Dragon Ball: Sparking! Zero: Recensione del quarto ritorno di Budokai Tenkaichi
L'ultimo nato in casa Namco Bandai è finalmente tra noi
Dragon Ball: Sparking Zero o Budokai Tenkaichi 3?
Il tanto atteso ritorno di Dragon Ball (in 3D) è tra noi, con l'amatissima saga di Budokai Tenkaichi che ritorna dopo i lustri dell'era PS2, un franchise che ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei fan di Dragon Ball. Dopo diciassette anni dall’ultimo capitolo, questo nuovo titolo promette di riportare in auge le epiche battaglie e l’azione frenetica che hanno reso celebre la serie. In questa recensione, analizzeremo in dettaglio le novità introdotte, il confronto con la serie Tenkaichi, la tipologia di personaggi, il gameplay innovativo e come avvengono gli scontri.
Confronto con la Serie Tenkaichi
La serie Budokai Tenkaichi, conosciuta in Giappone come Sparking! - ecco il motivo del nome, che suona anche un po' come ripartenza della serie -, ha rivoluzionato il genere dei picchiaduro 3D con il suo sistema di combattimento dinamico e la vasta gamma di personaggi. Dragon Ball: Sparking Zero riprende questa eredità, mantenendo intatti molti degli elementi che hanno reso i giochi originali così amati, ma introducendo anche significative innovazioni.
Uno degli aspetti più apprezzati della serie Tenkaichi era la libertà di movimento nelle arene 3D, che permetteva ai giocatori di volare, teletrasportarsi e combattere in modo fluido e spettacolare, come avveniva negli anime e restituendo quella tipologia di feeling. Sparking Zero mantiene questa caratteristica, ma la arricchisce con un sistema di dash multidirezionale che rende i combattimenti ancora più veloci e imprevedibili. Inoltre, gli effetti visivi sono stati notevolmente migliorati grazie all’uso delle moderne tecnologie di rendering, come il ray tracing, che conferisce un realismo senza precedenti alle battaglie, anche se non si nota così tanto, mentre è impressionante il livello di dettaglio.
Dragon Ball: Sparking Zero, novità e innovazioni
Questo gioco introduce diverse novità che lo distinguono dai suoi predecessori. Una delle più significative è l’implementazione di meccaniche di trasformazione e fusione in tempo reale. I giocatori possono ora trasformarsi durante il combattimento, passando da una forma base a una forma Super Saiyan o oltre, senza interruzioni di continuità, basta naturalmente premere i tasti giusti, al momento giusto e stando attenti a dosare il ritmo durante la battaglia. Questo aggiunge un livello di strategia e dinamismo che mancava nei giochi precedenti.
Un’altra innovazione è il sistema di scambio, che permette ai giocatori di cambiare personaggio durante il combattimento, simile a quanto visto in giochi come Dragon Ball FighterZ, anche se meno rispetto ai classici tag-team. Questo sistema non solo aumenta la varietà delle strategie disponibili, ma permette anche di sfruttare al meglio le abilità uniche di ogni personaggio.
Il più grande ventaglio di personaggi in Dragon Ball: Sparking Zero...
Il roster di Dragon Ball: Sparking Zero è impressionante, con 182 personaggi giocabili che coprono l’intera saga di Dragon Ball, da Dragon Ball Z a Dragon Ball Super, a questo proposito è anche giusto sottolineare che ci sono le storie che ripropongono intere sezioni dell'anime-manga. Ogni personaggio è stato meticolosamente ricreato con dettagli fedeli ai disegni originali, e ciascuno possiede abilità e mosse speciali uniche.
I personaggi sono suddivisi in diverse categorie, come Saiyan, Namecciani, Androidi e Divinità, ognuna con le proprie caratteristiche e stili di combattimento. Ad esempio, i Saiyan possono trasformarsi in Super Saiyan, aumentando notevolmente la loro potenza, mentre i Namecciani possono rigenerarsi e utilizzare tecniche speciali come il Makankosappo di Piccolo.
Dragon Ball: Sparking Zero, gameplay innovativo
Il gameplay di Dragon Ball: Sparking Zero è stato progettato per essere accessibile ai nuovi giocatori, ma anche profondo e gratificante per i veterani della serie. Il sistema di combattimento è intuitivo, con comandi semplici per eseguire attacchi base, combo e mosse speciali. Tuttavia, i giocatori più esperti possono sfruttare le meccaniche avanzate come il dash multidirezionale, le schivate e i contrattacchi per dominare gli avversari. Non è semplicissimo giudicare a che livello sia tra i pro e i più semplici, ma vi dico che se non seguite il tutorial (super esaustivo per altro) non capirete in nessuno modo come sopravvivere al primo scontro, anche ai livelli più semplici, ma è altresì ovvio che una volta compreso come muoversi è più godibile, anche se l'asticella di molti scontri è tarata al momento in cui vi sto scrivendo per essere un po' orientata verso il difficile.
Una delle novità più interessanti è il sistema di aura, che permette ai giocatori di caricare la propria energia per eseguire attacchi devastanti o potenziare le proprie statistiche. L’aura è rappresentata da diverse barre che possono essere riempite durante il combattimento, e la gestione strategica di questa risorsa è cruciale per ottenere la vittoria.
Curiosi di sapere come sono i combattimenti?
Gli scontri sono spettacolari e fedeli all’anime. I giocatori possono volare liberamente nelle arene 3D, utilizzando l’ambiente a proprio vantaggio per nascondersi, attaccare dall’alto o distruggere ostacoli, anche se farlo è quasi sempre puro estetismo, dato che esiste un lock-on sul bersaglio, ma il fatto che sia comunque in tre dimensioni permette di evitare alcune tipologie di colpi. Le battaglie sono caratterizzate da un ritmo frenetico, con continui scambi di colpi, schivate e contrattacchi, come ben sappiamo essere la serie creata da Toriyama.
Le mosse speciali sono uno degli aspetti più iconici del gioco. Ogni personaggio ha accesso a una serie di attacchi unici, come il Kamehameha di Goku, il Final Flash di Vegeta o il Big Bang Attack di Gogeta. Questi attacchi possono essere eseguiti con la pressione di un tasto, ma richiedono una gestione attenta dell’aura per essere utilizzati al momento giusto (si carica l'aura e compaiono a bordo schermo i tasti da premere, non pensiate che sia semplice dosare i tempi).
Inoltre, il gioco introduce effetti visivi cinematografici che rendono ogni scontro ancora più epico. I capelli dei personaggi ondeggiano realisticamente durante la carica dell’aura, e le esplosioni e gli impatti sono resi con una qualità grafica impressionante.
Fuori dal ring…
Con un numero di personaggi così ampio e in un fase iniziale, è complesso dire quali siano più o meno bilanciati, ma vi potrei anche già fare un elenco di quelli che sinceramente fanno un po' fatica a macinare, contro altri decisamente più abbordabili, ma non è qui il difetto peggiore. Le arene (parzialmente distruttibili) portano anche un po' di caos e si rischia di perdersi nel corso dei combattimenti, alcuni colpi specifici poi se non si comprende esattamente dove si trovi l'avversario rischiano di andare a vuoto. Manca francamente una vera modalità arcade, belle le storie e anche simpatici i campionati stile anime-manga, ma è chiaro che se in futuro non ci saranno modalità più durature o variegate, si rischia di tornare sempre a battere le stesse piste.