Doctor Lautrec and the Forgotten Knights
di
Una Parigi con mezza torre
Il Dottor Lautrec e i Cavalieri Perduti ci prende per mano e ci porta in una Parigi di fine '800, dove si svolgerà un'avventura che ci farà conoscere alcuni dei più affascinanti misteri di questa immortale città in compagnia, appunto, dello stimato Dottor Lautrec e dei suoi amici. L'idea alla base di questo titolo é abbastanza semplice: sfruttare le qualità del Nintendo 3DS per dare vita ad un gioco capace di fare concorrenza a quel monumento indissolubile chiamato Professor Layton, in grado di far segnare numeri da capogiro nonostante sia rimasto, per il mercato occidentale, ancora legato al Nintendo DS. Lautrec é un archeologo, sfoggia un bel cappello, indossa un cappotto molto signorile e si fa seguire sempre da Sophie, la sua fidata assistente un po' ficcanaso. Ma principalmente quello che muove l'animo di Lautrec sono gli enigmi, una vera ossessione legata alla ricerca dei tesori più importanti... non oro e argento, ma i tesori animati, pezzi d'antiquariato con anima propria. Per trovarli, il nostro dottore, farebbe davvero di tutto, anche risolvere enigmi complicatissimi, degni del migliore enigmista.
La trama del gioco lo porterà a doversi mettere sulle traccie del tesoro di Luigi XIV, situazione che non solo gli darà occasione di mettere alla prova il proprio ingegno, ma che sarà il motivo per trovare nuovi pericolosi nemici e per cercare di sfuggire da antiche nemesi, rappresentate dalla polizia, sempre pronta a seguirne le traccie per poterlo sbattere al fresco con l'accusa di essere un profanatore di tombe, nomea che per Lautrec é il peggiore degli insulti. Ed eccoci naturalmente a prendere il suo controllo, per dedicarci alla scoperta di uno dei misteri più grandi della storia!
Un esperto di enigmi, elementi su cui fare luce, cappello e cappotto, un assistente... aspettate, ma questa storia non l'avevamo forse già letta? Certo, gli elementi di contatto con la saga di Layton sono davvero tanti e nessuno potrà certo offendersi se questa nuova saga Konami verrà presentata come una clonazione del capolavoro del Level 5. Fermarsi però a questo potrebbe essere un errore. Intendiamoci, non certo un peccato mortale, ma un discreto errore. Si, perché il team di sviluppo ha voluto cercare di dare un'anima propria al buon Lautrec non fermandosi alla mera imitazione, ma aggiungendo elementi differenti... a loro volta, però, presi di peso da altre importanti saghe! Funzionerà questo miscuglio di ingredienti nobili?
Pokémon Layton?
Per trovare il bandolo della matassa che porta al tesoro di Luigi XIV, il Dottor Lautrec dovrà destreggiarsi in diverse situazioni. Di volta in volta di troverà nella necessità di dover raggiungere un determinato posto per poter entrare nei sotterranei di Parigi e giungere, finalmente, ai vari tesori animati. Tutto comincia da una fase esplorativa che ci vedrà girare per la città di Parigi, raccogliendo informazioni dai passanti e cercando di scovare, grazie ad un binocolo, i punti dove potremo aprire particolari botole e immergerci nel sottosuolo. Una volta arrivati in queste sezioni dovremo districarci attraverso livelli con visuale isometrica in cui muoverci senza farci scoprire dai poliziotti dislocati in qua e la. Sarà meglio non farsi vedere, perché una volta trovati saremo inseguiti sino ad essere sbattuti fuori dalle varie cripte, dovendo così ricominciare tutto daccapo.
Punto finale della nostra ricerca sarà, appunto, il raggiungere i tesori animati. Una volta trovati non dovremo però pensare di essere giunti alla fine delle nostre peripezie. I tesori animati sono infatti decisamente aggressivi, pronti a combattere sino allo stremo delle loro forze per non finire nelle nostre mani. Ma cosa sono poi questi tesori? Ogni volta che entreremo in possesso di uno di questi avremo praticamente un piccolo animaletto da combattimento in puro stile Pokémon, con suddivisioni in base alla tipologia elementale (acqua, fuoco e via dicendo) e tanto di scheda con valori di energia vitale, attacco, difesa e simili. Con quelli che avremo a disposizione dovremo sconfiggere quelli ancora da conquistare (attenzione a non ucciderli) per portarli così nella nostra collezione e diventare sempre più forti. Sarà necessaria un po' di strategia perché, ovviamente, non mancheranno i classici rapporti di forza. Inoltre bisognerà tenere d'occhio la piattaforma di combattimento gestita tramite alcune zone dette pilastri, da cui colpire il nemico e talvolta affette da particolari bonus/malus.
