Drakengard 3
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Dopo più di dieci anni, la serie sviluppata dai Cavia, software house in parte migrata nei nuovi Access Games, ci propone finalmente un nuovo capitolo. Nel mentre, per Square Enix, l'originale e carismatico studio di sviluppo ci aveva regalato una gemma grezza, intitolata Nier, un piccolo capolavoro diventato oggetto di culto tra gli appassionati grazie alla trama scritta con uno stile tutto particolare, personaggi fuori di testa ed un gameplay che mescolava elementi apparentemente inconciliabili. Il tutto adornato da una colonna sonora splendida. Parte di questi elementi caratterizzano anche Drakengard 3, uscito poco fa in esclusiva su Playstation 3 finalmente anche in Italia.
Drakengard 3 é ambientato anni prima rispetto agli eventi del capostipite, e ha come protagonista la splendida Zero, una letale Intoner. La ragazza ha 5 sorelle che non sappiamo bene perché odia e vuole uccidere a tutti i costi. Per farlo si fa aiutare dal suo fido compagno di viaggi, Michael, maestoso quanto potente drago. L'ossatura del plot é quanto mai semplice e ci trascina in una sorta di storia on the road, con la nostra protagonista alla ricerca delle parenti. Il prologo é in realtà spiazzante, visto che cambia subito le carte in tavola rimescolando avvenimenti apparentemente prevedibili. Durante il viaggio, Zero incontrerà dei seguaci e al posto del prematuramente scomparso Michael, ci sarà il giovane drago Mikhail ad accompagnarla. Preferiamo non svelarvi molti dettagli del plot, va però detto che Drakengard 3 può contare su una sceneggiatura scritta in modo eccellente. I dialoghi sono esilaranti, pregni di un umorismo dark, a tratti sboccati e superficiali, per poi stupire con commenti brillanti e serissimi su argomenti anche complessi. L'esperienza riesce così ad immergere appieno il giocatore, che difficilmente rimarrà indifferente alle vicende di Zero e dei suoi compagni di viaggio. Anzi, proprio scoprire cosa l'attende sarà più che sufficiente per spingervi ad accendere la vostra Playstation 3.
vimager1, 2, 3, 4
Ma seguire la storia della nostra eroina violenta e sboccata non é l'unico incentivo a prendere in mano Drakengard 3. Il titolo offre infatti un gameplay ben realizzato, basato su regole semplici ma ben equilibrate. L'esperienza di gioco strizza l'occhio agli action in stile Devil May Cry, con una spruzzata dei Musou di Tecmo Koei. Il giocatore infatti guiderà Zero attraverso ondate di nemici da fare a fette prima con una semplice spada per poi approfittare di armi sempre più letali. Ognuna é caratterizzata da set propri di combo, possibili mescolando i due tasti d'attacco, normale e potente. Il secondo però consuma una barra di "stamina", quindi va dosato con attenzione. Si può saltare, schivare e parare, per un sistema di combattimento decisamente completo.
Avanzando con l'avventura si andranno sbloccando tre slot armi aggiuntivi, che permettono di equipaggiare un totale di quattro lame e che é possibile scambiare sul campo di battaglia rapidamente, così da poter adottare la tattica migliore in base all'avversario. Ad esempio la spada é la classica arma versatile a corto raggio. Se però ci si trova di fronte un nemico corazzato sarà meglio estrarre al volo la lancia, per colpi lentissimi ma molto potenti. Gli artigli sono l'ideale invece per rapidissime scazzottate ad un unico target. Zero non sarà mai sola, ma oltre a Mikhail avrà ad accompagnarla due adepti da selezionare tra quelli che decideranno di servirla.Il sistema di combattimento é veloce ma sufficientemente tattico da intrattenere anche dopo ore di smembramenti. Per fortuna il gioco prevede varianti al gameplay, con sezioni a cavallo del drago, sia in volo che a terra, perfetti passatempi per spezzare l'azione. Anche le boss fight sono ben strutturate e a volte anche piuttosto fantasiose. Insomma, sotto il profilo dell'offerta ludica c'é poco di cui lamentarsi.
Il titolo suddivide l'avventura in brevi missioni, e nell'intervallo tra una e l'altra potremo preoccuparci di controllare il nostro equipaggiamento, acquistare oggetti, potenziare le armi e così via. La gestione é in stile gioco di ruolo, sebbene non altrettanto profonda. Anche la crescita del personaggio non é particolarmente stimolante, visto che si limita ad un livello che aumenta con l'esperienza acquisita, senza però esplicitare chiaramente eventuali vantaggi ottenuti, né introducendo skill o combo aggiuntive.
