Donkey Kong Country Returns

di Paolo Mulas
La rottura nel 2002 dello storico sodalizio tra Nintendo e Rare avrebbe potuto, agli occhi degli analisti più pessimisti, riportare Donkey Kong in quell'oblio che lo aveva ingiustamente visto confinato fino al 1994, anno della pubblicazione del primo Donkey Kong Country sul Super Nintendo. D'altronde era stata proprio la software house britannica a rilanciare il personaggio (ovviamente sotto l'egida della Nintendo), facendolo assurgere finalmente al ruolo di protagonista, in un universo costruito ad hoc con tanto di parenti/alleati e nemici vari. Ed era sempre stata la Rare dopo i tre episodi per Super Nintendo, a far debuttare con successo Donkey nel dorato mondo tridimensionale sul Nintendo 64.

Dopo il “divorzio” tra le due compagnie, ed un breve periodo di assestamento, il primo titolo orfano dei Rare, Donkey Kong Jungle Beat, seppur piuttosto sperimentale é stato sicuramente convincente, ma soltanto adesso con il Wii si é deciso di puntare pesantemente su DK. Al timone di comando in questa occasione i Retro Studios, una delle migliori second parties Nintendo, che dopo aver deliziato milioni di giocatori con la trilogia di Metroid Prime, sono stati chiamati per un rilancio in grande stile del gorillone.



Donkey Kong Country Returns é un titolo che riesce a colpire fin dai primissimi istanti di gioco; gli appassionati di vecchia data andranno subito a sincerarsi dell'anno segnato sul calendario, perché di colpo si ritroveranno nuovamente immersi in quella magica atmosfera junglesca di “sedicibittiana” memoria, chi invece suo malgrado non avesse mai avuto occasione di prendere parte alle avventure di Donkey, si renderà subito conto di aver a che fare con un titolo frizzante e curato come pochi.

Il principale pregio di Country Returns é quello di riuscire ad amalgamare brillantemente elementi classici con altri decisamente più innovativi; la scelta di puntare ancora una volta sulle due dimensioni (come appunto in Jungle Beat) ci é sembrata straordinariamente azzeccata, sia sotto il profilo tecnico e soprattutto sotto quello ludico, con una giocabilità da un ritmo altissimo e da una varietà senza pari. Salti da effettuare con precisione millimetrica, rocambolesche corse sul dorso di un rinoceronte (il sempreverde Rambi), folli discese sui carrelli di una miniera, e poi bidoni esplosivi, boss giganteschi e naturalmente banane, tantissime banane da raccogliere per la gioia di Donkey e del suo fido nipote Diddy.

La presenza di quest'ultimo, ha una notevole importanza sul gameplay, soprattutto nei passaggi più complicati; Diddy si aggancerà alla spalle del protagonista, ed oltre che dotarci di due cuori aggiuntivi (per un totale quindi di quattro) rappresentanti la nostra energia, permetterà seppur per pochi secondi, di utilizzare il jet pack, dandoci quindi una grossa mano d'aiuto specialmente quando avremo a che fare con piattaforme mobili. Ogni elemento nello scenario ha un suo ruolo ben preciso, anche la collocazione ed il movimento dei nemici ha una sua logica, dato che in molte occasioni avremo modo di sfruttare il rimbalzo prodotto dal salto sulla testa di un nemico per riuscire a raggiungere elementi (come per esempio le lettere K-O-N-G) altrimenti fuori dalla nostra portata.




A proposito di rimandi al passato Country Returns ha una difficoltà da cosiddetta “vecchia scuola”; arrivare alla fine di ogni livello non é impossibile, ma non é di certo una missione agevole, e molti stage sicuramente dovranno essere riaffrontati più e più e volte prima di poter essere superati. Se volete proprio dimostrare di essere dei videogiocatori d'eccezione, dovrete cimentarvi nel recupero, oltre che delle quattro lettere già citate, anche dei vari pezzi di puzzle, molto spesso ben celati nel livello, o quando visibili posizionati in punti davvero “scomodi”.

Si tratterà di una vera e propria sfida nella sfida, in grado di far impennare la longevità del titolo, e che in caso di esito positivo, oltre che gratificare il giocatore darà altresì la possibilità di sbloccare degli extra piuttosto interessanti. Se non siete eccitati dall'idea di un gioco che metterà a dura prova le vostre abilità, non fatevi comunque spaventare: nei livelli ci sono vari checkpoint, e si potranno utilizzare dei preziosi aiuti in vendita nella bottega di Cranky (come per esempio un cuore in più di energia), o come extrema ratio sarà anche possibile attivare la super guida.

Per chi non ne fosse a conoscenza si tratta di un sistema che completa il livello al posto vostro ed é attivabile solamente dopo essere morti per svariate volte nello stesso passaggio. Noi preferiamo non farne mai uso (d'altronde i videogiocatori sono fatti per essere temprati dalle più cocenti sconfitte), però capiamo anche la frustrazione di chi proprio non riesce a superare un certo passaggio, e che in altre circostanze sarebbe costretto magari ad abbandonare un gioco (ed in questo caso sarebbe davvero un peccato) dopo poco.