Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2
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Non sappiamo se e quanto possa aver influito la recente jointventure con Namco, ma di sicuro il salto di qualità delle ultime produzioni Bandai è apparso piuttosto evidente. Dimostrazione ne è anche Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 2, ennesima trasposizione dell'opera omnia di Akira Toriyama capace, finalmente, di competere con i migliori esponenti del genere beat em'up in tre dimensioni.
Un po' RPG un po' picchiaduro
Esattamente come già visto nel prequel e nonostante la presenza di interessanti novità di rilievo, prima fra tutte il background narrativo che ripercorrerà si a gli eventi della saga Z (dalla saga dei Sayan al Cell Game fino allo scontro finale con il terribile Majin Buu) che quelli dello spin-off GT e degli OAV più rappresentativi, la modalità principale di Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 2 battezzata Avventura del Drago si affida ancora una volta ad un sistema di gioco ibrido (suddiviso in capitoli e sottocapitoli) che alterna al consueto combattimento una fase di evoluzione del personaggio del tutto simile a quello degli RPG più elementari. A prescindere dal personaggio selezionato e seguendo l'imprescindibile background narrativo, tale modalità obbliga in sintesi il giocatore a procedere nell'esplorazione delle vaste aree di gioco alla ricerca delle immancabili sfere del drago (fondamentali per evocare il Drago Shenron ed ottenere così abilità aggiuntive con il minimo sforzo), di informazioni ed oggetti utili per migliorare le proprie abilità di combattente. Da queste ultime dipenderà poi l'evoluzione dei combattimenti veri e propri, alcuni dei quali atti per lo più a verificare ed ad incrementare il proprio livello di combattimento, altri invece assolutamente propedeutici al proseguo stesso del gioco.
In mancanza di avversari degni di nota, sarà infine possibile incrementare le proprie abilità di combattente "partecipando" alle modalità di gioco accessorie, leggasi anche Torneo del Drago, o meglio ancora acquistando gli upgrade dal negozio della chiaroveggente Baba, che previo l'esborso di un determinato quantitativo di Zenie (la moneta sonante del mondo di Dragon Ball), ci darà modo di vendere, acquistare o combinare gli oggetti recuperati nel corso del gioco.
Dannatamente difficile
A prescindere dal livello di combattimento raggiunto, comunque determinante nell'economia stessa del gioco, il sistema di incontri offerto da Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 2 si attesta su livelli di difficoltà decisamente elevati. Sotto questo punto di vista il team di sviluppo ha infatti ben veduto di rivedere completamente l'intelligenza artificiale degli avversari controllati dalla CPU, capaci ora non solo di sfruttare a dovere la maggiore velocità dell'azione di gioco, ma anche di variare l'efficacia dei colpi alternando per esempio attacchi a brevissima distanza con quelli a lunga portata, che potranno essere eseguiti come da prassi convogliando l'energia accumulabile tramite la semplice pressione del tasto L2 (o in conseguenza di una buona difesa) in un unico e micidiale colpo. La vera novità di questo capitolo è però rappresentato dal nuovo sistema di schivate, che consentirà al guerriero sotto il nostro controllo di teletrasportarsi da una parte all'altra dello schermo e di evitare così i colpi più pericolosi. Attraverso la stessa opzione, sarà inoltre possibile sia contrattaccare piombando alle spalle del malcapitato di turno, che raggiungerlo rapidamente dopo un attacco dalla lunga distanza, aumentando così il ventaglio di opzioni in battaglia.
Tutto questo tenendo ovviamente ben conto delle classiche impostazioni alla base del gioco, che proporrà come di consueto arene di combattimento completamente deformabili all'interno delle quali sarà possibile muoversi liberamente, scendere o salire di quota, ed utilizzare la conformazione stessa del terreno per approntare sia una migliore difesa che un attacco particolarmente efficace.
In un contesto come questo, ben si sposa infine la decisione del team di sviluppo di reinserire l'opportunità di effettuare trasformazioni e fusioni di ogni genere, una feature rimasta inspiegabilmente esclusa nel prequel e reinserita a furor di popolo dopo non poche polemiche.
Il gioco definitivo
Tecnicamente parlando Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2 si affida ad un comparto grafico di tutto rispetto, presentando nello specifico personaggi in cel-shading assolutamente fedeli alla loro controparte animata al punto da esibire escoriazioni sul corpo e sui vestiti in funzione del numero di colpi ricevuti dal proprio avversario. Peccato che la stessa cura non sia stata riposta nella realizzazione delle diverse locazioni di gioco, dotate si di un livello di interattività senza precedenti ma ancora una volta poco dettagliate oltre che scarne, per quanto in linea con quelle già viste nell'anime. Di notevole impatto visivo, invece, sia gli effetti in game che le animazioni, pressoché perfette, coadiuvate fra l'altro da un motore grafico capace di assicurare una fluidità ed una velocità di gioco senza precedenti. Volendo cercare il classico pelo nell'uovo, da rimarcare in senso negativo la presenza di tempi di caricamento a volte eccessivo, mentre al contrario va segnalata la presenza di un comparto audio di tutto rispetto, riportante sia i dialoghi in lingua originale, che quelli in inglese (impostazione di default).
In sintesi
Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2 rappresenta senza mezzi termini la migliore trasposizione videoludica della serie ideata da Akira Toriyama, capace com'è di garantire una varietà di gioco senza precedenti, un'incredibile quantità di sbloccabili, combattimenti a dir poco frenetici e caratterizzati fra l'altro da una varietà di mosse difficilmente replicabile in alte produzioni dello stesso genere. Dal canto suo, il comparto tecnico asseconda in pieno le esigenze di un opera basata proprio sulla velocità di gioco e sull'estremo impatto visivo dei vari combattimenti, rendendo di fatto l'opera firmata team Spike praticamente perfetta. Assolutamente consigliato sia per gli appassionati della serie di Dragon Ball che per gli amanti dei picchiaduro più in generale.
