Donkey Kong Jungle Beat
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Donkey Kong è uno dei personaggi più popolari del mondo dei videogiochi, nonché uno dei brand più longevi di Nintendo; il suo debutto è avvenuto in concomitanza con un'altra star del settore (Mario) nel lontano 1981. Caduto per qualche tempo nel dimenticatoio, il gorillone ha ritrovato fama e onori nel decennio successivo con i tre capitoli per Super Nintendo realizzati sotto l'egida di Rare, un binomio quello tra la software house britannica e D.K. che è durato fino all'ultimo episodio per Nintendo 64. In questa generazione, complice anche lo scioglimento dell'accordo Nintendo/Rare, Donkey a parte le solite apparizioni nei titoli multigiocatore, è stato relegato per certi versi in secondo piano, fino al grande successo di Donkey Konga. Ma se l'utilizzo dei "bongos" poteva ritenersi adatto e funzionale al primo titolo musicale della casa di Kyoto, in pochi avrebbero pensato che i suddetti sarebbero potuti essere utilizzati anche in ambiti ludici differenti. Jungle Beat è, invece, la prova di quanto ci si sbagliasse.
Ovviamente nei primi momenti di gioco di Jungle Beat si è sicuramente tramortiti dall'impatto con l'inedito sistema di controllo: una leggera percussione sul tamburello destro o sinistro fa muovere Dk nella corrispettiva direzione, la pressione contemporanea di entrambi serve per farlo saltare, mentre l'applauso (rilevato dal microfono presente al centro della periferica) permette di raccogliere le banane ed altre azioni sensibili al contesto. Per chi è stato per anni abituato a muoversi con croci digitali e stick analogici, lo shock è grande, ma dura davvero pochi minuti, il tempo di sorprendersi di quanto in fretta si siano trasformati quei primi passi e saltelli titubanti, in una combinazione lunga un livello di colpi ed applausi. Il merito non va solamente ai bonghetti (pratici e precisi, a dispetto di quello che si possa credere prima della prova con mano), ma anche all'ottimo design dei livelli, che non lasciano davvero tempo per riposarsi ed annoiarsi. Gli stage, invero piuttosto classici e lineari sono ricchissimi d'elementi con cui interagire. Saltando sopra un fiore si viene catapultati verso l'alto in un possibile salto nel vuoto, ma basterà un applauso al momento giusto ci farà agganciare ad una scimmietta (a mo' di trapezisti) per essere scagliati da tutt'altra parte, verso una liana con cui potremo raggiungere facilmente il nostro amico muflone per partecipare ad una folle discesa verso la fine del livello, preoccupandoci di saltare le buche ed evitare i nemici che ci si pareranno contro e contemporaneamente applaudire per raggiungere le agognate banane.
Ma attenzione, la loro semplice raccolta ci farà accumulare un magro bottino, recuperandole invece con un certo stile (cioè muovendoci senza far toccare terra a Donkey) assumeranno un valore molto più alto. Proprio attorno a queste "combo" sembrano essere stati costruiti i livelli, all'interno dei quali, una volta trovato il giusto ritmo, ci si potrà muovere con un'incredibile scioltezza e velocità che porterà sicuramente a punteggi altissimi, utili per essere insigniti con medaglie al merito che sbloccheranno l'accesso a nuovi mondi. Tornando a parlare dei numerosi avversari che si frapporranno tra noi e la fine del livello, bisogna sottolineare anche in questo caso l'ottimo uso delle conga. Alcuni potranno essere lanciati ed utilizzati come proiettili, altri andranno prima tramortiti e poi schiacciati, per altri ancora bisognerà pazientare fino a che non mostreranno il loro punto debole. Dopo ogni coppia di livelli, ci sarà una sfida all'ultima banana contro dei giganteschi boss; i primi quattro molto diversificati tra loro, mentre i successivi rappresenteranno delle evoluzioni in termini d'abilità e difficoltà di quelli già incontrati. Una volta assimilato il pattern d'attacco, si dovrà agire nel tentativo di stordirlo per qualche secondo, lasso di tempo sufficiente per approffitarne e riempirlo di mazzate che lo porteranno presto alla sconfitta. Questo discorso non è perfettamente estensibile a tutti i nemici finali, difatti in alcuni casi ci ritroveremo a combattere in un modo diverso, in stile punch out, con i due bonghetti corrispondenti agli arti superiori di D.K. Ogni tocco corrisponde ad un pugno e l'applauso serve per schivare i colpi. Dannatamente divertente. La giocabilità di Jungle Beat è davvero a livelli altissimi, grazie soprattutto all'ottimo ed innovativo sistema di controllo che riesce ad entusiasmare e coinvolgere il giocatore fino alla fine. L'unica vera pecca è rappresentata dalla longevità: è vero che molti livelli si prestano ad essere rigiocati per scoprire i segreti ed ottenere punteggi sempre migliori, è vero anche che stiamo parlando di un platform dalla esplicita natura arcade, però basteranno davvero pochissimi giorni per portarlo a termine.
Un'altra piccola nota: il gioco può essere giocato anche con un normale joypad ma così si perderebbe gran parte del divertimento, Jungle Beat è stato, infatti, costruito attorno all'utilizzo dei tamburi ed il loro utilizzo è la condizione necessaria per apprezzarlo in tutte le sue potenzialità. Graficamente, il lavoro svolto dagli sviluppatori è davvero degno di nota; i modelli poligonali sono ottimi e possono vantare animazioni realistiche e fluidissime oltre che un impressionate fur shading (particolare tecnica atta a riprodurre la pelliccia). Gli ambienti sono coloratissimi, curati, ricchi di dettagli, con sfondi evocativi e texture pulite. Molto buono anche il sonoro che presenta temi musicali remixati ed inediti che ben si addicono all'atmosfera giunglesca del titolo.
