Dragon Ball Z: Tenkaichi Tag Team

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Chiudiamo fin da subito questa recensione. Le innovazioni di Dragon Ball Tenkaichi Tag Team si contano bene anche su una mano senza quattro dita. Pensavate che fosse la svolta di una serie ormai fin troppo sfruttata? Inutile che continuiate a leggere, allora, vi risparmiamo già da ora tempo prezioso che potrete passare in qualche altro articolo di Gamesurf. Chiunque altro si aspettasse il solito, onesto giochino sui pupazzetti ultra-pompati di Toriyama, é invece capitato nel posto giusto.

La saga Tenkaichi é stata famosa per aver portato i combattimenti realmente in 3 dimensioni. Tag Team non fa eccezione
La saga Tenkaichi é stata famosa per aver portato i combattimenti realmente in 3 dimensioni. Tag Team non fa eccezione
Vegeta, scusaci, ma i tuoi giochi cominciano a stancarci. Ehi, ma cosa stai facendo? Cos'é quello sguardo? AIUTO!!!
Vegeta, scusaci, ma i tuoi giochi cominciano a stancarci. Ehi, ma cosa stai facendo? Cos'é quello sguardo? AIUTO!!!
E' un peccato che anche le mosse più potenti si facciano con la pressione di un singolo tasto. Ma rendere il tutto un po' più difficile é chiedere troppo?
E' un peccato che anche le mosse più potenti si facciano con la pressione di un singolo tasto. Ma rendere il tutto un po' più difficile é chiedere troppo?

Ormai chiamare questi esperimenti “spin-off”, o addirittura “seguiti”, é fin troppo generoso. “Espansione”, magari, si addice di più. Tag Team non é differente: prende tutti gli elementi dei suoi predecessori, li ricicla senza pudore e li rimescola in un nuovo UMD. Ovviamente, c'é anche una piccola chicca che dovrebbe spingere i giocatori a passare alla nuova versione progettata da Bandai. Il Tag Team, nel titolo, dovrà pur significare qualcosa, no?

La modalità principale, chiamata Via del Drago, é l'attrazione principale per chi voglia tuffarsi in una serie di battaglie in singolo, ovviamente legate tra loro dalla conosciutissima trama. Si partirà dall'arrivo di Radish sulla Terra fino alla sconfitta di Freezer, dall'apparizione degli Androidi del Dr. Gelo al Torneo di Cell, concludendo con la miriade di peripezie che Goku e i suoi amici dovranno affrontare nel tentativo di abbattere tutte le trasformazioni di Majin Bu.

In fin dei conti, la Via del Drago non é nient'altro che una sfilza di match schiacciati assieme da una vagonata di dialoghi (che, dopo vent'anni, conosciamo ormai a memoria). Il sistema di combattimento é il solito blando, piatto contentino per i fans. Ci si proietta verso l'avversario con un tasto, si usa il corpo a corpo con i rimanenti due, si carica l'aura con l'ultimo e bene o male é finita qui. I personaggi sbloccabili sono molti, ma sostanzialmente uguali tra loro. Questo li rende più equilibrati, verissimo, ma allo stesso tempo é ancora triste notare come la configurazione dei pulsanti, oltre che velocità e animazioni, siano identiche tra un Goku Livello 3 e un Crili.

 
 

Questo trasforma il single player in un'arena di incontri tutti simili tra loro, salvati giusto dalla possibilità di guadagnare Punti Esperienza per potenziare l'avatar digitale. Nel caso non volessimo lanciarci subito verso la fine della trama, potremo anche girare liberamente per la world map in dotazione (di uno sputo di metri quadrati, ma pur sempre una world map). Evitando la quest principale, potremmo far finta di svolgere missioni secondarie, come sconfiggere prima gli altri nemici minori sparsi in giro e... e basta, bene o male.

Le combo sono poche, la facilità con cui effettuare le tecniche più distruttive é disarmante, e questo é applicabile a tutti i combattenti, dato che uno vale l'altro. Trovare uno spunto positivo nel gameplay é difficile, se non consideriamo il target a cui é rivolto. Riesce comunque ad essere di semplice apprendimento, aperto a chiunque fin da subito, e qualche volta anche appagante, quando le mosse più famose e spettacolari vanno a segno. Dicevamo prima, la vera new-entry del momento é il Tag Team, ovvero la possibilità di lanciarsi in battaglie a squadre, accompagnati da un massimo di un altro alleato. Niente che rivolti la saga come un calzino, ma sempre meglio di niente.

Ovviamente, oltre alla Via del Drago ci saranno anche modalità più “libere”. In queste ultime, sia offline che online, potremo utilizzare i combattenti potenziati con il sudore della nostra fronte. Nel negozio apposito, infatti, saranno acquistabili oggetti di tutti i tipi capaci di incrementare forza, velocità, difesa, spreco di aura e così via. Con la solita moneta, inoltre, aumenteremo anche gli slot disponibili per contenere questi potenziatori.


Finiamo in bene, quantomeno, parlando del comparto tecnico. Anche qui nulla di realmente nuovo, ma i vari ritocchi grafici rendono Tag Team sempre al passo con i tempi. La resa é pulita, fluida e colorata. L'atmosfera solita dell'anime é rimasta immutata, e questo é quello a cui punta realmente ogni gioco di Dragon Ball. Il rifinito cell-shading modella egregiamente le decine di personaggi giocabili, spruzzando saltuariamente effetti speciali qui e lì per niente da sottovalutare. Ottime anche le colonne sonore rock che, per quanto non siano mai state prelevate dalla serie animata, accompagnano da sempre le sue rappresentazioni videoludiche, risultando sempre azzeccate. Unico neo, i caricamenti. Per quanto accorciabili tramite un'installazione opzionale, risultano spesso invadenti, sia per numero che per lunghezza.
Dragon Ball Z: Tenkaichi Tag Team
6.5

Voto

Redazione

Dragon Ball Z: Tenkaichi Tag Team

Dragon Ball Tenkaichi Tag Team é l'ennesima iterazione di un filone che sembra non morire mai. O, quantomeno, il ritorno di un povero vecchietto che preferisce restare a dormire ma che viene continuamente chiamato a combattere, anno dopo anno. Così come Mediaset ci ha rimpinguato di repliche su repliche sulla gallina dalle uova d'oro di Toriyama, Bandai sembra seguire la stessa via. Tag Team, fatta eccezione per le battaglie a squadre, non aggiunge assolutamente nulla a quanto già visto in passato, ricadendo in una struttura non solo vista e rivista, ma che già alle prime apparizioni necessitava di grossi ritocchi per risultare appetibile ai veri amanti dei picchiaduro. Il risultato é sempre quello: un titolo poco profondo e ripetitivo, che però si bea della presenza di ambienti e personaggi affascinanti, di un certo elemento ruolistico che non mancherà di interessare anche i feticisti del perfezionismo e - ironicamente - di una struttura da “una partitella e via” che si adatta più a PSP che alle console principali. Di roba buona ce n'é, se lo si gioca senza pretese, ma se le cose dovessero andare ancora avanti così, promettiamo che é l'ultima volta che ci scappa la sufficienza.

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