Dragon Quest VIII: L'Odissea del Re Maledetto

di Roberto Vicario
La saga di Dragon Quest, nonostante uno stile ammiccante come quello prodotto dal grande disegnatore Akira Toriyama, é in realtà una serie ancora sulla tradizione dei JRPG. Le sue meccaniche si sono ripetute nel tempo e, nonostante l'evoluzione del genere su console, i capisaldi della serie di Square Enix sono rimasti sempre molto solidi.

L'arrivo su 3DS e New 3DS di Dragon Quest VIII: L'Odissea del Re Maledetto é stata invece l'opportunità per far muovere qualcosa passo verso il presente alla serie (cosa che non é successa nel remake del VII episodio). Scopriamo come e perché.



Una maledizione da spezzare



Diciamolo subito: la trama di Dragon Quest VIII, per noi, é una delle migliori della serie. La cosa potrà essere confermata da quei giocatori che hanno avuto l'onore di poter giocare la versione originale uscita su PS2, pensando però a chi - proprio con questo remake - si avvicinerà per la prima volta al titolo con questo remake, non ci addentreremo troppo nei meandri narrativi di una splendida storia. Sappiate però che ci troviamo davanti ad una storia abbastanza classica, in parte lineare, ma in grado di rapire il giocatore.

Le disavventure di Re Trode e del suo regno, insieme alla lotta tra il vostro eroe ed il malvagio giullare che ha lanciato la maledizione sulla corte, vi porteranno a spendere (tra main quest e attività secondarie) fino a cento all'interno del mondo creato dagli sviluppatori. Un luogo affascinante che rappresenta uno splendido ritorno per coloro che l'hanno già esplorato, e un luogo in cui perdersi per chi invece, lo vive per la prima volta.

In termini di gameplay, come dicevamo, si tratta di un prodotto piuttosto tradizionale, e ancorato sugli stilemi classici del genere JRPG; tuttavia gli sviluppatori hanno scelto di “osare” proponendo delle cose che agli occhi di molti, oggi, sembrano scontate, ma che per la serie non lo sono quasi per nulla.

Ci riferiamo ad esempio all'annoso cruccio degli scontri casuali. In questo porting per 3DS avremo finalmente la possibilità di decidere quando ingaggiare i nemici che saranno sempre, e costantemente, presenti sulla mappa di gioco. Grazie ad una maggiore ampiezza degli ambienti, evitare un combattimento in un particolare momento della nostra esperienza, sarà davvero possibile. Una novità non da poco.




La feature più gradita in assoluto però, complice anche una difficoltà che rispetto al settimo capitolo é leggermente più alta, é la possibilità di poter salvare in qualsiasi momento la nostra partita, sfruttando l'opzione “salvataggio rapido”. Niente più chiese da cercare quindi, e spazio ad una struttura non solo più moderna, ma in grado anche di strizzare l'occhio alle dinamiche di gioco tipiche delle console portatili.

Infine, ma non per questo meno importante, la possibilità di spendere i punti esperienza e di personalizzazione quando vorremo noi. Una volta acquisiti, di fatto, potranno esse anche semplicemente immagazzinati e spesi quando vorremo.

Non mancano anche delle piacevoli novità. Tra queste segnaliamo la presenza di nuove scene animate che si concentreranno sui protagonisti della storia, ed in particolare sul nostro eroe; così come la presenza di due nuovi personaggi da aggiungere al nostro party (presenti come NPC nella versione originale su PS2) la ladra Red - specializzata in fruste, pugnali e furto di oggetti - e del simpatico Morrie, che può chiedere l'aiuto degli animali e “boostare” i danni del nostro gruppo.

Tra le altre novità c'é anche l'introduzione della macchina fotografica. Scattare foto nel corso del nostro viaggio avrà una duplice funzione. Da una parte la possibilità di condividerle attraverso la funzione dello street pass, dall'altra la presenza di una quest che richiederà proprio l'utilizzo dello strumento sopra citato per poter essere completata (con tanto di oggetti piuttosto interessanti in regalo una volta completata).



Versioni a confronto



Sotto l'aspetto puramente tecnico, si é fatto un gran parlare attorno a questa versione di Dragon Quest VIII. Per quanto ci riguarda il lavoro svolto ci é sembrato più che mai valido. Al netto di un banale confronto tra le due versioni (PS2 e 3DS) le grosse differente si notano in una presenza maggiore dell'aliasing, in una gestione delle ombre leggermente più diluita e una vegetazione meno rigogliosa rispetto a quella ammirata su PS2.

Detto questo, perdersi nella terra di Re Trode sarà davvero un grandissimo piacere. Il ciclo giorno/notte, un ambiente vivo e pulsante e una valanga di cose da scoprire vi faranno perdere il conto delle ore spese all'interno di questo gioco. Unica nota che ci preme sottolineare é la totale mancanza del supporto 3D.

Anche sotto l'aspetto puramente audio, l'OST é stata compressa rispetto alla versione originale, ma rimane comunque estremamente piacevole da ascoltare, con temi altamente orecchiabili.

Nel complesso, il lavoro svolto dagli sviluppo sul porting di Dragon Quest VIII: L'Odissea del Re Maledetto é davvero ottimo. Le limature rispetto al VII episodio sono presenti e pienamente percepibili, e donano al titolo una nuova e sgorgante linfa vitale che vale la pena approfondire…anche da parte di coloro che il gioco originale l'hanno consumato.