DMC Devil May Cry: Definitive Edition
di
A poco più di due anni dall'ultimo passaggio su PC e console di vecchia generazione, anche Devil May Cry si appresta a muovere i primi passi su Xbox One e Playstation 4. Seguendo la moda di quest'ultimo periodo, in attesa di un DMC pensato e sviluppato interamente su next-gen console Capcom ha tuttavia ben veduto di “accontentare” i fan di Dante presentando una versione rimasterizzata -ed arricchita- di DMC Devil May Cry, l'ultimo capitolo della saga del mezzo demone Dante creato dagli occidentalissimi ragazzi di Ninja Theory.
Fughiamo subito ogni dubbio: a meno che non siate dei veri collezionisti o appassionati della serie, se avete già giocato al DMC Devil May Cry “standard” ed avete anche già avuto modo di mettere le mani sul DLC Vergil's Downfall (o la Caduta di Virgil se preferite) incentrato sulle gesta del fratello gemello di Dante, difficilmente troverete in DMC Devil May Cry: Definitive Edition un valido motivo che ne giustifichi davvero l'acquisto. Fatto salvo l'implementazione dei canonici 1080p a 60 FPS e dell'introduzione di alcune varianti legate in particolare alla velocità complessiva del gioco (incrementabile del 20% rispetto a quella standard), dal punto di vista del gameplay questa Definitive Edition propone, infatti, la medesima -validissima- esperienza di gioco del suo fratello maggiore, incentrata come noto sull'evoluzione di un Dante ancora acerbo ed inconsapevole del ruolo a cui sarà successivamente destinato.
Nonostante la possibilità di selezionare prima di ciascuna missione la skin più appropriata per il protagonista (a scelta fra un ventaglio di opzioni che includerà anche una versione oscura del mezzo demone ed il classico Dante del primo DMC) e l'integrazione sia delle funzionalità social che degli immancabili Achievements/Trofei, se si eccettua la presenza del già citato Vergil's Downfall peraltro disponibile anche su PS3/Xbox 360 sotto forma di DLC, le uniche vere novità offerte da DMC Devil May Cry: Definitive Edition restano sostanzialmente limitate alla possibilità di usufruire di nuovi livelli di difficoltà pensati appositamente per i giocatori di Devil May Cry di vecchia data ed all'implementazione di una versione riveduta e corretta della modalità di gioco Palazzo di Sangue anche per Vergil (un'arena di combattimento di 60 piani a livello di difficoltà crescente), francamente troppo poco per stuzzicare le velleità monetarie dei vecchi possessori di DMC Devil May Cry.
Detto questo, DMC Devil May Cry: Definitive Edition resta comunque un prodotto più che valido e rappresenta un'ottima occasione per mettere (anche si in ritardo) le le mani su uno degli action game più validi degli ultimi anni, con buona pace di chi non riteneva possibile ridare lustro alla saga mettendo il progetto Devil May Cry nelle mani di Ninja Theory.
Per chi non avesse avuto modo di cimentarsi con la versione Xbox 360/PS3 di DMC Devil May Cry, DMC Devil May Cry: Definitive Edition consente di vestire i panni del giovanissimo Dante, un ibrido nato dall'unione di un angelo di un demone (Nefilim), coinvolto suo malgrado nell'eterna lotta fra il bene ed il male. A farla da padrone nella ridente Limbo City é, infatti, Mundus, un demone senza scrupoli capace di assopire la volontà degli abitanti al punto da generare una vera e propria fenditura fra il mondo infernale e quello degli umani senza che questi siano capaci di rendersene veramente conto.
Coadiuvato dalla giovanissima Kat e dalla setta segreta nota come l'Ordine capeggiata dal fratello gemello Vergil (di cui lo stesso Dante ignora l'esistenza), spetterà dunque a Dante l'onere di salvare il genere umano, utilizzando la propria natura Nefilim per attraversare quelle stesse fenditure che collegano il mondo dei demoni a quello degli umani ed allontanare così Mundus dalla Porta Infernale da cui trae costantemente forza ed invulnerabilità.
Tralasciando ulteriori digressioni sulla storia, dal punto di vista del gameplay DMC Devil May Cry: Definitive Edition si affida, ovviamente, al medesimo sistema di gioco del suo predecessore, offrendo al giocatore un Action 3D decisamente votato alla fase di combattimento e basato principalmente sulla doppia natura del suo protagonista.
vimage1, 2, 3
Per la prima volta nella storia della serie, accanto alle classiche combo basate sull'uso delle immancabili pistole Ebony & Avory e della spada demoniaca Rebellion, trovano, infatti, spazio un nutritissimo set di armi e mosse completamente nuove, legate tanto alla componente demoniaca quanto a quella angelica di Dante.