Insomma, tanta carne al fuoco, al punto che si potrebbe pensare ad una offerta ludica di tutto rispetto, ricordandosi anche che, di tanto in tanto, ci imbatteremo in diversi enigmi per poter portare avanti la trama. Tutto molto bello... almeno in teoria! Si, perché all'atto pratico ognuna di queste situazioni soffre di una certa pesantezza che ci porta, dopo poche ore, alle soglie delle noia. Sebbene gli enigmi (puzzle, giochi di parole, scovare le differenze e via dicendo) riescano a reggere, nonostante alcuni problemi di varietà, le restanti sezioni rischiano più di frustrare che di divertire. Soprattutto le fasi stealth lasciano l'amaro in bocca, portando il giocatore quasi ad odiare il momento in cui deve evitare di farsi vedere dalla polizia. Trovarsi a dover ripetere un intero labirinto a causa di un piccolo errore nelle fasi finali può dare sui nervi a qualsiasi giocatore, anche a quello più paziente. Insomma, il gameplay esce con le ossa rotte abbastanza in fretta, lasciandoci ben pochi motivi per andare avanti sino alla fine della storia, con circa 20 ore di gioco necessarie.
Un vero peccato perché, tecnicamente, Lautrec sa il fatto suo, soprattutto per quanto riguarda la grafica, dove a parte qualche disegno troppo poco particolareggiato, le sezioni video (doppiate in inglese, testi in italiano) sono più che degne degli attuali standard nell'ambito anime. Meno importante l'impatto visivo in game, dove anche l'effetto 3D non é poi così ben fatto. Che dire quindi? Il Dottor Lautrec e i Cavalieri Perduti é un tentativo di colonizzare l'ambiente dei puzzle-game interessante, ma nulla più, a causa di limiti evidenti nell'ambito della giocabilità. Ad ogni modo i patiti degli enigmi desiderosi di provare qualche variazione sul tema potrebbero comunque dare una possibilità a questo burbero dottore francese.
Il Dottor Lautrec e i Cavalieri Perduti ci prende per mano e ci porta in una Parigi di fine '800, dove si svolgerà un'avventura che ci farà conoscere alcuni dei più affascinanti misteri di questa immortale città in compagnia, appunto, dello stimato Dottor Lautrec e dei suoi amici. L'idea alla base di questo titolo é abbastanza semplice: sfruttare le qualità del Nintendo 3DS per dare vita ad un gioco capace di fare concorrenza a quel monumento indissolubile chiamato Professor Layton, in grado di far segnare numeri da capogiro nonostante sia rimasto, per il mercato occidentale, ancora legato al Nintendo DS. Lautrec é un archeologo, sfoggia un bel cappello, indossa un cappotto molto signorile e si fa seguire sempre da Sophie, la sua fidata assistente un po' ficcanaso. Ma principalmente quello che muove l'animo di Lautrec sono gli enigmi, una vera ossessione legata alla ricerca dei tesori più importanti... non oro e argento, ma i tesori animati, pezzi d'antiquariato con anima propria. Per trovarli, il nostro dottore, farebbe davvero di tutto, anche risolvere enigmi complicatissimi, degni del migliore enigmista.
La trama del gioco lo porterà a doversi mettere sulle traccie del tesoro di Luigi XIV, situazione che non solo gli darà occasione di mettere alla prova il proprio ingegno, ma che sarà il motivo per trovare nuovi pericolosi nemici e per cercare di sfuggire da antiche nemesi, rappresentate dalla polizia, sempre pronta a seguirne le traccie per poterlo sbattere al fresco con l'accusa di essere un profanatore di tombe, nomea che per Lautrec é il peggiore degli insulti. Ed eccoci naturalmente a prendere il suo controllo, per dedicarci alla scoperta di uno dei misteri più grandi della storia!
