Dragon Quest Swords: La Regina mascherata e la Torre degli Specchi

di Tommaso Alisonno
Il regno di Avalonia é in pace: sono passati cinque anni esatti da quando il Signore della Morte Xiphos é stato sconfitto dalla regina Curtana e dai suoi compagni d'avventura, tra cui lo spadaccino Taurus (ora privo di un braccio e perciò improvvisatosi mago). I festeggiamenti coincidono con il sedicesimo compleanno del figlio di Taurus, l'Eroe della nostra storia, che adesso deve dimostrare di essere diventato adulto affrontando una prova pericolosa. Nessuno si é ancora accorto che, sotto le ceneri, il fuoco di Xiphos brucia ancora, e che ai piedi della Torre degli Specchi la regina Curtana agisce in maniera sospetta indossando una maschera mostruosa...


L'universo di Dragon Quest approda su Wii con un'avventura realizzata appositamente, avvalendosi ancora una volta del Character Designer Akira Toriyama (chi non ha mai sentito parlare del papà di Dragonball?) per lo studio dei personaggi e dei nemici. In questo episodio ci troveremo ad impersonare l'Eroe succitato impegnato in una serie di otto missioni, dalla prova di coraggio degli adulti via via fino allo scontro finale contro Xiphos. Nelle nostre peregrinazioni potremo contare volta per volta su tre alleati: il mago nostro padre Taurus, il coraggioso principe Gaston e l'eccentrica Flaurette, forse un po' troppo eccentrica per essere un'aspirante suora.

Superato il primo tutorial e dopo aver passeggiato qua e là per la città di Avalonia, potremo scegliere la missione da affrontare: ovviamente all'inizio ne sarà accessibile solamente una, ma man mano che sbloccheremo le successive potremo comunque riaffrontare le precedenti quante volte vorremo. Se fintanto che saremo in città potremo girare abbastanza liberamente per le pizzette, passando da un negozio all'altro e chiacchierando con la gente, una volta sul campo potremo procedere solamente su un “binario” immaginario che dall'inizio della missione conduce dritto fino all'immancabile boss finale: salvo alcuni occasionali bivi, i quali il più delle volte risulteranno essere vicoli ciechi, infatti l'esplorazione sarà praticamente assente, limitata alla possibilità di frugare tra sassi e cespugli in cerca di qualche tesoro random.

Presto o tardi verremo aggrediti dai nemici, siano essi piccoli e deboli slime o Boss grossi e cattivi. A questo punto la capacità di movimento verrà bloccata, e l'Eroe sguainerà la sua spada: é il momento di impugnare il wiimote e prepararsi ad agitarlo “più o meno” come un brando: il “più o meno” é d'obbligo, giacché in effetti dovremo sempre tenere il tasto A verso l'alto se vorremo che i movimenti vengano correttamente registrati. Se questo é abbastanza naturale per i colpi verticali e gli affondi, diventa un po' più ostico per i fendenti verticali e assolutamente fastidioso per quelli orizzontali (più che un fendente sembra una “sventagliata di mitra”), ma alla fin fine ci si fa la mano dopo un paio di missioni.

Normalmente i colpi saranno eseguiti avendo come riferimento il centro dello schermo, ma naturalmente i nemici non staranno sempre fermi a prendesi in faccia le nostre spadate: per centrare gli attacchi su altre aree sarà sufficiente puntare il wiimote e premere A, in modo da fissare in quel punto il mirino per una manciata di secondi. Parimenti, sarà nostro compito bloccare gli attacchi avversari premendo B per sollevare lo scudo: i contorni di questo attrezzo tenderanno col tempo a rovinarsi e spaccarsi, ma se saremo abbastanza abili da parare con la parte centrale prolungheremo notevolmente la sua durata.

