e di concedere punti e bonus di conseguenza. Insomma, DJ Hero 2, per gli appassionati della musica da ballo (ma non solo per loro) può senz'altro diventare quello che Guitar Hero é stato per i "rockettari". Un controller molto ben studiato, una scaletta validissima e un sistema di gioco azzeccato lo rendono un titolo sicuramente divertente e stimolante.
I puristi comunque non hanno mai smesso (e mai lo faranno) di apprezzare i buoni vecchi dischi e tutti quei fenomeni di mix e scratch nati proprio grazie ai giradischi. Per tutti gli appassionati del genere, quindi, ecco arrivare la seconda puntata di DJ Hero, il gioco musicale che la Activision ha dedicato ai DJ.
Rispetto alla prima edizione del titolo le innovazioni distanti dal sistema di gioco non sono radicali, ma riguardano prevalentemente l'inserimento di nuovi brani della scaletta, alcune modalità aggiuntive (come quella "Impero" o la sfida con un altro giocatore) oltre alla risoluzione di alcuni piccoli difetti come il sincrono fra musica e gesti dei DJ virtuali. La cosa che colpisce del gioco, prima di tutto, é la periferica di controllo: un giradischi in miniatura (ma mica tanto) con tanto di piatto perfettamente rotante, cross-fader, pitch, tre pulsanti "scratch" e un minipad per i controlli standard della PS3. Il controller é lo stesso di DJ Hero 1 quindi chi lo può utilizzare con entrambi i prodotti. Nonostante si tratti di un oggetto realizzato in semplice plastica, l'aspetto é piuttosto robusto e non troppo "giocattoloso". Tutto sommato la rotazione del piatto é abbastanza fluida e la base é sufficientemente pesante da garantire una certa stabilità anche quando si "scretcha" (ovvero la classica attività manuale diventata il marchio di fabbrica del lavoro del DJ).
E' sullo stesso principio che si basano alcune delle azioni che il giocatore dovrà effettuare con DJ Hero 2. La sostanza del gioco é quella ormai divenuta un classico del genere: compiere alcune azioni a ritmo con la musica seguendo i segnali proposti sullo schermo. Il concetto é espresso attraverso tre linee musicali rappresentate da altrettante strisce colorate che scorrono su quella che appare come la superficie di un disco di vinile. I colori corrispondono a quelli dei tre tasti scratch posizionati sul piatto: il verde rappresenta una prima traccia audio, il blu una seconda e il rosso gli effetti speciali. In pratica ogni sessione si poggia su due canzoni che vengono miscelate, passando ora all'una ora all'altra (proprio come farebbe un bravo DJ) con intermezzi di effetti speciali e scratch. Più si é precisi e "a tempo" con i comandi, maggiore sarà il punteggio guadagnato e, soprattutto, migliore sarà l'effetto ottenuto sulla musica. L'audio, infatti, sarà legato direttamente ai propri movimenti così che sbagliando il tempo o l'azione eseguita la traccia indicata verrà interrotta, o l'effetto spezzato, svuotando completamente la musica e restituendo un senso "di vuoto" molto evidente. Agendo con abilità invece, sarà percepibile il "groove" e la musica suonerà ricca e coinvolgente in maniera davvero evidente. Insomma, usare il piatto di DJ Hero non é proprio agire come farebbe realmente un DJ, proprio come premere i tastini della chitarra di Guitar Hero non é come suonare una vera chitarra elettrica, ma la cosa ha senz'altro senso visto che si parla di un gioco e non di un simulatore. La propria abilità influenzerà, oltre alla musica, anche il pubblico virtuale rappresentato sullo schermo, che reagirà di conseguenza, limitandosi a ondeggiare timidamente se la musica non convince o scatenandosi se parte il "groove".
