Dogs of War
di
Redazione Gamesurf
Le presenze indigene dei Mantai sono riassumibili in sei specie di esseri animali, molto simili a dinosauri, decisamente evoluti nelle caratteristiche fisiche e nell'intelligenza che li connota. Nel briefing delle diverse missioni avremo sott'occhio alcuni parametri da settare, assegnare alle truppe la fanteria, vendere unità o gestire la disponibilità di fanteria e mezzi cingolati nel corso della guerra, dato che ogni unità guadagnerà punti esperienza, acquisendo forze, coraggio e proprietà fisiche differenti
Una volta scesi sul campo di battaglia, é difficile non notare l'essenzialità grafica ed estetica del tutto: paesaggi vasti, brulli e il più delle volte aridi, con altimetrie e planimetrie variabili. Ponti, ruscelli, fiumi e baracche faranno da contorno alle truppe che si muoveranno bellicosamente. La realizzazione delle singole unità non tocca livelli grafici di prim'ordine, essendo caratterizzata da uno stile semplice, essenziale e strettamente funzionale al gamplay: nulla che possa essere votato a virtuosismi estetici o finezze cosmetiche
Esplosioni, effetti di luce, fumo dalle carene dei mezzi e polveroni nella terra saranno implementati senza particolari velleità o ricercatezze estetiche, rendendo in tal modo godibile l'esperienza anche su configurazioni hardware non proprio aggiornate. Una nota positiva suona a favore del menù di gestione: semplice, customizzabile, completo e soprattutto intuitivo. Tutto sarà gestibile tramite un clic di mouse o, se preferite, tramite tastiera. Un uso simultaneo delle due periferiche di gioco sarà richiesto nella discesa in battaglia, una volta passati alla visuale in soggettiva
Gli scontri si risolveranno in carneficine illogiche e casuali in spazi aperti, privi di insenature e anfratti in cui rintanarsi, studiate e meditate (nei limiti) in locazioni maggiormente articolate dal punto di vista strutturale. I comandi da impartire saranno i classici a cui sono abituati i decani del genere, per cui ritroveremo ordini quali "attacca", "muovi", "segui", "pattuglia", "trasporta" ecc...La longevità ha qui buone speranze, vista l'immediatezza di gioco e la semplicità di utilizzo dell'interfaccia, estremamente configurabile a seconda delle esigenze
Una volta scesi sul campo di battaglia, é difficile non notare l'essenzialità grafica ed estetica del tutto: paesaggi vasti, brulli e il più delle volte aridi, con altimetrie e planimetrie variabili. Ponti, ruscelli, fiumi e baracche faranno da contorno alle truppe che si muoveranno bellicosamente. La realizzazione delle singole unità non tocca livelli grafici di prim'ordine, essendo caratterizzata da uno stile semplice, essenziale e strettamente funzionale al gamplay: nulla che possa essere votato a virtuosismi estetici o finezze cosmetiche
Esplosioni, effetti di luce, fumo dalle carene dei mezzi e polveroni nella terra saranno implementati senza particolari velleità o ricercatezze estetiche, rendendo in tal modo godibile l'esperienza anche su configurazioni hardware non proprio aggiornate. Una nota positiva suona a favore del menù di gestione: semplice, customizzabile, completo e soprattutto intuitivo. Tutto sarà gestibile tramite un clic di mouse o, se preferite, tramite tastiera. Un uso simultaneo delle due periferiche di gioco sarà richiesto nella discesa in battaglia, una volta passati alla visuale in soggettiva
Gli scontri si risolveranno in carneficine illogiche e casuali in spazi aperti, privi di insenature e anfratti in cui rintanarsi, studiate e meditate (nei limiti) in locazioni maggiormente articolate dal punto di vista strutturale. I comandi da impartire saranno i classici a cui sono abituati i decani del genere, per cui ritroveremo ordini quali "attacca", "muovi", "segui", "pattuglia", "trasporta" ecc...La longevità ha qui buone speranze, vista l'immediatezza di gioco e la semplicità di utilizzo dell'interfaccia, estremamente configurabile a seconda delle esigenze
Dogs of War
7
Voto
Redazione
Dogs of War
È chiamato a deporre il teste Dogs of War, appartenete alla categoria degli strategici in tempo reale. Accuse di rilievo non sono al momento parte del processo, critiche a un gamplay collaudato, a cui la Take Two aggiunge espedienti e soluzioni di gioco degne di attenzione, sono parte integrante della difesa. Giocabilità elevata all'ennesima potenza, assenza di elementi quali centrali energetiche, baracche o costruzioni in grado di produrre macchinari bellici rendono il tutto più immediato, coinvolgente ed intuitivo. Irrinunciabile esperienza quindi per chi vuole accostarsi al genere succitato, evitando fronzoli e pratiche burocratiche fastidiose da sbrogliare, proprie della ricercatezza e completezza degli strategici. Mai frustrante, paziente con i novizi del punta e clicca e decisamente ben realizzato nella sua essenzialità. Dogs of War è questo. L'udienza è chiusa.