Talvolta i nemici attaccheranno con tecniche a distanza: sebbene molte di queste potranno essere solamente parate con lo scudo, alcune potranno essere rispedite al mittente con un preciso colpo di spada, ed addirittura alcuni nemici saranno superabili solamente così. A darci man forte in battaglia potremo portare con noi uno dei tre succitati gregari, ma in effetti questi non ingaggeranno lo scontro fisico limitandosi ad utilizzare incantesimi e poteri di supporto di vario genere: a questo proposito potremo settare la “tattica” (ossia lo schema dell'IA) in modo che agiscano passivamente, aggressivamente, difensivamente o in modo bilanciato.


Tecnicamente il gioco ha i suoi numeri: lo studio degli ambienti é piuttosto buono, le mappe, sebbene come già detto estremamente lineari, sono piuttosto vaste e abbracciano un'ampia fetta di campo visivo, con fondali che si modificano quando, andando avanti nell'avventura, alcuni elementi geografici variano. I modelli dei mostri e dei personaggi sono piuttosto curati, molto ben texturizzati e soprattutto eccezionalmente animati: soprattutto mostri come gli slime o le melme dimostrano una fluidità veramente gradevole. Anche gli effetti speciali, piuttosto frequenti quando i mostri cominciano a sputare fuoco e fiamme, sono ben realizzati.

A voler trovare un difetto grafico, c'é da dire che il modello dell'Eroe é immutabile nel tempo, nonostante varierete più volte armatura ed armi: se sulla prima, per motivi di stile, possiamo essere clementi, così non é per le seconde e per lo scudo. Niente da eccepire neppure per quanto concerne il sonoro, composto da ottimi brani in pieno stile fantasy-manga (non mancano le vecchie conoscenze del filone DQ) ed effetti speciali ben realizzati (salvo quello delle scale). Ottimi anche i doppiaggi, purtroppo limitati alla lingua inglese: spettacolare il tono da cliché francese di Flaurette. La traduzione dei testi é corretta e fluente, anche se fatichiamo a capire il perché alcuni nomi siano stati cambiati (uno su tutti, Taurus in lingua originale si chiama Claymore).

Il sistema di combattimento é immediato, dato che dopotutto si tratta di puntare l'avversario e colpire agitando il wiimote, ma contemporaneamente col tempo tende a diventare piuttosto tattico, in quanto bisogna imparare le modalità di attacco dei vari mostri (senza contare i Boss) per controbattere con i giusti contrattacchi o parate. Indubbiamente coinvolgente, é sinceramente divertente e costituisce probabilmente il punto di forza del gioco, fatta forse eccezione per l'esigenza delle evoluzioni previste per i “Colpi da Maestro”.

Quello che assolutamente non soddisfa é purtroppo la struttura su cui si regge questo sistema di battaglie: le missioni sono decisamente troppo lineari per quello che vorrebbe essere un gioco di ruolo ma alla fine si riduce ad essere una sorta di sparatutto fantasy, l'esplorazione é praticamente assente, la personalizzazione dell'Eroe limitata alla scelta dell'arma e dell'armatura più forti disponibili, realizzabili con tempre molto limitate (e potrete superare il boss finale MOLTO prima di avere la spada più forte del gioco), i gregari contano solo per i loro poteri ed alla fine Flaurette, con i poteri di supporto e di guarigione, é decisamente quello più vantaggioso.

Anche come longevità il gioco non brilla: le missioni sono solamente otto, ed anche mettendo in cantiere la possibilità/necessità di rigiocarle più volte in modo da accumulare tesori ed esperienza, impiegherete meno di una decina di ore per aver ragione di Xiphos. La trama ha due o tre buone idee, ed i personaggi sono tutti gradevoli, ma di base non propone granché di eccezionale. In seguito, il gioco renderà disponibili una manciata di sfide extra, ma in effetti é il prolungamento di una-due serate di gioco prima che anche “il male oscuro” cada sotto i vostri colpi.

Una volta terminata anche questa trafila, il gioco avrà ben poco altro da dire: sono sì presenti alcuni simpatici sotto-giochi presso lo stand di Stiletto (un energumeno vestito di rosa e di pizzi... brrr...), tra l'altro affrontabili anche in MultiPlayer, ma sostanzialmente potrete dire di aver terminato Dragon Quest Sword prima ancora che questo vi abbia realmente appassionato...