I controlli sono piuttosto chiari e intuitivi, ma é consigliabile comunque praticare il chiarissimo tutorial per evitare di rimanere spiazzati davanti a certi segnali. Oltre alla semplice pressione di uno dei tre tasti a tempo con la musica, ci sarà da muovere il cross-fader (un cursore del volume che nelle console reali stabilisce il volume dei due piatti escludendoli progressivamente a vicenda) a destra o a sinistra e da scratchare premendo uno dei tre tasti colorati sul piatto e muovendo questo avanti e indietro ripetutamente. Per fare questo é consigliabile poggiare il piatto giocattolo su una base solida e ad alta aderenza, invece che semplicemente sulle gambe. Un potenziometro permetterà, in alcune sezioni, di modificare la timbrica del suono per ottenere effetti speciali e un pulsante luminoso si accenderà quando sarà possibile scatenare l'entusiasmo del pubblico a seguito di prestazioni particolarmente riuscite.
Nonostante il controller sia un dispositivo, come già detto, piuttosto stabile, quando si scretcha tenendo premuto il tasto più vicino al perno di rotazione (magari trascinati dalla foga del momento), la forza impressa é tale da causare qualche problema di scivolamento. Questo é dovuto anche al fatto che scratchando si muove necessariamente tutto il piatto che, seppur non di dimensioni e fatture reali, é dotato comunque di una inerzia non indifferente. Nei piatti reali il problema non si pone sia per il peso decisamente più imponente (dettato anche da altre esigenze legate a necessita acustiche) sia perché i dischi poggiano in realtà su un "tappetino" che permette loro di scivolare sul piatto. Se il DJ tiene fermo un disco con la mano, quindi, non ferma il piatto che, sotto, continua a girare. Nel caso dello scratch, quindi, non dovrà mandare avanti e indietro il piatto (e il suo peso), ma il solo disco, molto più leggero, raggiungendo velocità molto superiori.
Il livello di difficoltà aumenta in maniera graduale e, tutto sommato, é ben bilanciato fra stimolo e sfida, non risultando mai ne troppo semplice ne frustrante. Importante é comunque avere orecchio e senso del ritmo perché il gioco é molto ben calibrato in questo senso e i punteggi migliori si ottengono andando effettivamente a tempo. La cosa non é sempre così scontata come potrebbe sembrare perché non tutti i giochi di questo genere sono così precisi e talvolta costringono ad anticipare o posticipare le mosse in maniera innaturale rispetto alla musica. Per ottenere i migliori risultati occorre comunque una discreta pratica fino ad acquisire la precisione necessaria e anche per fare l'orecchio ai vari brani in modo da memorizzare i passaggi più difficili. I mix, infatti, sono realizzati da DJ professionisti e seguono uno schema ben preciso che genera le sequenze da eseguire durante il gioco. In alcuni punti é possibile lanciarsi nel "free style", cioé improvvisare a piacere scracth ed effetti per esprimere la propria creatività (nei limiti imposti dal gioco) e ottenere punti extra. Il brano, in sostanza, é ben definito, con passaggi dall'una all'altra traccia (ed effetti speciali) decisi a priori, ma con un minimo di spazio per l'esibizionismo.
Un'attenzione particolare va rivolta alla musica, vero elemento portante di DJ Hero. Il pubblico a cui si rivolge questo gioco é (forse) diverso da quello dei vari Rock Band e Guitar Hero, perché le scelte musicali sono decisamente diverse. Nonostante questo non si pensi a musica da discoteca estrema tipo "trance" o "minimal", ma piuttosto a brani sicuramente commerciali, ma tanto orecchiabili quanto famosi, soprattutto nei mix che mettono insieme pezzi moderni con classici della disco music del passato e mai tramontati. Difficile, insomma, resistere al ritmo della scaletta di DJ Hero e ancora più difficile non farsi prendere dalla frenesia nell'agitare le mani sulla console. E' questo infatti il lato probabilmente più riuscito e divertente del gioco: il "groove" che si innesta fra i pezzi e il tempismo delle azioni, che fa percepire e pulsare il ritmo facendo sentire il giocatore in perfetta sintonia con la musica. Il merito é sia del sistema di gioco che delle impeccabili realizzazioni musicali: mix davvero esemplari basati su pezzi famosi e riuscitissimi. La lista é davvero sostanziosa e, come é lecito aspettarsi, é possibile integrarla attraverso lo scaricamento via Internet.