Ne consegue un combat system decisamente vario e mai troppo scontato, basato non più sull'uso pressoché esclusivo di una sola arma, ma piuttosto sulla continua alternanza di armi e combo concepite per il combattimento a media distanza uno a molti (principalmente sfruttando le armi di derivazione angelica) ad altre pensate principalmente per lo scontro corpo a corpo.
La presenza di due veri e propri rampini capaci rispettivamente di proiettare il protagonista verso un avversario (Elevazione Angelica) o viceversa di attirare a sé oggetti e nemici (Richiamo Demoniaco) hanno poi il merito di aumentare ulteriormente il ventaglio di opzioni sia in fase di esplorazione che di attacco e difesa, per un risultato finale decisamente godibile sia in termini di resa visiva che, soprattutto, di varietà di gioco.
Per gli amanti della serie principale ed in puro Devil May Cry style, anche in questo caso non mancheranno le celebri Orbs (da accumulare in corso d'opera) da “spendere” in upgrade sia dell'arsenale che dello stile di combattimento vero e proprio, così come i classici bonus nascosti e gli special stage raggiungibili in condizioni piuttosto specifiche, utili se non altro per costringere gli amanti dei veri cultori del 100% ad un sano back tracking da mettere in pratica a poteri ottenuti sia durante l'avventura principale che successivamente riaffrontando una o più missioni specifiche.
Tecnicamente parlando DMC Devil May Cry: Definitive Edition non si discosta granché dal suo fratello maggiore. Come anticipato, eccezion fatta per una maggior pulizia video ed una maggiore fluidità delle animazioni frutto del passaggio a 1080p e 60FPS, il gioco mostra indubbiamente la stessa buona fattura del suo predecessore, sebbene “appesantita” da oltre due anni di onorata carriera sulle spalle e da un confronto con i titoli top di nuova generazione da cui inevitabilmente rischia di uscirne anzitempo sconfitto.
In senso generale il gioco resta comunque più che godibile, sicuramente veloce e coinvolgente nonostante i due anni in più sulle spalle, equilibrato, vario quanto basta e decisamente reattivo anche sotto il profilo del sistema di controllo nonostante il necessario adattamento al PAD Xbox One / Playstation 4.
In definitiva, DMC Devil May Cry: Definitive Edition resta un acquisto più che consigliato sia per i non possessori del "vecchio" DMC Devil May Cry che per quanti in senso più generale vogliano cimentarsi ancora una volta con le gesta del giovane Dante pur non disponendo di una Xbox 360 / PS3. Per tutti gli altri, vista l'esigua presenza di novità di rilievo forse sarebbe il caso di attendere il primo cospicuo calo di prezzo.
Il DMC Devil May Cry più completo di sempre
Fughiamo subito ogni dubbio: a meno che non siate dei veri collezionisti o appassionati della serie, se avete già giocato al DMC Devil May Cry “standard” ed avete anche già avuto modo di mettere le mani sul DLC Vergil's Downfall (o la Caduta di Virgil se preferite) incentrato sulle gesta del fratello gemello di Dante, difficilmente troverete in DMC Devil May Cry: Definitive Edition un valido motivo che ne giustifichi davvero l'acquisto. Fatto salvo l'implementazione dei canonici 1080p a 60 FPS e dell'introduzione di alcune varianti legate in particolare alla velocità complessiva del gioco (incrementabile del 20% rispetto a quella standard), dal punto di vista del gameplay questa Definitive Edition propone, infatti, la medesima -validissima- esperienza di gioco del suo fratello maggiore, incentrata come noto sull'evoluzione di un Dante ancora acerbo ed inconsapevole del ruolo a cui sarà successivamente destinato.
Nonostante la possibilità di selezionare prima di ciascuna missione la skin più appropriata per il protagonista (a scelta fra un ventaglio di opzioni che includerà anche una versione oscura del mezzo demone ed il classico Dante del primo DMC) e l'integrazione sia delle funzionalità social che degli immancabili Achievements/Trofei, se si eccettua la presenza del già citato Vergil's Downfall peraltro disponibile anche su PS3/Xbox 360 sotto forma di DLC, le uniche vere novità offerte da DMC Devil May Cry: Definitive Edition restano sostanzialmente limitate alla possibilità di usufruire di nuovi livelli di difficoltà pensati appositamente per i giocatori di Devil May Cry di vecchia data ed all'implementazione di una versione riveduta e corretta della modalità di gioco Palazzo di Sangue anche per Vergil (un'arena di combattimento di 60 piani a livello di difficoltà crescente), francamente troppo poco per stuzzicare le velleità monetarie dei vecchi possessori di DMC Devil May Cry.
