Dragonriders - Chronicles of Pern

di Redazione Gamesurf
Gli appassionati dei racconti di Pern troveranno semplicemente fantastica questa avventura. Infatti la stessa Anne McCaffrey, che ha venduto più di venti milioni di libri, ha collaborato con il team creativo del gioco alla realizzazione della storia così da renderla il più coerente possibile con il mondo da lei creato. L'atmosfera risulta credibile e reale anche per chi non ha mai letto nulla di questa autrice. Anzi é bene dire che chi sente nominare per la prima volta il nome di McCaffrey può tranquillamente apprezzare questo gioco. Il fatto che sia tratto da una serie di successo gli fornisce quel solido background che spesso manca in altre avventure informatiche

TEXTURE AD ALTO LIVELLO
La grafica di Dragonriders: Chronicles of Pern e nell'ormai usuale 3D. Diciamolo subito, il gioco stupisce positivamente per l'ottima grafica proposta. Muri, rocce, costruzioni, qualsiasi elemento del panorama é reso in maniera decisamente appagante. In particolare le texture che completano i poligoni degli oggetti sono realizzate splendidamente e risultano estremamente reali. La gamma di colori e di sfumature che si offrono ai nostri occhi a volte lasciano veramente a bocca aperta. Forse si nota una voluta esasperazione di toni, con verdi e marroni estremi, ma, trattandosi in fondo di un mondo alieno, offrono quel non so che di diverso dalla terra che contribuisce a creare una perfetta atmosfera di gioco
Anche i personaggi sono realizzati in 3D, con una buona mimica facciale ottenuta tramite mapping digitale di filmati aventi come protagonisti attori reali. Il risultato é discreto, anche se probabilmente ancora bisogna crescere molto in questo campo dell'animazione. Invece risultano decisamente carenti le animazioni degli altri movimenti del corpo. Poco fluidi, scattosi e comunque a volte irreali. Vi é poi l'annoso problema tipico della grafica 3D, non ancora purtroppo risolto: non vi é reale interazione tra oggetti diversi. Ad esempio all'inizio dell'avventura, il nostro eroe si rigira su un letto in preda ad un sogno non proprio tranquillo. Ebbene il materasso o il giaciglio che sia su cui riposa, non subisce la minima deformazione malgrado tutti i movimenti dell'uomo. Quando i personaggi corrono a volte non hanno reale contatto con il terreno e sembrano leggermente levitare sopra di esso