Dragon’s Lair 3D

di Daniele 'Dansolo' Palmas

RETURN TO THE LAIR?

Sicuramente Dirk è diventato molto più "manovrabile" di quanto lo fosse in passato: ora salta, s'inchina, fa capriole, s'arrampica sulle corde, si muove esattamente quando gli ordiniamo di farlo, in maniera molto responsiva. Sotto questo profilo non si può rimproverare nulla al cavaliere: impratichirsi con i comandi è immediato, grazie all'accoppiata mouse-tastiera, tipica dei giochi in terza persona. Girovagare nel castello, oltrepassando trappole e affettando nemici risulta senza dubbio divertente, contando anche che lo spirito dell'originale è stato in larga misura colto; il gioco scivola via velocemente, lasciando un senso di piacevolezza. Il problema è, tuttavia, che il gioco scivola via un po' troppo velocemente... La maggior parte delle situazioni in cui bisogna pensare risulta eccessivamente semplice per il videogiocatore medio e la stessa cosa può essere detta per i combattimenti: l'intelligenza artificiale degli avversari è ridotta all'osso, per cui difficilmente riusciranno a ridurre voi alle ossa. Gli unici punti frustranti si rivelano essere certe serie di salti su piattaforme che, comunque, dopo qualche tentativo a vuoto riuscirete a sorpassare. Questi fatti incidono molto sulla longevità finale, che può essere stimata in una decina di ore per qualcuno che ha già esperienza in questo tipo di giochi.

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Considerando che il replaying value per un titolo di questo genere è basso, si può concludere che la durata non è uno dei punti di forza per Dragon's Lair 3D (che sia una maledizione della saga?). A conti fatti sembrerebbe che la Ubisoft abbia puntato su un target giovanile, non esperto in videogiochi, facilmente catturabile da un apparato audiovisivo molto attraente che si discosta dalle normali produzioni videoludiche. Ma per tutti gli altri? Chi ha vissuto l'epoca dei laser disk e in particolare, di questo laser disk, chi è stato stregato da Dirk, Daphne, Singe, da quelle stupende animazioni e sensazioni sicuramente saprà passare sopra agli indiscutibili, ma non decisivi, difetti del gioco che, al di là di tutto, risulta godibile. Coloro che invece guardassero il gioco senza le lenti dei ricordi potrebbero ben presto notare la superficialità di Dragon's Lair 3D, anche se ritengo che una prova sia d'obbligo per formare un giudizio definitivo.

P.S. Il filmato dei riconoscimenti è una vera chicca: in un sorprendente video musicale (chiamato "He's my guy" e cantato da colei che da la voce a Daphne) scene del coin-op originale si mischiano perfettamente a scene tratte dal videogioco, a testimonianza dell'ottimo lavoro fatto dai grafici della Dragonstone Software. Per i fan è qualcosa di imperdibile!

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