Dragon Ball Raging Blast

Dragon Ball Raging Blast
Le altre modalità hanno il sapore del classico picchiaduro: oltre all'arcade a 10 scontri, avremo infatti il survival, la sfida a tempo, quella a punti e altre ancora che andranno sbloccate, comprese le sfide per la raccolta delle Sfere del Drago. Il livello di difficoltà di queste sfide si presenta piuttosto competitivo anche settandolo al minimo, e per quanto una buona dose di allenamento possa aiutarvi a prevalere, molto presto dovrete appoggiarvi al tool di personalizzazione per potenziare i vari personaggi. Chiude la parata delle modalità l'immancabile versus mode, organizzato tanto in scontri uno contro uno quanto in tornei; nelle partite in locale si renderà necessario lo split-screen, ma affrontando un avversario attraverso la rete avrete tutto lo schermo a vostra disposizione.

Makankosappo: la mossa preferita del Taz
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Piccolo prende in prestito una mossa di Dhalsim
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Il più classico degli scontri, e ancora non si sono trasformati!
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La realizzazione grafica presenta dei modelli 3D cell-shading a dir poco splendidi, la cui differenza con l'anime diviene sempre più labile quanto a dettaglio, rotondità, precisione, animazione a quant'altro. Gli ambienti circostanti sono anch'essi piuttosto curati, e a differenza di Burst Limit potranno essere demoliti schiantandoci contro il nemico; il tutto gira a 60 FPS stabili e costanti. Purtroppo, però, una grossa magagna mina non poco l'esperienza di gioco: capita infatti molto spesso che le telecamere non gestiscano in maniera soddisfacente la vicinanza di ostacoli, col risultato che il nostro personaggio, e talvolta anche quello avversario, sparisce totalmente dall'inquadratura.




Meno entusiastico il giudizio sul sonoro: per quanto le musiche siano tutte ben realizzate, difettano di eccessiva invadenza: i ritmi proposti sono persino troppo concitati anche per un picchiaduro, e soprattutto manca una certa qual corrispondenza con gli ambienti di gioco. Ottimi invece i doppiaggi, soprattutto quelli in lingua originale, coi testi tradotti in Italiano.

Il sistema di gioco uniformato per tutti i personaggi rende l'apprendimento piuttosto immediato, sebbene l'esecuzione delle mosse, sia normali che speciali, sia abbastanza varia da richiedere spesso un “giro di prova” quando si cambia lottatore. Se si riesce a digerire il succitato problema delle telecamere, il sistema gira bene e gestisce alla bisogna il tipo di combattimento, anche se alla lunga gli scontri e le strategie tendono a farsi ripetitivi. Tra l'altro, le saghe proposte non coprono l'intera storia di Dragonball, ed anche tra i personaggi proposti ci sono varie assenze - personaggi minori, certo, ma comune personaggi di Dragonball.

In compenso, il livello di difficoltà impegnativo già al minimo e le svariate modalità proposte implicano un discreto dispendio di tempo per tutti coloro che volessero terminarlo come si deve, e la presenza del MultiPlayer online é pronta a regalare parecchie ore di gioco a tutti gli appassionati. In conclusione, Raging Blast non é ancora un capolavoro, ma é già un discreto passo avanti rispetto a Burst Limit: gli appassionati lo gradiranno, ma nessuno griderà al miracolo.

E questa é storia... tra poco il pianeta risentirà dei loro attacchi
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Potevamo aprire senza un'immagine dell'indiscusso protagonista della saga?
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11

Dragon Ball Raging Blast
7

Voto

Redazione

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Dragon Ball Raging Blast

Dragon Ball Raging Blast piace, diverte, a tratti stupisce, ma non convince ancora appieno. La realizzazione grafica é oramai ad un passo dall'anime vero e proprio, ma risente di un sistema di telecamere che, pur di tenere l'avversario sempre al centro dell'inquadratura, sacrificano la visibilità del nostro personaggio. Inoltre, il pur nutrito rooster risente ancora di molte assenze, soprattutto a causa della cronistoria scelta. Discreto, ma niente di più.

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