Dragon Ball Z Budokai HD Collection
di
Giovanni Porrà
Sono passati quasi trent'anni dalla prima pubblicazione di Dragon Ball, capolavoro di Akira Toryama, che davvero non ha bisogno di presentazioni. Un manga che é ancora tra i più venduti di sempre, e una serie animata trasmessa in quindici paesi. Un successo senza precedenti che ha mosso enormi somme di denaro anche nella vendita di un franchising legato alla serie, come card, linee di abbigliamento, action figures e, naturalmente, videogiochi, fin dai tempi del NES. Ora la Bandai cerca di ottenere un guadagno facile riproponendo in una collection due titoli PS2 di grande successo, rimasterizzati in HD: Dragon Ball Z Budokai e Dragon Ball Budokai 3.
Classici senza tempo
A una prima occhiata, il pacchetto offerto da Namco Bandai potrebbe sembrare un po' scarno. Dal primo gioco della serie Budokai si passa direttamente al terzo, saltando il secondo a pié pari. La Bandai ha dichiarato di aver preso questa decisione perché il secondo capitolo della serie era troppo diverso rispetto agli altri due, ma questa scelta rischia di lasciare delusi molti fan: inoltre, viene da chiedersi se una “collection” composta da soli due giochi é degna di fregiarsi di tale nome. La delusione viene tuttavia parzialmente compensata, perché si tratta, é bene dirlo subito, di due titoli ancora molto buoni e godibili, anche se il giocatore che vi si avvicina per la prima volta deve tenere conto della loro età (in particolare il primo Budokai risale esattamente a dieci anni fa).
Cominciando dal sistema di combattimento, entrambi i titoli condividono una natura semi-bidimensionale: vale a dire che potrete muovervi solo lateralmente, a destra e a sinistra dell'avversario, e comunque la telecamera inquadrerà sempre i personaggi di profilo, come in Tekken o in Soul Calibur; non esiste un tasto per alzarsi in volo, mentre é possibile sollevarsi in aria eseguendo alcune mosse. Prese e colpi energetici (come la famosa Kamehameha) si effettuano tramite le classiche combinazioni, più o meno elaborate, di tasti. Ovviamente padroneggiare le più difficili e spettacolari richiederà un lungo allenamento, e quindi riuscirvi darà di certo una grande soddisfazione. Da segnalare poi la presenza in entrambi i giochi di quick time events durante i combattimenti, e anche alcuni minigiochi, che contribuiscono a variare l'esperienza.
L'interattività delle arene di gioco é parziale e viaggia tra alti e bassi: al giocatore potrà capitare di lanciare una Genkidama o un Final Flash che distruggerà l'intera arena, in un modo davvero bello da vedere. Oppure, si potrà constatare, con amarezza, l'esistenza di “pareti invisibili”, corrispondenti ai confini dell'area di gioco, contro le quali il vostro avversario potrebbe addirittura rimbalzare. I giocatori più giovani potrebbero restare spiazzati, non trovando qui la totale libertà di azione della serie più recente Budokai Tenkaichi: non é possibile distruggere liberamente qualunque elemento dello scenario, e si ha solo limitata libertà di movimento. Entrambi i titoli hanno quindi la giocabilità di un picchiaduro classico, dove conoscere bene i comandi e saper contrattaccare é fondamentale per vincere. Proprio questi fattori possono essere dei punti di forza: molti ancora oggi apprezzano la natura più tecnica dei titoli della serie Budokai, ritenendo i giochi di Dragon Ball recenti troppo semplici o troppo dispersivi.
No multiplayer? Ahiahi...
Proprio per i fan della serie arriva a questo punto la dolente nota: sebbene molti ci sperassero, la Bandai non ha inserito nessuna modalità multiplayer online. Un vero peccato e un'opportunità sprecata, visto che, a leggere su internet, molti vecchi fan puntavano proprio sulla presenza di questa modalità per decidere se acquistare il gioco, e non vedevano l'ora di lanciarsi in battaglie con avversari in ogni parte del mondo. La presenza dell'online inoltre avrebbe consentito di “svecchiare” i due titoli, donando loro nuova appetibilità anche ai fan di Dragon Ball più giovani. La Bandai si limita invece a fare unicamente un “copia e incolla” di due titoli di grande successo del passato, senza aggiungere nient'altro, a parte i trofei.
Per quanto riguarda il resto delle modalità disponibili i due titoli sono praticamente identici, con la modalità storia, torneo, allenamento, negozio abilità e duello. Anche qui si fa notare l'assenza di Budokai 2, che era piuttosto diverso dagli altri due titoli, e avrebbe dunque aggiunto maggior varietà alla collezione.
In questo contesto il comparto tecnico rimane il fattore principale, essendo l'unico su cui gli sviluppatori hanno puntato: entrambi i giochi fanno uso del motore Cell Shading.