Un po' RPG un po' picchiaduro
Esattamente come già visto nel prequel e nonostante la presenza di interessanti novità di rilievo, prima fra tutte il background narrativo che ripercorrerà si a gli eventi della saga Z (dalla saga dei Sayan al Cell Game fino allo scontro finale con il terribile Majin Buu) che quelli dello spin-off GT e degli OAV più rappresentativi, la modalità principale di Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 2 battezzata Avventura del Drago si affida ancora una volta ad un sistema di gioco ibrido (suddiviso in capitoli e sottocapitoli) che alterna al consueto combattimento una fase di evoluzione del personaggio del tutto simile a quello degli RPG più elementari. A prescindere dal personaggio selezionato e seguendo l'imprescindibile background narrativo, tale modalità obbliga in sintesi il giocatore a procedere nell'esplorazione delle vaste aree di gioco alla ricerca delle immancabili sfere del drago (fondamentali per evocare il Drago Shenron ed ottenere così abilità aggiuntive con il minimo sforzo), di informazioni ed oggetti utili per migliorare le proprie abilità di combattente. Da queste ultime dipenderà poi l'evoluzione dei combattimenti veri e propri, alcuni dei quali atti per lo più a verificare ed ad incrementare il proprio livello di combattimento, altri invece assolutamente propedeutici al proseguo stesso del gioco.
In mancanza di avversari degni di nota, sarà infine possibile incrementare le proprie abilità di combattente "partecipando" alle modalità di gioco accessorie, leggasi anche Torneo del Drago, o meglio ancora acquistando gli upgrade dal negozio della chiaroveggente Baba, che previo l'esborso di un determinato quantitativo di Zenie (la moneta sonante del mondo di Dragon Ball), ci darà modo di vendere, acquistare o combinare gli oggetti recuperati nel corso del gioco.
Dannatamente difficile
A prescindere dal livello di combattimento raggiunto, comunque determinante nell'economia stessa del gioco, il sistema di incontri offerto da Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 2 si attesta su livelli di difficoltà decisamente elevati. Sotto questo punto di vista il team di sviluppo ha infatti ben veduto di rivedere completamente l'intelligenza artificiale degli avversari controllati dalla CPU, capaci ora non solo di sfruttare a dovere la maggiore velocità dell'azione di gioco, ma anche di variare l'efficacia dei colpi alternando per esempio attacchi a brevissima distanza con quelli a lunga portata, che potranno essere eseguiti come da prassi convogliando l'energia accumulabile tramite la semplice pressione del tasto L2 (o in conseguenza di una buona difesa) in un unico e micidiale colpo. La vera novità di questo capitolo è però rappresentato dal nuovo sistema di schivate, che consentirà al guerriero sotto il nostro controllo di teletrasportarsi da una parte all'altra dello schermo e di evitare così i colpi più pericolosi. Attraverso la stessa opzione, sarà inoltre possibile sia contrattaccare piombando alle spalle del malcapitato di turno, che raggiungerlo rapidamente dopo un attacco dalla lunga distanza, aumentando così il ventaglio di opzioni in battaglia.
Tutto questo tenendo ovviamente ben conto delle classiche impostazioni alla base del gioco, che proporrà come di consueto arene di combattimento completamente deformabili all'interno delle quali sarà possibile muoversi liberamente, scendere o salire di quota, ed utilizzare la conformazione stessa del terreno per approntare sia una migliore difesa che un attacco particolarmente efficace.
In un contesto come questo, ben si sposa infine la decisione del team di sviluppo di reinserire l'opportunità di effettuare trasformazioni e fusioni di ogni genere, una feature rimasta inspiegabilmente esclusa nel prequel e reinserita a furor di popolo dopo non poche polemiche.
Il gioco definitivo
Tecnicamente parlando Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2 si affida ad un comparto grafico di tutto rispetto, presentando nello specifico personaggi in cel-shading assolutamente fedeli alla loro controparte animata al punto da esibire escoriazioni sul corpo e sui vestiti in funzione del numero di colpi ricevuti dal proprio avversario. Peccato che la stessa cura non sia stata riposta nella realizzazione delle diverse locazioni di gioco, dotate si di un livello di interattività senza precedenti ma ancora una volta poco dettagliate oltre che scarne, per quanto in linea con quelle già viste nell'anime. Di notevole impatto visivo, invece, sia gli effetti in game che le animazioni, pressoché perfette, coadiuvate fra l'altro da un motore grafico capace di assicurare una fluidità ed una velocità di gioco senza precedenti. Volendo cercare il classico pelo nell'uovo, da rimarcare in senso negativo la presenza di tempi di caricamento a volte eccessivo, mentre al contrario va segnalata la presenza di un comparto audio di tutto rispetto, riportante sia i dialoghi in lingua originale, che quelli in inglese (impostazione di default).
In sintesi
Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2 rappresenta senza mezzi termini la migliore trasposizione videoludica della serie ideata da Akira Toriyama, capace com'è di garantire una varietà di gioco senza precedenti, un'incredibile quantità di sbloccabili, combattimenti a dir poco frenetici e caratterizzati fra l'altro da una varietà di mosse difficilmente replicabile in alte produzioni dello stesso genere. Dal canto suo, il comparto tecnico asseconda in pieno le esigenze di un opera basata proprio sulla velocità di gioco e sull'estremo impatto visivo dei vari combattimenti, rendendo di fatto l'opera firmata team Spike praticamente perfetta. Assolutamente consigliato sia per gli appassionati della serie di Dragon Ball che per gli amanti dei picchiaduro più in generale.