Door Kickers 2: Task Force North: Recensione di un tattico da tenere in considerazione

Nella mia esperienza videoludica, spesso orientata al mondo degli indie, non mi era mai capitata un'esperienza simile a quella provata con Door Kickers e devo dire che il primo capitolo me lo ero letteralmente bevuto data la sua formula originale, tattica, ma anche dinamica, dove la preparazione e la pianificazione non è solo importante, ma è tutto, dato che il resto viene lasciato al modo in cui le squadre entrano in azione, ma andiamo con ordine e capiamo bene come si struttura questo gioco.
Partiamo dicendo Door Kickers 2: Task Force North è un gioco tattico in tempo reale che migliora e amplia la formula del suo predecessore, Door Kickers - che vi suggerisco di recuperare, dato che è molto simile e lo potete portare a casa ad un prezzo concorrenziale -. 

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TOC-TOC, CHI BUSSA?

Door Kickers 2 mantiene l'approccio tattico e strategico del primo gioco, ma introduce diverse novità che lo rendono più profondo e vario. Il giocatore controlla una squadra di operatori specializzati in missioni di antiterrorismo, con l'obiettivo di completare vari obiettivi come eliminare tutti i nemici o salvare ostaggi.
Il gioco utilizza una visuale dall'alto in 3D, a differenza del primo gioco che utilizzava sprite 2D, permettendo un maggiore dettaglio delle mappe e dei modelli dei personaggi.

Offre una vasta gamma di missioni, dalle operazioni in piccoli edifici a quelle in ampi spazi aperti, con mappe più grandi e dettagliate e elementi distruttibili che aggiungono un ulteriore elemento di valutazione da considerare. Sono state introdotte nuove unità come i Rangers e la CIA, ognuna con abilità e meccaniche uniche. Le classi includono Assaulter, Support, Marksman e Grenadier, con ruoli specifici sul campo di battaglia. Il sistema di waypoint e codici di esecuzione permette di pianificare le azioni degli operatori in modo dettagliato, sincronizzando i movimenti e le azioni per eseguire operazioni complesse. 

FIRE-IN-THE-HOLE!

Ciò che è fondamentale che capiate, confronti a parte, è proprio la bontà del titolo in sé, ovvero come funziona il gameplay. In pratica vi trovate una mappa, sapete che dovete visitare tutti gli ambienti, quindi sfondare ogni singola porta ed accedervi, in alcuni casi è richiesto che uccidiate tutti i "cattivi" dell'area, altre volte che la missione sia leggermente più complessa, come liberare ostaggi, arrestare qualcuno, cose così. La scelta di partenza è capire quanti e quali elementi del vostro mini-esercito personale schierare, alcuni sono equipaggiati con specifiche armi che a loro volta possono poi cambiare in base all'esigenza.

Se la soluzione di una mappa, una volta dato il via all'operazione, dura un minuto scarso, i minuti, che possono diventare ore, si spendono nella parte di pianificazione e test. Tracciare linee sulle mappe prevede il movimento e dove punta il fucile, ma anche se fermarsi e attendere un'altra unità, se sfondare una porta o socchiuderla, magari lanciando una granata all'interno della stanza e cose così. Per una durata complessiva che supera le dieci ore, salvo che siate già super esperti, questo sistema che in realtà è quasi da puzzle, funziona molto bene ed è il degno successore di un primo capitolo che ha senso recuperare.

I punti critici sono in parte legati alla potenziale frustrazione di non avere sempre il controllo della situazione o comprendere al meglio come risolvere una particolare situazione, così come l'ovvia ripetitività delle azioni, ma sia la durata, sia il divertimento tattico, per altro molto originale, che ne deriva, è di assoluta bontà, anche per chi ama i tattici, ma ha bisogno di una variante.