Dogs of War
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Soluzioni basate sul "punta e clicca", di norma abbinate a meccaniche di gioco e strutture belliche dello strategico in tempo reale, rappresentano una grossa fetta dell'attuale mercato videoludico. Epiche battaglie a suon di fanteria e macchinari tecnologici, immerse in scenari apocalittici o palcoscenici realmente calcati e trasposti in forma poligonale in maniera egregia, gestibili con la semplice pressione dei tasti del mouse, vedono immancabili ed irrinunciabili capostipiti in titoli quali Command & Conquer, Civilization, Alpha Centauri e relativi seguiti o add-on, a testimonianza del successo riscosso attraverso gli anni. In un periodo di stallo e calma apparente del succitato genere, la Take Two si fa carico di reimpostare strutture e logiche di gioco della guerra "punta e clicca", dando vita dunque a Dogs of War
MASTINI DA GUERRA
Non dipendono da autorità. Gruppo di mercenari indipendenti a difesa di Pimus, opposti agli imperiali. Producono SL18. Definiti rinnegati. Da sterminare. Attrezzature povere. Come ogni buon strategico in tempo reale, anche Dogs of War vede due fazioni contrapposte contendersi un quid, che in fin dei conti darà vita alla pur esile macchina narrativa, blando e scontato pretesto che fa da scintilla alla guerra
ORDINE IMPERIALE
Gruppo di pianeti sotto autorità suprema illimitata sugli abitanti. Governo di Invictus Greel. Reddito proincipale derivato dagli SL18. Popolazione 900 pianeti, 700 miliardi di persone. Controllo severo sui civili. Capitale Terra. L'Imperial Order e i War Monkeys non sono soli negli scontri. Bisognerà fare i conti con i Mantai
MANTAI
Froma di vita indigena di Primus. Carnivori, spesso giganteschi. Ostili. Rettili
Definito approssimativamente il background, va precisato che Dogs of War mutua le caratteristiche basilari del genere di appartenenza, immergendole in un che di frenetico ed immediato, il quale esula dalla precisa, puntuale e millimetrica configurazione dello schieramento da scendere in campo. Movimenti precalcolati, configurazione cervellotica delle truppe selezionate, piani di battaglia puntigliosi e comandi da impartire con cognizione di causa andranno qui un attimo rivisti
MASTINI DA GUERRA
Non dipendono da autorità. Gruppo di mercenari indipendenti a difesa di Pimus, opposti agli imperiali. Producono SL18. Definiti rinnegati. Da sterminare. Attrezzature povere. Come ogni buon strategico in tempo reale, anche Dogs of War vede due fazioni contrapposte contendersi un quid, che in fin dei conti darà vita alla pur esile macchina narrativa, blando e scontato pretesto che fa da scintilla alla guerra
ORDINE IMPERIALE
Gruppo di pianeti sotto autorità suprema illimitata sugli abitanti. Governo di Invictus Greel. Reddito proincipale derivato dagli SL18. Popolazione 900 pianeti, 700 miliardi di persone. Controllo severo sui civili. Capitale Terra. L'Imperial Order e i War Monkeys non sono soli negli scontri. Bisognerà fare i conti con i Mantai
MANTAI
Froma di vita indigena di Primus. Carnivori, spesso giganteschi. Ostili. Rettili
Definito approssimativamente il background, va precisato che Dogs of War mutua le caratteristiche basilari del genere di appartenenza, immergendole in un che di frenetico ed immediato, il quale esula dalla precisa, puntuale e millimetrica configurazione dello schieramento da scendere in campo. Movimenti precalcolati, configurazione cervellotica delle truppe selezionate, piani di battaglia puntigliosi e comandi da impartire con cognizione di causa andranno qui un attimo rivisti