Donkey Konga 2

di Paolo Mulas
Dopo soli otto mesi dall'uscita, è già tempo di un seguito per Donkey Konga. Il primo titolo musicale di Nintendo (sviluppato da Namco), vantava delle semplicissime meccaniche del gameplay, basate sull'utilizzo di un apposito controller, i DK bongo, due tamburelli da percuotere aritmicamente seguendo le indicazioni su schermo. Donkey Konga 2 offre la stessa miscela esplosiva del suo predecessore, senza grandi variazioni in termini di giocabilità ma con brani e minigiochi tutti nuovi.

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Nelle sue modalità principali, dopo aver scelto la canzone tra le oltre trenta disponibili, dovremo accompagnarla seguendo le indicazioni che ci verranno fornite a video nello spartito musicale. Una nota rossa significherà un leggero colpo sul tamburo destro, una gialla su quello sinistro, viola su entrambi ed una nota continuata ci chiederà l'esecuzione di una rullata. Inoltre nella periferica è presente anche un piccolo microfono che recepirà il battito delle mani (o d'altri suoni secondo la sensibilità con cui può venire tarato), che ci verranno anch'essi richiesti durante l'esecuzione. Le percussioni non potranno però essere eseguite a caso, ma col giusto tempismo, in contemporanea col passaggio della nota (che scorre da destra verso sinistra) sotto un mirino. A seconda della canzone, e del livello di difficoltà prescelto, saranno presenti un diverso quantitativo di note che scorreranno a diverse velocità; molto basse nel primo semplicissimo livello e sempre più difficili andando avanti, dove sarà indispensabile avere un'ottima coordinazione occhio-mano, e dove dovremo destreggiarsi nel giro di pochi secondi in applausi, percussioni, rullate e così via. La giocabilità di Dk2, deriva soprattutto dalla sua grande immediatezza e dal grande coinvolgimento che ne deriva; non serve grande conoscenza musicale per divertirsi con i tamburelli e sarà poi molto difficile riuscire a staccarsi soprattutto quando ci s'impegnerà a battere i record in ogni canzone. L'effetto sorpresa del primo episodio è però sparito, ed inoltre bisogna aggiungere che il ritmo di percussione in alcune canzoni sembra avere poco a che fare con la canzone stessa, un problema che si fa sentire soprattutto ai livelli di difficoltà più bassi, quando sono ancora poche le note in "circolo". Comunque se vi siete divertiti col primo episodio sicuramente apprezzerete anche Dk2.


Anche in questa occasione per venire incontro ai gusti del pubblico europeo, la versione pal presenta numerose differenze riguardo i brani disponibili con quelle americane e giapponesi. Le trentaquattro canzoni sono piuttosto diversificate in modo da soddisfare il maggior numero di giocatori. Vi sono brani latino/americane storici come la Bamba o la Cucaracha, rock con I Just Wanna Live o Pumping on your stereo, pop (Losing my religion, Enjoy the silence), musica classica (con opere di Mozart e Rossini), ed anche dei motivi principali di alcuni dei più famosi titoli Nintendo, Super Mario bros 3 e Pokemon tra gli altri, per maggiori informazioni su tutte i brani disponibili vi rimandiamo all'apposito box.
Piccolo appunto, le canzoni non sono cantate dai veri artisti ma trattasi di cover band, comunque di buon livello. Donkey Konga 2 si mostra molto generoso anche sul fronte delle modalità selezionabili;
nell'esibizione, potremo selezionare il brano a nostro piacimento e dovremo riuscire a completare la canzone cercando di raggiungere perlomeno il punteggio prestabilito. Tra i livelli difficoltà presenti (tutti ben calibrati) spicca quello "super", per certi versi davvero esagerato. Le note difatti non verranno mostrate al giocatore, che potrà cavarsela solamente con un po' d'intuito o nella migliore delle ipotesi memorizzando l'intero brano. "Sfida" si tratta invece di una sorta di sopravvivenza, all'interno della quale dovremo completare una sequenza casuale di canzoni senza mai perdere. Più si giocherà e più si otterranno monete, con le quali comprare le versioni più difficili delle canzoni e nuovi suoni per i bonghetti.

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La longevità è abbastanza buona, i brani sono in numero cospicuo e completarli tutti non sarà certo un'impresa da poco in termini di tempo. Il meglio di sé anche sotto questo punto di vista il gioco lo dà nel multiplayer: nella battaglia, due giocatori si sfideranno nell'esecuzione dello stesso brano, oltre alle normali note ne appariranno anche alcune bonus che andranno ad interagire con il nostro punteggio o con quello dell'avversario. Il "concerto" è invece cooperativo, in presenza di una sola coppia di bonghi ci si potrà dividere lo strumento come meglio si crede (un giocatore tamburo sinistro, un altro il destro, un terzo giocatore per gli applausi e così via), con più controller invece ogni partecipante avrà la sua griglia e la rispettiva sezione di canzone da eseguire. Sono tornati anche i minigiochi (che richiedono però il pagamento in monete per essere giocati) stavolta più legati alla musica rispetto al precedente episodio; in uno bisognerà ricordare la sequenza di note mostrata inizialmente e poi riprodurla senza alcun aiuto, in "gara di barili" invece bisognerà suonare le note correttamente nell'ordine d'apparizione in una sfida contro il tempo o contro un amico.

Nessun miglioramento per quel che riguarda il comparto grafico: ancora una volta si è preferito concentrarsi sulla facilità di lettura dello spartito, lasciando poco spazio ad eventuali distrazioni visive; i fondali e le ambientazioni peccano difatti in varietà e ispirazione. Donkey Konga 2, lontano dall'effetto sorpresa del primo episodio, più che un vero seguito è considerabile come un discreto aggiornamento (è venduto infatti ad un prezzo ridotto rispetto ad un normale titolo), che dà il meglio di sé soprattutto nella modalità multigiocatore.

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