Dragon Ball Z Budokai 2
di
Dopo il risultato non proprio straordinario ottenuto con il primo Budokai, Bandai ha ben visto di proporre a distanza di poco meno di un anno una nuova versione del gioco ispirato a Son Goku & co. destinato ancora una volta al monolite nero di casa Sony. Memore degli errori commessi con il prequel , la casa nipponica ha finalmente deciso di offrire attraverso Dragon Ball Z Budokai 2 l'intera saga di Dragon Ball Z comprendendo finalmente la saga di Majin Bu rimasta inspiegabilmente esclusa dal precedente episodio.
Fondamentalmente Dragon Ball Z Budokai 2 consta di quattro differenti modalità di gioco. Tralasciando quelle comuni a tutti i beat em up (Duello, Incontro Mondiale e Pratica che altro non sono che le classiche modalità Versus, Tournament e Practice) particolare interesse riveste la modalità story mode, un simpatico sistema di gioco attraverso il quale, come in una sorta di gioco dell'oca, dovremo avanzare di casella in casella sconfiggendo i nemici che via via si frapporranno tra noi ed il nostro traguardo ( le famose sfere del drago). Alla conclusione di ogni singolo incontro sarà possibile recuperare upgrade che ci permetteranno di aumentare il campionario di mosse del nostro personaggio (ma soprattutto di effettuare le stesse incredibili trasformazioni ammirate nell'anime) , oppure di guadagnare del denaro da utilizzare per l'acquisizione di alcune abilità speciali. Per rendere l'azione di gioco più varia, gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire in determinate caselle particolari condizioni di battaglia . Sarà quindi possibile combattere in situazioni di gioco in cui i combattenti vedono calare la propria energia vitale piuttosto che farlo in assenza di energia spirituale ( la barra di energia necessaria all' esecuzione dei colpi speciali).
Tutte le sfide avranno in ogni caso come comune denominatore lo scontro tra i personaggi che hanno animato la serie di Dragon Ball Z, dal primissimo combattimento contro Radish fino a giungere allo scontro finale contro il terribile Majin Bu.
Tecnicamente parlando
Il passaggio dal primo al secondo capitolo della serie ha dato ai programmatori la possibilità di rivedere profondamente il concept grafico del gioco e di servirsi del sistema di cel shading, decisamente azzeccato per un titolo ispirato ad un anime. In virtù di un intenso lavoro in sede di programmazione tutti i personaggi risultano praticamente identici alle loro controparti di celluloide , riproponendone alla perfezione sia le splendide animazioni durante i combattimenti che le simpatiche quanto colorite espressioni che da sempre caratterizzano le serie di Toriyama. In senso positivo da segnalare il discreto livello raggiunto dagli effetti speciali (sia le numerose combo che le varie trasformazioni ivi comprese le più improbabili fusion) mentre in senso negativo si denota una eccessiva semplicità di alcuni fondali a cui si associa, fatta eccezione per alcune rarissime occasioni gestite per lo più dalla CPU, un' interattività pressoché nulla. Ottimo infine il livello raggiunto dal frame rate ( stiamo comunque parlando di un beat em up) mentre una piccola critica va mossa nella scelta più che discutibile di non utilizzare, se si esclude lo splendido intro iniziale realizzato dagli stessi disegnatori della serie televisiva, cut-scene ispirati all'anime come intermezzo tra un incontro ed un altro .