Spiace dire che il primo Budokai sente davvero molto la sua età: i volti e le ambientazioni appaiono poveri di dettagli, e paradossalmente l'HD ha l'effetto di far risaltare questa povertà. Un altro aspetto alla lunga fastidioso é la presenza di piccoli bordi vuoti ai lati dello schermo. Anche le animazioni appaiono legnose e un po' troppo semplici.
Il gameplay rimane divertente e godibile, ma troppo basilare e anche la modalità storia dura poco, dando al gioco una longevità bassina. Passando a Budokai 3 la situazione cambia completamente: la grafica, già molto bella all'epoca dell'uscita del gioco, é ancora migliorata, rendendo Budokai 3 quasi al livello dei più recenti titoli su Dragon Ball. La modalità storia, qui battezzata “universo del drago” é diventata un free roaming, e passare da uno scontro all'alto sorvolando il mondo del gioco é sempre bellissimo e spettacolare, una vera emozione per i fan della serie; inoltre é possibile scegliere fra diversi personaggi, e a seconda della scelta la storia da affrontare sarà diversa.
I combattimenti risultano più vari e dinamici grazie alle schivate rapide e alle animazioni più complesse e convincenti. Una grande quantità di extra e personaggi sbloccabili completa il quadro, offrendo una longevità davvero buona. In breve Budokai 3 é ancora un ottimo titolo, in grado di divertire e appassionare per molte ore, sia in singolo che in compagnia di un amico da sfidare.
Sotto l'aspetto del sonoro entrambi i giochi sono su un livello che buono, grazie a un buon doppiaggio e musiche davvero coinvolgenti. Meno riusciti gli effetti sonori, che risultano spesso troppo simili tra di loro.
Giochi promossi, collection bocciata
In conclusione se i due titoli risultano ancora oggi molto buoni, in particolare Budokai 3, la collection invece lascia perplessi e non merita la sufficienza: per questo motivo il voto finale risulta solo discreto; Gli sviluppatori si sono sforzati poco, e se avessero inserito anche Budokai 2, e magari la modalità multiplayer, il voto sarebbe stato sicuramente più alto e la collection più appetibile. Difficilmente i fan si lascerebbero tentare da due titoli vecchi venduti a prezzo pieno solo perché offrono una grafica un po' migliore, senza contare che le vecchie versioni PS2 si possono trovare sul mercato a pochi euro; d'altro canto questa collection potrebbe essere un'occasione per i più giovani per provare titoli che non hanno conosciuto.Nel complesso Dragon Ball Budokai HD Collection si dimostra comunque un'operazione commerciale poco riuscita.
Classici senza tempo
A una prima occhiata, il pacchetto offerto da Namco Bandai potrebbe sembrare un po' scarno. Dal primo gioco della serie Budokai si passa direttamente al terzo, saltando il secondo a pié pari. La Bandai ha dichiarato di aver preso questa decisione perché il secondo capitolo della serie era troppo diverso rispetto agli altri due, ma questa scelta rischia di lasciare delusi molti fan: inoltre, viene da chiedersi se una “collection” composta da soli due giochi é degna di fregiarsi di tale nome. La delusione viene tuttavia parzialmente compensata, perché si tratta, é bene dirlo subito, di due titoli ancora molto buoni e godibili, anche se il giocatore che vi si avvicina per la prima volta deve tenere conto della loro età (in particolare il primo Budokai risale esattamente a dieci anni fa).
Cominciando dal sistema di combattimento, entrambi i titoli condividono una natura semi-bidimensionale: vale a dire che potrete muovervi solo lateralmente, a destra e a sinistra dell'avversario, e comunque la telecamera inquadrerà sempre i personaggi di profilo, come in Tekken o in Soul Calibur; non esiste un tasto per alzarsi in volo, mentre é possibile sollevarsi in aria eseguendo alcune mosse. Prese e colpi energetici (come la famosa Kamehameha) si effettuano tramite le classiche combinazioni, più o meno elaborate, di tasti. Ovviamente padroneggiare le più difficili e spettacolari richiederà un lungo allenamento, e quindi riuscirvi darà di certo una grande soddisfazione. Da segnalare poi la presenza in entrambi i giochi di quick time events durante i combattimenti, e anche alcuni minigiochi, che contribuiscono a variare l'esperienza.
L'interattività delle arene di gioco é parziale e viaggia tra alti e bassi: al giocatore potrà capitare di lanciare una Genkidama o un Final Flash che distruggerà l'intera arena, in un modo davvero bello da vedere. Oppure, si potrà constatare, con amarezza, l'esistenza di “pareti invisibili”, corrispondenti ai confini dell'area di gioco, contro le quali il vostro avversario potrebbe addirittura rimbalzare. I giocatori più giovani potrebbero restare spiazzati, non trovando qui la totale libertà di azione della serie più recente Budokai Tenkaichi: non é possibile distruggere liberamente qualunque elemento dello scenario, e si ha solo limitata libertà di movimento. Entrambi i titoli hanno quindi la giocabilità di un picchiaduro classico, dove conoscere bene i comandi e saper contrattaccare é fondamentale per vincere. Proprio questi fattori possono essere dei punti di forza: molti ancora oggi apprezzano la natura più tecnica dei titoli della serie Budokai, ritenendo i giochi di Dragon Ball recenti troppo semplici o troppo dispersivi.
