Dragon’s Lair 3D

di Daniele 'Dansolo' Palmas

FAI LA MOSSA GIUSTA!

Ricordo ancora quel lontano 1986, anno in cui vidi per la prima volta il coin-op di Dragon's Lair: entrando in sala giochi non era difficile trovarlo perchè, generalmente, attorno al giocatore di turno (specialmente se capace) si formava un capannello di curiosi, magicamente incantati dalle bellissime sequenze animate. E qualcosa di magico i giocatori abili sembravano realmente averlo: movimenti rapidi, ma misurati, del joystick, tempismo eccezionale, maestria accumulata gettone dopo gettone, facevano si che Dirk continuasse il suo cartone animato senza tanti problemi. Ma bastava soltanto un piccolo comando sbagliato o, peggio, il movimento giusto, ma nel momento errato, che il cavaliere veniva ridotto a un mucchio di ossa: come potrete capire, non proprio il massimo dell'interattività! Fu proprio questo il motivo che (oltra a una certa debolezza strutturale dei laser game che li rendevano invisi ai gestori), dopo un meritatissimo successo iniziale, lo portò a essere un po' trascurato dai normali frequentatori di sala giochi. Ma un mito era nato e, grazie a seguiti, conversioni su sistemi casalinghi, edizioni speciali, ben vent'anni dopo la sua nascita (1983), sebbene non sia proprio sulla cresta dell'onda, gode ancora di discreta salute e di uno zoccolo duro di estimatori. Di aneddotti su Dragon's Lair ne avrei anche troppi da raccontare, tuttavia è meglio concentrarsi su ciò che la Ubisoft e la Dragonstone Software hanno realizzato per noi: Dragon's Lair 3D!



OH DAPHNE...

Come già accenato prima, ciò che non andava nel gioco era la quasi totale mancanza di interattività: sostanzialmente una volta imparate le mosse e i loro tempi il gioco non presentava più nessuna sfida e, nonostante le splendide animazioni di Don Bluth, dopo averlo finito una qualche decina di volte perdeva in maniera inequivocabile il suo fascino (a meno che nei dintorni del cassone non ci fosse qualche simpatica ragazza da impressionare, cosa che una partita completa di Dragon's Lair riusciva indubbiamente a fare...). Nonostante ciò, ai tempi, per evidenti limiti tecnologici non era possibile abbinare quel tipo di grafica con l'interattività che un normale gioco era in grado di fornire. Vent'anni dopo la Dragonstone Software ha deciso che una cosa del genere può, invece, essere fatta: grazie alla potenza dei processori e, soprattutto, delle schede grafiche tridimensionali di ultima generazione (che supportano vari algoritmi di visualizzazione come il cell shading, usato a profusione nel gioco) sono riusciti a coniugare una grafica paragonabile all'originale (senza ovviamente riprodurre la dinamicità, i cambi di telecamera e la varietà di movimenti che rendono il cartone animato un prodotto diverso dal videogioco) e una giocabilità al livello dei prodotti odierni. Il risultato è un arcade adventure in terza persona (che, per certi versi, mi ha ricordato American McGee's Alice) non in grado di stravolgere il mercato, ma sicuramente godibile.

Tutto parte quando lo stregone Mordroc, con l'aiuto del dragone Singe, rapisce la vostra amata principessa Daphne; essendo un cavaliere senza macchia (ma non proprio senza paura), Dirk decide di avventurarsi nella tana del drago, salvare la bella ed eliminare i perfidi nemici. Tuttavia non sarà così facile perchè il castello in cui Singe si nasconde è pieno di insidie e pericoli: ogni stanza presenta un nuovo trabocchetto, o un nuovo mortale nemico per l'eroe. Avremo pavimenti che si sfaldano, piattaforme semoventi, liane infuocate sospese sopra profondi baratri, gigantesche palle rotolanti ansiose di spalmarvi sul muro e altro, per un totale di 250 differenti situazioni (o almeno questo è quello che affermano i realizzatori del gioco).