Dredge – The Pale Reach, a pesca di brividi – Recensione PC
La recensione del DLC di Dredge, il simulatore di pesca in chiave horror, che ci porta a esplorare un ghiacciaio maledetto negli angoli più remoti della carta nautica
All’epoca della nostra recensione, descrivemmo Dredge come un pacchetto piccolo ma completo, con un vasto assortimento di biomi in cui perdersi a caccia di specie autoctone e aberrazioni da incubo.
Mancava giusto un panorama all’appello: quello artico, a cui rimedia The Pale Reach, la prima espansione a pagamento del titolo Black Salt Games e Team17, un’avventura tra i ghiacci a cui chiunque può accedere in qualunque momento durante la campagna principale. Scopriamo se vale il prezzo del biglietto.
Una volta acquisita l’espansione, nella regione sud della mappa dovreste scorgere un enorme promontorio, comparso dal nulla. Una volta raggiunto ci si rende conto che si tratta di un iceberg alla deriva. I resti di una precedente spedizione giacciono distrutti lungo la costa e tra i flutti, che formano piccoli canali attraverso cui introdursi nella gelida struttura. I percorsi sono stretti, sinuosi, e pullulano di blocchi di ghiaccio galleggianti che poco stanno simpatici alla nostra stiva.
Per farsi strada occorre rinvenire un nuovo gingillo per l’imbarcazione: il rompighiaccio, un pratico cuneo con cui sfondare gli ostacoli più piccoli. Grazie ad esso è possibile reperire un altro giocattolino niente male: la macchina del ghiaccio, che una volta donata al pescivendolo errante ci consentirà di acquistare cubetti più o meno grandi con cui conservare la freschezza del carico più a lungo.
Una volta presa confidenza con il nuovo ambiente ci si può concentrare sulle solite attività che hanno reso Dredge un’esperienza così piacevole: la pesca, di nuove specie ittiche e di segreti avvolti nel mistero. Trattandosi di un’area contenuta, fare incetta delle nuove specie (che per l’occasione richiedono nuovi ami, nasse e reti per abboccare) non è così complicato.
Purtroppo, non siamo soli ad aggirarci tra le fenditure: un mostruoso “narvalo” ci sta infatti alle costole (a me pare più un leone marino NdR), e solo depositando esche in giro è possibile levarselo di torno un po', incentivando la raccolta di pesce. Non si tratta però di un avversario particolarmente ostico; durante la nostra prova si è avvicinato a tiro di morso giusto una volta, ed è bastato un colpo di acceleratore per perderlo di vista.
Mentre sfasciamo barriere a destra e a manca, facciamo inoltre la scoperta del gruppo di marinai che hanno perso la vita alla ricerca di un tesoro nascosto nei meandri del ghiacciaio. Non entriamo nei dettagli per non rovinarvi la sorpresa, ma si tratta di un interessante racconto ricostruito tramite le lettere del capitato e dei suoi malcapitati uomini. Venirne a capo è piuttosto semplice (dopotutto abbiamo solo quattro stradine ben delineate da esplorare) e la ricompensa consiste in ben 2 artefatti niente male, molto utili anche nelle sessioni regolari.
Si tratta di un’avventura piuttosto breve (con una nave potenziata al massimo ci abbiamo messo meno di un’ora per completare l’opera) ma tutto sommato gradevole. Lo scenario candido e lineare crea un ottimo stacco dalle location tradizionali, frastagliate e ricche di dettagli, e il connubio tra i classici tintinnii delle ambientazioni nevose e i profondi corni alimenta un’atmosfera serena ma al tempo stesso lugubre, che non stonerebbe in un film come “La cosa”. Promosso.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Dredge
Un DLC che funziona senza stupire, una breve (molto breve se sapete cosa state facendo) parentesi autoconclusiva che espande il già ottimo canovaccio di base per proporre un’esperienza che non rivoluzione la formula originale ma si limita a offrire quello che ci si aspetta da una buona espansione: dare di più. In questo caso più pesca, più orrori, più Dredge; e questo può bastarci. Consigliato se avete già spolpato i contenuti della storia e ne bramate ancora.