In conclusione Donkey Kong Jungle beat è un autentico manifesto d'innovazione e divertimento che riesce a coniugare perfettamente la giocabilità tipica dei platform/arcade con un sistema di controllo originale e coinvolgente. Peccato solamente per la longevità (anche a causa di un livello di difficoltà leggermente tarato verso il basso) che ci porterà a terminare il gioco davvero in poco tempo.
Ovviamente nei primi momenti di gioco di Jungle Beat si è sicuramente tramortiti dall'impatto con l'inedito sistema di controllo: una leggera percussione sul tamburello destro o sinistro fa muovere Dk nella corrispettiva direzione, la pressione contemporanea di entrambi serve per farlo saltare, mentre l'applauso (rilevato dal microfono presente al centro della periferica) permette di raccogliere le banane ed altre azioni sensibili al contesto. Per chi è stato per anni abituato a muoversi con croci digitali e stick analogici, lo shock è grande, ma dura davvero pochi minuti, il tempo di sorprendersi di quanto in fretta si siano trasformati quei primi passi e saltelli titubanti, in una combinazione lunga un livello di colpi ed applausi. Il merito non va solamente ai bonghetti (pratici e precisi, a dispetto di quello che si possa credere prima della prova con mano), ma anche all'ottimo design dei livelli, che non lasciano davvero tempo per riposarsi ed annoiarsi. Gli stage, invero piuttosto classici e lineari sono ricchissimi d'elementi con cui interagire. Saltando sopra un fiore si viene catapultati verso l'alto in un possibile salto nel vuoto, ma basterà un applauso al momento giusto ci farà agganciare ad una scimmietta (a mo' di trapezisti) per essere scagliati da tutt'altra parte, verso una liana con cui potremo raggiungere facilmente il nostro amico muflone per partecipare ad una folle discesa verso la fine del livello, preoccupandoci di saltare le buche ed evitare i nemici che ci si pareranno contro e contemporaneamente applaudire per raggiungere le agognate banane.
Ma attenzione, la loro semplice raccolta ci farà accumulare un magro bottino, recuperandole invece con un certo stile (cioè muovendoci senza far toccare terra a Donkey) assumeranno un valore molto più alto. Proprio attorno a queste "combo" sembrano essere stati costruiti i livelli, all'interno dei quali, una volta trovato il giusto ritmo, ci si potrà muovere con un'incredibile scioltezza e velocità che porterà sicuramente a punteggi altissimi, utili per essere insigniti con medaglie al merito che sbloccheranno l'accesso a nuovi mondi. Tornando a parlare dei numerosi avversari che si frapporranno tra noi e la fine del livello, bisogna sottolineare anche in questo caso l'ottimo uso delle conga. Alcuni potranno essere lanciati ed utilizzati come proiettili, altri andranno prima tramortiti e poi schiacciati, per altri ancora bisognerà pazientare fino a che non mostreranno il loro punto debole. Dopo ogni coppia di livelli, ci sarà una sfida all'ultima banana contro dei giganteschi boss; i primi quattro molto diversificati tra loro, mentre i successivi rappresenteranno delle evoluzioni in termini d'abilità e difficoltà di quelli già incontrati. Una volta assimilato il pattern d'attacco, si dovrà agire nel tentativo di stordirlo per qualche secondo, lasso di tempo sufficiente per approffitarne e riempirlo di mazzate che lo porteranno presto alla sconfitta. Questo discorso non è perfettamente estensibile a tutti i nemici finali, difatti in alcuni casi ci ritroveremo a combattere in un modo diverso, in stile punch out, con i due bonghetti corrispondenti agli arti superiori di D.K. Ogni tocco corrisponde ad un pugno e l'applauso serve per schivare i colpi. Dannatamente divertente. La giocabilità di Jungle Beat è davvero a livelli altissimi, grazie soprattutto all'ottimo ed innovativo sistema di controllo che riesce ad entusiasmare e coinvolgere il giocatore fino alla fine. L'unica vera pecca è rappresentata dalla longevità: è vero che molti livelli si prestano ad essere rigiocati per scoprire i segreti ed ottenere punteggi sempre migliori, è vero anche che stiamo parlando di un platform dalla esplicita natura arcade, però basteranno davvero pochissimi giorni per portarlo a termine.
Un'altra piccola nota: il gioco può essere giocato anche con un normale joypad ma così si perderebbe gran parte del divertimento, Jungle Beat è stato, infatti, costruito attorno all'utilizzo dei tamburi ed il loro utilizzo è la condizione necessaria per apprezzarlo in tutte le sue potenzialità. Graficamente, il lavoro svolto dagli sviluppatori è davvero degno di nota; i modelli poligonali sono ottimi e possono vantare animazioni realistiche e fluidissime oltre che un impressionate fur shading (particolare tecnica atta a riprodurre la pelliccia). Gli ambienti sono coloratissimi, curati, ricchi di dettagli, con sfondi evocativi e texture pulite. Molto buono anche il sonoro che presenta temi musicali remixati ed inediti che ben si addicono all'atmosfera giunglesca del titolo.
In conclusione Donkey Kong Jungle beat è un autentico manifesto d'innovazione e divertimento che riesce a coniugare perfettamente la giocabilità tipica dei platform/arcade con un sistema di controllo originale e coinvolgente. Peccato solamente per la longevità (anche a causa di un livello di difficoltà leggermente tarato verso il basso) che ci porterà a terminare il gioco davvero in poco tempo.