Citiamo qui solo alcuni fra i nomi più famosi che fanno la loro comparsa in DJ Hero 2:
Lady Gaga, Pussycat Dolls, Rihanna,The Chemical Brothers, Missy Elliot e Prodigy fra i moderni, mentre per i classici spiccano nomi come Steve Wonder, Donna Summer, Jacskon 5 e gli Chic. Detto questo non resta che confermare come il gioco sia un classico del genere, con contenuti e sfide da sbloccare in base ai risultati raggiunti. Si va dai personaggi veri e propri agli accessori come le cuffie o l'abbigliamento, alle console e ai locali dove suonare, tutti di ambientazione davvero suggestiva. La grafica del gioco, nonostante non faccia gridare la miracolo, é ben riuscita e d'atmosfera. Sono infatti molto riuscite le ambientazioni delle discoteche, tutte molto suggestive e spettacolari, alle quali si uniscono inquadrature frenetiche, a tempo con la musica, che spaziano in continuazione dando un'idea molto completa di quello che succede in pista. Gli effetti luce sono perfettamente allineati con quelli che i avrebbero nelle discoteche più moderne e non mancano neanche le cubiste virtuali, personaggi sicuramente appariscenti e dai movimenti sinuosi e piuttosto sexy. Simpatica la modalità "impero" dove si indosseranno i panni di un DJ ambizioso che, locale dopo locale e città dopo città, dovrà conquistare le vette del mondo delle discoteche attraverso performance in grado di infiammare le piste da ballo.
Interessante anche la modalità party che in pratica mette in opera un vero e proprio DJ set automatico gestito dalla PS3 che potrà essere utile, ad esempio, per animare una festa. Il pubblico potrà modificare la scaletta a piacere oppure intervenire giocando, senza però dar vita a una partita vera e propria e, soprattutto, senza mai fermare la musica! La modalità di sfida permette di confrontarsi con un altro giocatore sulla stessa console (a patto di avere due controller giradischi) o attraverso Internet specificando il tipo di sfida e, soprattutto, il livello di bravura dell'avversario. Sullo schermo viene visualizzata, in tempo reale, anche la performance dello sfidante, anche se, in effetti, si ha poco tempo per staccare gli occhi dalla propria traccia. Le modalità possibili sono diverse e si va dalla classica sfida a punti a quella per "checkpoint", definita da una serie di traguardi che assegnano un punto al primo arrivato per resettare la situazione in vista di quello successivo. Anche le partite effettuate online contribuiscono ad ottenere premi e riconoscimenti. Un ultimo accenno va fatto alla possibilità di collegare un microfono alla PS3 e accompagnare con la voce i mix seguendo i testi che scorrono sullo schermo e degli schemini che danno un'idea (a dir la verità piuttosto vaga) sull'intonazione da seguire. Il gioco é in grado di valutare qualità e ritmica del canto e di concedere punti e bonus di conseguenza. Insomma, DJ Hero 2, per gli appassionati della musica da ballo (ma non solo per loro) può senz'altro diventare quello che Guitar Hero é stato per i "rockettari". Un controller molto ben studiato, una scaletta validissima e un sistema di gioco azzeccato lo rendono un titolo sicuramente divertente e stimolante.
DJ Hero 2
8
Voto
Redazione
DJ Hero 2
DJ Hero 2 é un titolo in grado di catturare l'attenzione degli amanti della musica dance. L'ottima e vasta scelta di brani, dai più recenti ai classici della disco music, mixata (é il caso di dirlo!) con un sistema di gioco intuitivo, ma difficile quanto basta per fungere da stimolo, é in grado di entusiasmare facilmente. Molto ben riuscita anche l'idea del "piatto" come controller che, parallelamente alla chitarra di Guitar Hero, fa "sognare" di essere un vero DJ, soprattutto davanti al pubblico delle discoteche virtuali che salta e si sbraccia al ritmo del vinile che gira.