Drakengard 3 é un gioco non facile da digerire. Basa infatti molto del proprio charme sull'atmosfera, i personaggi fuori dagli schemi e le linee di dialogo esuberanti. Il gameplay é comunque piacevole, ma giocando ci siamo ritrovati ad avviare una missione dopo l'altra spinti in realtà più dal desiderio di scoprire quale altra bizzarra situazione avrebbe coinvolto Zero e i suoi strampalati compagni di viaggio. Gli stermini nel mezzo sembrano quasi un riempitivo per godersi una storia coinvolgente e divertente come di rado ci capita di viverne nel mondo videoludico. Purtroppo c'é un intoppo non da poco che impedisce al gioco di brillare come meriterebbe, e questo é il comparto tecnico. Non parliamo del fatto che Drakengard 3 da vedere sia piuttosto bruttino. Fosse solo questo, avremmo accantonato subito la questione. Il problema é che il motore grafico, l'Unreal Engine, é stato implementato in maniera pessima, e soffre di continui cali di frame rate e stuttering vari. Considerato che parliamo di un hack 'n' slash, capirete facilmente la gravità di questo aspetto.
A peggiorare la situazione ci pensa poi una telecamera che sembra fare il possibile per confondere l'azione, incastrandosi in tutto quanto trovi sul proprio cammino. In troppi frangenti ci siamo trovati a premere i tasti a caso per districarci da situazioni critiche. Questi problemi erano già presenti nella versione giapponese del gioco e purtroppo i mesi che abbiamo atteso per veder arrivare anche in Europa il titolo Square Enix non sono stati utilizzati per migliorare la situazione.Nulla da eccepire sul fronte sonoro, graziato da un doppiaggio inglese eccellente, per un quantitativo di ore di dialoghi sterminato. Inoltre é possibile acquistare per pochi spiccioli le voci giapponesi tramite DLC (incluso nell'edizione da collezionista del gioco). Attenzione alla mancanza di traduzione in italiano, purtroppo, fattore che scoraggerà non pochi utenti. Ottime anche le musiche, sebbene la colonna sonora ci sia parsa meno ispirata rispetto a Nier. Infine un cenno alla longevità, che sicuramente rappresenta un altro punto a favore del titolo, visto il quantitativo enorme di ore che solo l'avventura principale richiede, alle quali si aggiunge il tempo necessario a scovare i segreti e tutte le missioni secondarie con le quali é possibile intrattenersi.
Dovete morire tutte!
Drakengard 3 é ambientato anni prima rispetto agli eventi del capostipite, e ha come protagonista la splendida Zero, una letale Intoner. La ragazza ha 5 sorelle che non sappiamo bene perché odia e vuole uccidere a tutti i costi. Per farlo si fa aiutare dal suo fido compagno di viaggi, Michael, maestoso quanto potente drago. L'ossatura del plot é quanto mai semplice e ci trascina in una sorta di storia on the road, con la nostra protagonista alla ricerca delle parenti. Il prologo é in realtà spiazzante, visto che cambia subito le carte in tavola rimescolando avvenimenti apparentemente prevedibili. Durante il viaggio, Zero incontrerà dei seguaci e al posto del prematuramente scomparso Michael, ci sarà il giovane drago Mikhail ad accompagnarla. Preferiamo non svelarvi molti dettagli del plot, va però detto che Drakengard 3 può contare su una sceneggiatura scritta in modo eccellente. I dialoghi sono esilaranti, pregni di un umorismo dark, a tratti sboccati e superficiali, per poi stupire con commenti brillanti e serissimi su argomenti anche complessi. L'esperienza riesce così ad immergere appieno il giocatore, che difficilmente rimarrà indifferente alle vicende di Zero e dei suoi compagni di viaggio. Anzi, proprio scoprire cosa l'attende sarà più che sufficiente per spingervi ad accendere la vostra Playstation 3.
Hack 'n' Slash
vimager1, 2, 3, 4
Ma seguire la storia della nostra eroina violenta e sboccata non é l'unico incentivo a prendere in mano Drakengard 3. Il titolo offre infatti un gameplay ben realizzato, basato su regole semplici ma ben equilibrate. L'esperienza di gioco strizza l'occhio agli action in stile Devil May Cry, con una spruzzata dei Musou di Tecmo Koei. Il giocatore infatti guiderà Zero attraverso ondate di nemici da fare a fette prima con una semplice spada per poi approfittare di armi sempre più letali. Ognuna é caratterizzata da set propri di combo, possibili mescolando i due tasti d'attacco, normale e potente. Il secondo però consuma una barra di "stamina", quindi va dosato con attenzione. Si può saltare, schivare e parare, per un sistema di combattimento decisamente completo.