No multiplayer? Ahiahi...
Proprio per i fan della serie arriva a questo punto la dolente nota: sebbene molti ci sperassero, la Bandai non ha inserito nessuna modalità multiplayer online. Un vero peccato e un'opportunità sprecata, visto che, a leggere su internet, molti vecchi fan puntavano proprio sulla presenza di questa modalità per decidere se acquistare il gioco, e non vedevano l'ora di lanciarsi in battaglie con avversari in ogni parte del mondo. La presenza dell'online inoltre avrebbe consentito di “svecchiare” i due titoli, donando loro nuova appetibilità anche ai fan di Dragon Ball più giovani. La Bandai si limita invece a fare unicamente un “copia e incolla” di due titoli di grande successo del passato, senza aggiungere nient'altro, a parte i trofei.
Per quanto riguarda il resto delle modalità disponibili i due titoli sono praticamente identici, con la modalità storia, torneo, allenamento, negozio abilità e duello. Anche qui si fa notare l'assenza di Budokai 2, che era piuttosto diverso dagli altri due titoli, e avrebbe dunque aggiunto maggior varietà alla collezione.
In questo contesto il comparto tecnico rimane il fattore principale, essendo l'unico su cui gli sviluppatori hanno puntato: entrambi i giochi fanno uso del motore Cell Shading.
Spiace dire che il primo Budokai sente davvero molto la sua età: i volti e le ambientazioni appaiono poveri di dettagli, e paradossalmente l'HD ha l'effetto di far risaltare questa povertà. Un altro aspetto alla lunga fastidioso é la presenza di piccoli bordi vuoti ai lati dello schermo. Anche le animazioni appaiono legnose e un po' troppo semplici.
Il gameplay rimane divertente e godibile, ma troppo basilare e anche la modalità storia dura poco, dando al gioco una longevità bassina. Passando a Budokai 3 la situazione cambia completamente: la grafica, già molto bella all'epoca dell'uscita del gioco, é ancora migliorata, rendendo Budokai 3 quasi al livello dei più recenti titoli su Dragon Ball. La modalità storia, qui battezzata “universo del drago” é diventata un free roaming, e passare da uno scontro all'alto sorvolando il mondo del gioco é sempre bellissimo e spettacolare, una vera emozione per i fan della serie; inoltre é possibile scegliere fra diversi personaggi, e a seconda della scelta la storia da affrontare sarà diversa.
I combattimenti risultano più vari e dinamici grazie alle schivate rapide e alle animazioni più complesse e convincenti. Una grande quantità di extra e personaggi sbloccabili completa il quadro, offrendo una longevità davvero buona. In breve Budokai 3 é ancora un ottimo titolo, in grado di divertire e appassionare per molte ore, sia in singolo che in compagnia di un amico da sfidare.
Sotto l'aspetto del sonoro entrambi i giochi sono su un livello che buono, grazie a un buon doppiaggio e musiche davvero coinvolgenti. Meno riusciti gli effetti sonori, che risultano spesso troppo simili tra di loro.
Giochi promossi, collection bocciata
In conclusione se i due titoli risultano ancora oggi molto buoni, in particolare Budokai 3, la collection invece lascia perplessi e non merita la sufficienza: per questo motivo il voto finale risulta solo discreto; Gli sviluppatori si sono sforzati poco, e se avessero inserito anche Budokai 2, e magari la modalità multiplayer, il voto sarebbe stato sicuramente più alto e la collection più appetibile. Difficilmente i fan si lascerebbero tentare da due titoli vecchi venduti a prezzo pieno solo perché offrono una grafica un po' migliore, senza contare che le vecchie versioni PS2 si possono trovare sul mercato a pochi euro; d'altro canto questa collection potrebbe essere un'occasione per i più giovani per provare titoli che non hanno conosciuto.Nel complesso Dragon Ball Budokai HD Collection si dimostra comunque un'operazione commerciale poco riuscita.
Dragon Ball Z Budokai HD Collection
7
Voto
Redazione
Dragon Ball Z Budokai HD Collection
Ritornano due grandi classici ci senza tempo: Budokai e Budokai 3 sono ancora due capolavori , e la conversione in HD li rende ancora più belli e accattivanti, per la gioia dei nostalgici, ma anche una nuova scoperta per i giovani. Purtroppo la Bandai non si sforza troppo, offrendo ai giocatori una collection incompleta, priva del secondo Budokai. Pesa anche l'assenza del multiplayer, cosa che per molti in un gioco di oggi é quasi imperdonabile. Resta comunque un'occasione da cogliere, magari quando il prezzo sarà calato.