Detto questo, DMC Devil May Cry: Definitive Edition resta comunque un prodotto più che valido e rappresenta un'ottima occasione per mettere (anche si in ritardo) le le mani su uno degli action game più validi degli ultimi anni, con buona pace di chi non riteneva possibile ridare lustro alla saga mettendo il progetto Devil May Cry nelle mani di Ninja Theory.
Un po' di storia
Per chi non avesse avuto modo di cimentarsi con la versione Xbox 360/PS3 di DMC Devil May Cry, DMC Devil May Cry: Definitive Edition consente di vestire i panni del giovanissimo Dante, un ibrido nato dall'unione di un angelo di un demone (Nefilim), coinvolto suo malgrado nell'eterna lotta fra il bene ed il male. A farla da padrone nella ridente Limbo City é, infatti, Mundus, un demone senza scrupoli capace di assopire la volontà degli abitanti al punto da generare una vera e propria fenditura fra il mondo infernale e quello degli umani senza che questi siano capaci di rendersene veramente conto.
Coadiuvato dalla giovanissima Kat e dalla setta segreta nota come l'Ordine capeggiata dal fratello gemello Vergil (di cui lo stesso Dante ignora l'esistenza), spetterà dunque a Dante l'onere di salvare il genere umano, utilizzando la propria natura Nefilim per attraversare quelle stesse fenditure che collegano il mondo dei demoni a quello degli umani ed allontanare così Mundus dalla Porta Infernale da cui trae costantemente forza ed invulnerabilità.
Tralasciando ulteriori digressioni sulla storia, dal punto di vista del gameplay DMC Devil May Cry: Definitive Edition si affida, ovviamente, al medesimo sistema di gioco del suo predecessore, offrendo al giocatore un Action 3D decisamente votato alla fase di combattimento e basato principalmente sulla doppia natura del suo protagonista.
vimage1, 2, 3
Per la prima volta nella storia della serie, accanto alle classiche combo basate sull'uso delle immancabili pistole Ebony & Avory e della spada demoniaca Rebellion, trovano, infatti, spazio un nutritissimo set di armi e mosse completamente nuove, legate tanto alla componente demoniaca quanto a quella angelica di Dante.
Ne consegue un combat system decisamente vario e mai troppo scontato, basato non più sull'uso pressoché esclusivo di una sola arma, ma piuttosto sulla continua alternanza di armi e combo concepite per il combattimento a media distanza uno a molti (principalmente sfruttando le armi di derivazione angelica) ad altre pensate principalmente per lo scontro corpo a corpo.
La presenza di due veri e propri rampini capaci rispettivamente di proiettare il protagonista verso un avversario (Elevazione Angelica) o viceversa di attirare a sé oggetti e nemici (Richiamo Demoniaco) hanno poi il merito di aumentare ulteriormente il ventaglio di opzioni sia in fase di esplorazione che di attacco e difesa, per un risultato finale decisamente godibile sia in termini di resa visiva che, soprattutto, di varietà di gioco.
Per gli amanti della serie principale ed in puro Devil May Cry style, anche in questo caso non mancheranno le celebri Orbs (da accumulare in corso d'opera) da “spendere” in upgrade sia dell'arsenale che dello stile di combattimento vero e proprio, così come i classici bonus nascosti e gli special stage raggiungibili in condizioni piuttosto specifiche, utili se non altro per costringere gli amanti dei veri cultori del 100% ad un sano back tracking da mettere in pratica a poteri ottenuti sia durante l'avventura principale che successivamente riaffrontando una o più missioni specifiche.
Next Old-Gen
Tecnicamente parlando DMC Devil May Cry: Definitive Edition non si discosta granché dal suo fratello maggiore. Come anticipato, eccezion fatta per una maggior pulizia video ed una maggiore fluidità delle animazioni frutto del passaggio a 1080p e 60FPS, il gioco mostra indubbiamente la stessa buona fattura del suo predecessore, sebbene “appesantita” da oltre due anni di onorata carriera sulle spalle e da un confronto con i titoli top di nuova generazione da cui inevitabilmente rischia di uscirne anzitempo sconfitto.
In senso generale il gioco resta comunque più che godibile, sicuramente veloce e coinvolgente nonostante i due anni in più sulle spalle, equilibrato, vario quanto basta e decisamente reattivo anche sotto il profilo del sistema di controllo nonostante il necessario adattamento al PAD Xbox One / Playstation 4.
In definitiva, DMC Devil May Cry: Definitive Edition resta un acquisto più che consigliato sia per i non possessori del "vecchio" DMC Devil May Cry che per quanti in senso più generale vogliano cimentarsi ancora una volta con le gesta del giovane Dante pur non disponendo di una Xbox 360 / PS3. Per tutti gli altri, vista l'esigua presenza di novità di rilievo forse sarebbe il caso di attendere il primo cospicuo calo di prezzo.