Avanzando con l'avventura si andranno sbloccando tre slot armi aggiuntivi, che permettono di equipaggiare un totale di quattro lame e che é possibile scambiare sul campo di battaglia rapidamente, così da poter adottare la tattica migliore in base all'avversario. Ad esempio la spada é la classica arma versatile a corto raggio. Se però ci si trova di fronte un nemico corazzato sarà meglio estrarre al volo la lancia, per colpi lentissimi ma molto potenti. Gli artigli sono l'ideale invece per rapidissime scazzottate ad un unico target. Zero non sarà mai sola, ma oltre a Mikhail avrà ad accompagnarla due adepti da selezionare tra quelli che decideranno di servirla.Il sistema di combattimento é veloce ma sufficientemente tattico da intrattenere anche dopo ore di smembramenti. Per fortuna il gioco prevede varianti al gameplay, con sezioni a cavallo del drago, sia in volo che a terra, perfetti passatempi per spezzare l'azione. Anche le boss fight sono ben strutturate e a volte anche piuttosto fantasiose. Insomma, sotto il profilo dell'offerta ludica c'é poco di cui lamentarsi.
Il titolo suddivide l'avventura in brevi missioni, e nell'intervallo tra una e l'altra potremo preoccuparci di controllare il nostro equipaggiamento, acquistare oggetti, potenziare le armi e così via. La gestione é in stile gioco di ruolo, sebbene non altrettanto profonda. Anche la crescita del personaggio non é particolarmente stimolante, visto che si limita ad un livello che aumenta con l'esperienza acquisita, senza però esplicitare chiaramente eventuali vantaggi ottenuti, né introducendo skill o combo aggiuntive.
Il gusto dell'aspro
Drakengard 3 é un gioco non facile da digerire. Basa infatti molto del proprio charme sull'atmosfera, i personaggi fuori dagli schemi e le linee di dialogo esuberanti. Il gameplay é comunque piacevole, ma giocando ci siamo ritrovati ad avviare una missione dopo l'altra spinti in realtà più dal desiderio di scoprire quale altra bizzarra situazione avrebbe coinvolto Zero e i suoi strampalati compagni di viaggio. Gli stermini nel mezzo sembrano quasi un riempitivo per godersi una storia coinvolgente e divertente come di rado ci capita di viverne nel mondo videoludico. Purtroppo c'é un intoppo non da poco che impedisce al gioco di brillare come meriterebbe, e questo é il comparto tecnico. Non parliamo del fatto che Drakengard 3 da vedere sia piuttosto bruttino. Fosse solo questo, avremmo accantonato subito la questione. Il problema é che il motore grafico, l'Unreal Engine, é stato implementato in maniera pessima, e soffre di continui cali di frame rate e stuttering vari. Considerato che parliamo di un hack 'n' slash, capirete facilmente la gravità di questo aspetto.
A peggiorare la situazione ci pensa poi una telecamera che sembra fare il possibile per confondere l'azione, incastrandosi in tutto quanto trovi sul proprio cammino. In troppi frangenti ci siamo trovati a premere i tasti a caso per districarci da situazioni critiche. Questi problemi erano già presenti nella versione giapponese del gioco e purtroppo i mesi che abbiamo atteso per veder arrivare anche in Europa il titolo Square Enix non sono stati utilizzati per migliorare la situazione.Nulla da eccepire sul fronte sonoro, graziato da un doppiaggio inglese eccellente, per un quantitativo di ore di dialoghi sterminato. Inoltre é possibile acquistare per pochi spiccioli le voci giapponesi tramite DLC (incluso nell'edizione da collezionista del gioco). Attenzione alla mancanza di traduzione in italiano, purtroppo, fattore che scoraggerà non pochi utenti. Ottime anche le musiche, sebbene la colonna sonora ci sia parsa meno ispirata rispetto a Nier. Infine un cenno alla longevità, che sicuramente rappresenta un altro punto a favore del titolo, visto il quantitativo enorme di ore che solo l'avventura principale richiede, alle quali si aggiunge il tempo necessario a scovare i segreti e tutte le missioni secondarie con le quali é possibile intrattenersi.