Dragon Ball Raging Blast

di Tommaso Alisonno
Le altre modalità hanno il sapore del classico picchiaduro: oltre all'arcade a 10 scontri, avremo infatti il survival, la sfida a tempo, quella a punti e altre ancora che andranno sbloccate, comprese le sfide per la raccolta delle Sfere del Drago. Il livello di difficoltà di queste sfide si presenta piuttosto competitivo anche settandolo al minimo, e per quanto una buona dose di allenamento possa aiutarvi a prevalere, molto presto dovrete appoggiarvi al tool di personalizzazione per potenziare i vari personaggi. Chiude la parata delle modalità l'immancabile versus mode, organizzato tanto in scontri uno contro uno quanto in tornei; nelle partite in locale si renderà necessario lo split-screen, ma affrontando un avversario attraverso la rete avrete tutto lo schermo a vostra disposizione.



La realizzazione grafica presenta dei modelli 3D cell-shading a dir poco splendidi, la cui differenza con l'anime diviene sempre più labile quanto a dettaglio, rotondità, precisione, animazione a quant'altro. Gli ambienti circostanti sono anch'essi piuttosto curati, e a differenza di Burst Limit potranno essere demoliti schiantandoci contro il nemico; il tutto gira a 60 FPS stabili e costanti. Purtroppo, però, una grossa magagna mina non poco l'esperienza di gioco: capita infatti molto spesso che le telecamere non gestiscano in maniera soddisfacente la vicinanza di ostacoli, col risultato che il nostro personaggio, e talvolta anche quello avversario, sparisce totalmente dall'inquadratura.




Meno entusiastico il giudizio sul sonoro: per quanto le musiche siano tutte ben realizzate, difettano di eccessiva invadenza: i ritmi proposti sono persino troppo concitati anche per un picchiaduro, e soprattutto manca una certa qual corrispondenza con gli ambienti di gioco. Ottimi invece i doppiaggi, soprattutto quelli in lingua originale, coi testi tradotti in Italiano.

Il sistema di gioco uniformato per tutti i personaggi rende l'apprendimento piuttosto immediato, sebbene l'esecuzione delle mosse, sia normali che speciali, sia abbastanza varia da richiedere spesso un “giro di prova” quando si cambia lottatore. Se si riesce a digerire il succitato problema delle telecamere, il sistema gira bene e gestisce alla bisogna il tipo di combattimento, anche se alla lunga gli scontri e le strategie tendono a farsi ripetitivi. Tra l'altro, le saghe proposte non coprono l'intera storia di Dragonball, ed anche tra i personaggi proposti ci sono varie assenze - personaggi minori, certo, ma comune personaggi di Dragonball.

In compenso, il livello di difficoltà impegnativo già al minimo e le svariate modalità proposte implicano un discreto dispendio di tempo per tutti coloro che volessero terminarlo come si deve, e la presenza del MultiPlayer online é pronta a regalare parecchie ore di gioco a tutti gli appassionati. In conclusione, Raging Blast non é ancora un capolavoro, ma é già un discreto passo avanti rispetto a Burst Limit: gli appassionati lo gradiranno, ma nessuno griderà al miracolo.

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