DMC Devil May Cry
Ovviamente, quanto sopradescritto rappresenta solo la principale novità del gioco sul fronte del combat system. Per gli amanti della saga e come in un qualunque Devil May Cry che si rispetti, anche in questa occasione al giovane Dante sarà, infatti, concesso come da prassi di avvalersi dei servigi delle immancabili doppie pistole Ebony & Avory e dell'altrettanto irrinunciabile spada Rebellion, armi che al pari delle altre abilità e gli stili a disposizione di Dante (alcuni dei quali tratti ancora una volta da Devil May Cry 3) potranno essere migliorati in corso d'opera (sia sotto il profilo della potenza pura che sotto quello delle combo vere e proprie) spendendo le immancabili Orbs accumulabili nel corso dell'avventura.
Devil May Cry Style
Dal punto di vista del gameplay, DMC Devil May Cry si affida ai medesimi punti cardine della saga principale. Il gioco é, infatti, inquadrabile ancora una volta come un Action 3D decisamente votato all'esaltazione della fase di combattimento, ed in cui la fase di risoluzione degli enigmi (praticamente assenti) rappresenta ormai un pallidissimo ricordo. Purtuttavia DMC Devil May Cry ha il pregio di non risultare mai troppo lineare né noioso, lasciando comunque un certo spazio anche alla fantasia del giocatore sia per quanto concerne la scelta del percorso da intraprendere all'interno di gran parte dei livelli proposti, che soprattutto per quel che riguarda la ricerca degli oggetti bonus disponibili in ogni singolo livello (chiave di accesso ai bonus stage, ricerca delle anime perdute). Sotto questo punto di vista, il team di sviluppo ha, tra l'altro, ben veduto di posizionare alcuni degli elementi bonus in aree di gioco difficilmente raggiungibili nel corso dell'avventura principale, fatto questo che porterà i veri cultori del 100% ad un sano back tracking da mettere in pratica a poteri ottenuti.
Come detto, il vero punto di snodo DMC Devil May Cry resta tuttavia il sistema di combattimento vero e proprio, legato come da prassi all'esaltazione del concetto di Stilish. Sotto questo punto di vista, Ninja Theory ha dimostrato di non aver lesinato il proprio impegno, riuscendo infine a proporre un gioco decisamente equilibrato, appagante quanto basta ed incredibilmente veloce e coinvolgente. Merito questo della presenza di un combo set decisamente vario ed articolato, oltreché di numerose classi di nemici differenziate per tipo, stile e persino natura (alcuni nemici ombra non potranno per esempio subire danni se attaccati con armi differenti da quelle angeliche), dotati di pattern d'attacco e difesa tali da richiedere una spiccata propensione all'uso alternato e combinato di gran parte delle armi -e gli stili- disponibili.
In senso più generale ci troviamo di fronte ad un titolo decisamente solido ed appagante, forse leggermente livellato verso il basso per quel che concerne il livello di sfida proposto, ma pur sempre capace di regalare 10 / 12 ore di sano divertimento (back tracking esclusi) in modalità standard. Per i veri cultori della serie, in queste condizioni riuscire ad ottenere il famigerato grado “S” non sarà, di fatto, una chimera come in altre occasioni, fatto questo che gli amanti delle missioni impossibili potranno facilmente “risolvere” intervenendo sul menu di selezione del livello di difficoltà presente anche nella schermata relativa alla presentazione della missione.
Tecnicamente Eccelso
Sotto il profilo squisitamente tecnico, DMC Devil May Cry rappresenta in assoluto il miglior capitolo della saga, se non uno dei migliori in senso più generale. Il team di sviluppo é stato infatti capace di creare un vero e proprio “affresco dinamico” di inaudita bellezza, tanto da far pensare più ad un'opera pittorica di altissimo profilo che non ad un semplice videogioco. Merito sicuramente delle qualità artistiche dell'italianissimo Art Director del gioco Alex "Talexi" Taini, ma anche di un team di sviluppo come Ninja Theory, capace di affinare ulteriormente la medesima tecnica espressiva “a pastelli” sperimentata con successo nel videogioco Ensalved.
Per quanto importante e decisamente appagante per la vista, l'aspetto artistico rappresenta solo uno dei numerosi punti a favore di DMC Devil May Cry. Shader, texture ed effetti di illuminazione in tempo reale raggiungono, infatti, vette mai toccate dalla serie, per non parlare poi della qualità delle animazioni, frutto di estenuanti sessioni di full motion capture utilizzato a suo tempo con successo dagli stessi Giant Studios all'interno Avatar.
Sempre a proposito di aspetti positivi, va rimarcata l'ottima velocità del gioco nonostante la scelta di affidarsi ai canonici 30 FPS, così come la scelta sia di affidarsi ancora una volta ad una colonna sonora decisamente rockeggiante (curata da Combichrist e Noisia), che soprattutto di localizzare per la prima volta il gioco anche nella nostra amata madre lingua.
Volendo cercare il classico pelo nell'uovo, da segnalare la scelta più che discutibile di affidarsi a dialoghi basati su un lessicale fin troppo volgare e decisamente fuori luogo per una serie bonariamente “spavalda” come questa, mentre al contrario più di un plauso va riservato al team di sviluppo per l'implementazione di un sistema di controllo tanto semplice quanto preciso e reattivo.
