Dragonriders - Chronicles of Pern
di
Redazione Gamesurf
UN PO ADVENTURE, UN PO GIOCO DI RUOLO
E' decisamente difficile classificare Dragonriders: Chronicles of Pern in una precisa tipologia di gioco. In teoria é un'avventura in prima persona, di contro vi sono alcuni interessanti elementi più tipici dei giochi di ruolo. Infatti l'eroe di turno é caratterizzato da una sua forza, reputazione e conoscenza, aspetti che possono "aumentare" al compiere di certe azioni, anche il solo parlare con un personaggio (ve ne sono più di 250 diversi nel gioco!) può far crescere il valore della conoscenza. Alcuni luoghi, informazioni o azioni sono accessibili o si possono compiere, solo se si ha un certo livello di forza, conoscenza o reputazione
Qualunque sia la sua collocazione bisogna dire che Dragonriders é veramente divertente. La storia ha spessore e si sente la presenza della vitalissima e quasi ottantenne Anne McCaffrey. Durante il gioco bisogna svolgere una miriade di missioni, alcune brevissime, per risolverne altre bisogna forse arrivare alla fine del gioco. Tutte sono estremamente logiche e credibili, coerenti con l'ambientazione e i personaggi della storia. Non é ovviamente indispensabile risolverle tutte, anche se la loro soluzione permette al personaggio di crescere in esperienza. Certo vi sono dei punti chiave da cui é indispensabile passare e vi sono degli enigmi che devono assolutamente essere risolti, ma la storia non risulta comunque così lineare ed é possibile scegliere percorsi prioritari tralasciando per un secondo tempo l'eventuale risoluzione di altri misteri. Come spesso avviene in questi giochi, le prime azioni servono per imparare i comandi di gioco e il modo di interagire con cose e persone. L'avventura si fa poi via via sempre più impegnativa e metterà alla prova anche il giocatore più esperto
Il gioco risulta veloce anche su PC di potenza non esasperata, consentendo a chiunque di poter diventare un bravo Dragoniere. Il programma é in inglese ma é corredato dal manuale di istruzioni in italiano
Chi si é appassionato leggendo i racconti di Pern non può assolutamente perdersi il titolo di Ubi Soft, ma anche chi non li ha mai letti vi potrà trovare spunti di grande divertimento. Unico limite é forse dato dal fatto che lo schema generale del gioco non é così innovativo, ma d'altronde questo é il tipo di divertimento elettronico che ora sembra andare per la maggiore. Se vi piace, giocatelo.
E' decisamente difficile classificare Dragonriders: Chronicles of Pern in una precisa tipologia di gioco. In teoria é un'avventura in prima persona, di contro vi sono alcuni interessanti elementi più tipici dei giochi di ruolo. Infatti l'eroe di turno é caratterizzato da una sua forza, reputazione e conoscenza, aspetti che possono "aumentare" al compiere di certe azioni, anche il solo parlare con un personaggio (ve ne sono più di 250 diversi nel gioco!) può far crescere il valore della conoscenza. Alcuni luoghi, informazioni o azioni sono accessibili o si possono compiere, solo se si ha un certo livello di forza, conoscenza o reputazione
Qualunque sia la sua collocazione bisogna dire che Dragonriders é veramente divertente. La storia ha spessore e si sente la presenza della vitalissima e quasi ottantenne Anne McCaffrey. Durante il gioco bisogna svolgere una miriade di missioni, alcune brevissime, per risolverne altre bisogna forse arrivare alla fine del gioco. Tutte sono estremamente logiche e credibili, coerenti con l'ambientazione e i personaggi della storia. Non é ovviamente indispensabile risolverle tutte, anche se la loro soluzione permette al personaggio di crescere in esperienza. Certo vi sono dei punti chiave da cui é indispensabile passare e vi sono degli enigmi che devono assolutamente essere risolti, ma la storia non risulta comunque così lineare ed é possibile scegliere percorsi prioritari tralasciando per un secondo tempo l'eventuale risoluzione di altri misteri. Come spesso avviene in questi giochi, le prime azioni servono per imparare i comandi di gioco e il modo di interagire con cose e persone. L'avventura si fa poi via via sempre più impegnativa e metterà alla prova anche il giocatore più esperto
Il gioco risulta veloce anche su PC di potenza non esasperata, consentendo a chiunque di poter diventare un bravo Dragoniere. Il programma é in inglese ma é corredato dal manuale di istruzioni in italiano
Chi si é appassionato leggendo i racconti di Pern non può assolutamente perdersi il titolo di Ubi Soft, ma anche chi non li ha mai letti vi potrà trovare spunti di grande divertimento. Unico limite é forse dato dal fatto che lo schema generale del gioco non é così innovativo, ma d'altronde questo é il tipo di divertimento elettronico che ora sembra andare per la maggiore. Se vi piace, giocatelo.
Dragonriders - Chronicles of Pern
Dragonriders - Chronicles of Pern
Ottima ambientazione che riesce a dare corpo e sostanza ad una storia che appassionerà sicuramente tutti i giocatori. Buona anche la grafica degli ambienti visitati e dei personaggi incontrati, meno buona l'animazione degli stessi che risulta spesso innaturale e impacciata. Il gioco non è per nulla scontato ed è grado di divertire per molte decine di ore. Nessuna innovazione rilevante nel tipo di gioco e nei controlli dello stesso.