Dragon Age II
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Poco da dire invece per quanto riguarda la parte narrativa, con BioWare ancora una volta capace di dare vita ad una delle storie più avvincenti ed appassionanti del mondo videoludico, con un universo sempre più particolareggiato e curato nei minimi particolari, tornito da quest intriganti, personaggi ben caratterizzati e una cosmologia estremamente nutrita. Troveremo decine e decine di tomi sulla nostra strada e i più pazienti potranno leggerli per conoscere il mondo in questione in ogni suo più piccolo particolare, mentre le nostre scelte avranno un discreto impatto sull'evolversi degli eventi, cambiando i fatti e generando nei personaggi non giocanti particolari reazioni nei nostri confronti, in base alle prese di posizione che potremo tenere. Ancora una volta infatti i dialoghi sono decisi da diverse opzioni, selezionabili tramite gamepad e suddivise in varie tipologie: gentili, aggressive, accomodanti, ironiche e via dicendo. Ovviamente, se dalla vostra bocca dovessero uscire parole troppo violente, non lamentatevi se qualche testa calda proverà a tagliarvi la gola!
Novità anche dal punto di vista tecnico, dove la grafica ha subito una revisione, non totale, ma visibile. Lo stile é più “duro” e spigoloso, con ascendenti decisamente gotici e uno stile vagamente dark. Tecnicamente sono state apportate migliorie nella realizzazione di molti elementi, soprattutto i modelli poligonali e le texture facciali, ma questo sembra aver avuto un costo in termini di prestazioni, con caricamenti abbastanza invasivi e un frame rate molto poco costante. Compaiono anche diversi problemi come bad clipping e sfarfallamenti, particolarmente presenti durante gli incantesimi più appariscenti. Insomma, volendo fare un paragone col precedente capitolo, se un piatto della bilancia aumenta il suo peso, l'altro lo vede diminuire. Meglio il sonoro, decisamente di alto livello, con musiche epiche e un doppiaggio completo del protagonista che, però, parla unicamente in inglese, con sottotitoli in italiano.
Dragon Age 2 é dunque un gioco decisamente buono e consigliato a tutti coloro che non vogliono perdersi le evoluzioni della bellissima storia già imbastita dai BioWare, ma sembra aver perso qualche pezzo per strada quando si tratta di andare a cercare la profondità che ogni giocatore di ruolo vorrebbe vedere. Sottolineiamo però che chi invece si spaventava davanti all'impegno necessario nel gioco precedente potrebbe ora essere più propenso a diventare parte di questa avventura. Molto dipenderà quindi da voi e dalla vostra tipologia di videogiocatore, ma é indubbio che, quando in ballo c'é il team di sviluppo in questione, i fan di vecchia data si aspettino qualcosa di più. Quel qualcosa di più che qui manca e non permette di salire l'ultimo scalino per raggiungere la vetta qualitativa. Da giocare, aspettando di vedere che strada intraprenderà BioWare nel suo futuro.
Novità anche dal punto di vista tecnico, dove la grafica ha subito una revisione, non totale, ma visibile. Lo stile é più “duro” e spigoloso, con ascendenti decisamente gotici e uno stile vagamente dark. Tecnicamente sono state apportate migliorie nella realizzazione di molti elementi, soprattutto i modelli poligonali e le texture facciali, ma questo sembra aver avuto un costo in termini di prestazioni, con caricamenti abbastanza invasivi e un frame rate molto poco costante. Compaiono anche diversi problemi come bad clipping e sfarfallamenti, particolarmente presenti durante gli incantesimi più appariscenti. Insomma, volendo fare un paragone col precedente capitolo, se un piatto della bilancia aumenta il suo peso, l'altro lo vede diminuire. Meglio il sonoro, decisamente di alto livello, con musiche epiche e un doppiaggio completo del protagonista che, però, parla unicamente in inglese, con sottotitoli in italiano.
Dragon Age 2 é dunque un gioco decisamente buono e consigliato a tutti coloro che non vogliono perdersi le evoluzioni della bellissima storia già imbastita dai BioWare, ma sembra aver perso qualche pezzo per strada quando si tratta di andare a cercare la profondità che ogni giocatore di ruolo vorrebbe vedere. Sottolineiamo però che chi invece si spaventava davanti all'impegno necessario nel gioco precedente potrebbe ora essere più propenso a diventare parte di questa avventura. Molto dipenderà quindi da voi e dalla vostra tipologia di videogiocatore, ma é indubbio che, quando in ballo c'é il team di sviluppo in questione, i fan di vecchia data si aspettino qualcosa di più. Quel qualcosa di più che qui manca e non permette di salire l'ultimo scalino per raggiungere la vetta qualitativa. Da giocare, aspettando di vedere che strada intraprenderà BioWare nel suo futuro.