Un esperto di enigmi, elementi su cui fare luce, cappello e cappotto, un assistente... aspettate, ma questa storia non l'avevamo forse già letta? Certo, gli elementi di contatto con la saga di Layton sono davvero tanti e nessuno potrà certo offendersi se questa nuova saga Konami verrà presentata come una clonazione del capolavoro del Level 5. Fermarsi però a questo potrebbe essere un errore. Intendiamoci, non certo un peccato mortale, ma un discreto errore. Si, perché il team di sviluppo ha voluto cercare di dare un'anima propria al buon Lautrec non fermandosi alla mera imitazione, ma aggiungendo elementi differenti... a loro volta, però, presi di peso da altre importanti saghe! Funzionerà questo miscuglio di ingredienti nobili?
Pokémon Layton?
Per trovare il bandolo della matassa che porta al tesoro di Luigi XIV, il Dottor Lautrec dovrà destreggiarsi in diverse situazioni. Di volta in volta di troverà nella necessità di dover raggiungere un determinato posto per poter entrare nei sotterranei di Parigi e giungere, finalmente, ai vari tesori animati. Tutto comincia da una fase esplorativa che ci vedrà girare per la città di Parigi, raccogliendo informazioni dai passanti e cercando di scovare, grazie ad un binocolo, i punti dove potremo aprire particolari botole e immergerci nel sottosuolo. Una volta arrivati in queste sezioni dovremo districarci attraverso livelli con visuale isometrica in cui muoverci senza farci scoprire dai poliziotti dislocati in qua e la. Sarà meglio non farsi vedere, perché una volta trovati saremo inseguiti sino ad essere sbattuti fuori dalle varie cripte, dovendo così ricominciare tutto daccapo.
Punto finale della nostra ricerca sarà, appunto, il raggiungere i tesori animati. Una volta trovati non dovremo però pensare di essere giunti alla fine delle nostre peripezie. I tesori animati sono infatti decisamente aggressivi, pronti a combattere sino allo stremo delle loro forze per non finire nelle nostre mani. Ma cosa sono poi questi tesori? Ogni volta che entreremo in possesso di uno di questi avremo praticamente un piccolo animaletto da combattimento in puro stile Pokémon, con suddivisioni in base alla tipologia elementale (acqua, fuoco e via dicendo) e tanto di scheda con valori di energia vitale, attacco, difesa e simili. Con quelli che avremo a disposizione dovremo sconfiggere quelli ancora da conquistare (attenzione a non ucciderli) per portarli così nella nostra collezione e diventare sempre più forti. Sarà necessaria un po' di strategia perché, ovviamente, non mancheranno i classici rapporti di forza. Inoltre bisognerà tenere d'occhio la piattaforma di combattimento gestita tramite alcune zone dette pilastri, da cui colpire il nemico e talvolta affette da particolari bonus/malus.
Insomma, tanta carne al fuoco, al punto che si potrebbe pensare ad una offerta ludica di tutto rispetto, ricordandosi anche che, di tanto in tanto, ci imbatteremo in diversi enigmi per poter portare avanti la trama. Tutto molto bello... almeno in teoria! Si, perché all'atto pratico ognuna di queste situazioni soffre di una certa pesantezza che ci porta, dopo poche ore, alle soglie delle noia. Sebbene gli enigmi (puzzle, giochi di parole, scovare le differenze e via dicendo) riescano a reggere, nonostante alcuni problemi di varietà, le restanti sezioni rischiano più di frustrare che di divertire. Soprattutto le fasi stealth lasciano l'amaro in bocca, portando il giocatore quasi ad odiare il momento in cui deve evitare di farsi vedere dalla polizia. Trovarsi a dover ripetere un intero labirinto a causa di un piccolo errore nelle fasi finali può dare sui nervi a qualsiasi giocatore, anche a quello più paziente. Insomma, il gameplay esce con le ossa rotte abbastanza in fretta, lasciandoci ben pochi motivi per andare avanti sino alla fine della storia, con circa 20 ore di gioco necessarie.
Un vero peccato perché, tecnicamente, Lautrec sa il fatto suo, soprattutto per quanto riguarda la grafica, dove a parte qualche disegno troppo poco particolareggiato, le sezioni video (doppiate in inglese, testi in italiano) sono più che degne degli attuali standard nell'ambito anime. Meno importante l'impatto visivo in game, dove anche l'effetto 3D non é poi così ben fatto. Che dire quindi? Il Dottor Lautrec e i Cavalieri Perduti é un tentativo di colonizzare l'ambiente dei puzzle-game interessante, ma nulla più, a causa di limiti evidenti nell'ambito della giocabilità. Ad ogni modo i patiti degli enigmi desiderosi di provare qualche variazione sul tema potrebbero comunque dare una possibilità a questo burbero dottore francese.