Devil May Cry Style
Dal punto di vista del gameplay, DMC Devil May Cry si affida ai medesimi punti cardine della saga principale. Il gioco é, infatti, inquadrabile ancora una volta come un Action 3D decisamente votato all'esaltazione della fase di combattimento, ed in cui la fase di risoluzione degli enigmi (praticamente assenti) rappresenta ormai un pallidissimo ricordo. Purtuttavia DMC Devil May Cry ha il pregio di non risultare mai troppo lineare né noioso, lasciando comunque un certo spazio anche alla fantasia del giocatore sia per quanto concerne la scelta del percorso da intraprendere all'interno di gran parte dei livelli proposti, che soprattutto per quel che riguarda la ricerca degli oggetti bonus disponibili in ogni singolo livello (chiave di accesso ai bonus stage, ricerca delle anime perdute). Sotto questo punto di vista, il team di sviluppo ha, tra l'altro, ben veduto di posizionare alcuni degli elementi bonus in aree di gioco difficilmente raggiungibili nel corso dell'avventura principale, fatto questo che porterà i veri cultori del 100% ad un sano back tracking da mettere in pratica a poteri ottenuti.
Come detto, il vero punto di snodo DMC Devil May Cry resta tuttavia il sistema di combattimento vero e proprio, legato come da prassi all'esaltazione del concetto di Stilish. Sotto questo punto di vista, Ninja Theory ha dimostrato di non aver lesinato il proprio impegno, riuscendo infine a proporre un gioco decisamente equilibrato, appagante quanto basta ed incredibilmente veloce e coinvolgente. Merito questo della presenza di un combo set decisamente vario ed articolato, oltreché di numerose classi di nemici differenziate per tipo, stile e persino natura (alcuni nemici ombra non potranno per esempio subire danni se attaccati con armi differenti da quelle angeliche), dotati di pattern d'attacco e difesa tali da richiedere una spiccata propensione all'uso alternato e combinato di gran parte delle armi -e gli stili- disponibili.
In senso più generale ci troviamo di fronte ad un titolo decisamente solido ed appagante, forse leggermente livellato verso il basso per quel che concerne il livello di sfida proposto, ma pur sempre capace di regalare 10 / 12 ore di sano divertimento (back tracking esclusi) in modalità standard. Per i veri cultori della serie, in queste condizioni riuscire ad ottenere il famigerato grado “S” non sarà, di fatto, una chimera come in altre occasioni, fatto questo che gli amanti delle missioni impossibili potranno facilmente “risolvere” intervenendo sul menu di selezione del livello di difficoltà presente anche nella schermata relativa alla presentazione della missione.
Tecnicamente Eccelso
Sotto il profilo squisitamente tecnico, DMC Devil May Cry rappresenta in assoluto il miglior capitolo della saga, se non uno dei migliori in senso più generale. Il team di sviluppo é stato infatti capace di creare un vero e proprio “affresco dinamico” di inaudita bellezza, tanto da far pensare più ad un'opera pittorica di altissimo profilo che non ad un semplice videogioco. Merito sicuramente delle qualità artistiche dell'italianissimo Art Director del gioco Alex "Talexi" Taini, ma anche di un team di sviluppo come Ninja Theory, capace di affinare ulteriormente la medesima tecnica espressiva “a pastelli” sperimentata con successo nel videogioco Ensalved.
Per quanto importante e decisamente appagante per la vista, l'aspetto artistico rappresenta solo uno dei numerosi punti a favore di DMC Devil May Cry. Shader, texture ed effetti di illuminazione in tempo reale raggiungono, infatti, vette mai toccate dalla serie, per non parlare poi della qualità delle animazioni, frutto di estenuanti sessioni di full motion capture utilizzato a suo tempo con successo dagli stessi Giant Studios all'interno Avatar.
Sempre a proposito di aspetti positivi, va rimarcata l'ottima velocità del gioco nonostante la scelta di affidarsi ai canonici 30 FPS, così come la scelta sia di affidarsi ancora una volta ad una colonna sonora decisamente rockeggiante (curata da Combichrist e Noisia), che soprattutto di localizzare per la prima volta il gioco anche nella nostra amata madre lingua.
Volendo cercare il classico pelo nell'uovo, da segnalare la scelta più che discutibile di affidarsi a dialoghi basati su un lessicale fin troppo volgare e decisamente fuori luogo per una serie bonariamente “spavalda” come questa, mentre al contrario più di un plauso va riservato al team di sviluppo per l'implementazione di un sistema di controllo tanto semplice quanto preciso e reattivo.
DMC Devil May Cry
9
Voto
Redazione
DMC Devil May Cry
La risposta alla consueta domanda é: si, questo é un Devil May Cry in tutto e per tutto. La presenza di un Dante tanto diverso non inficia, infatti, il valore in senso assoluto dell'opera firmata Ninja Theory, capace di affrontare con coraggio il restyling di una serie da cui aveva forse più da perdere che non da guadgnare. Un gioco da avere a tutti i costi, a prescindere dal fatto che siate o meno dei fans del mezzo demone Dante.