Driv3r
di
Tali sezioni tuttavia sono ben lontane dall'essere dette perfette giacché sono colme di alcune sviste (denotabili dalla frequente presenza di bug grafici che inficiano sul giocare) e di alcuni problemi con la telecamera che offrono talvolta alcuni attimi di buio come, ad esempio, nel caso di una salita e del cofano aperto. A limitare parzialmente questo problema, arriva in soccorso una seconda inquadratura in soggettiva, che toglie comunque molto del fascino estetico del gioco. Se questo avviene seduti su sedile, ben altra è la musica che tocca in sorte alla modalità che vede Tanner al di fuori di qualsivoglia lamiera ed intento a correre e camminare con l'aiuto dei suoi soli piedi. La telecamera (selezionabile e in terza persona ed in prima) si comporta con fare sbarazzino ed unita al sistema di controllo (tutt'altro che funzionale) dà luogo ad un infelice battaglia. Insoddisfacente inoltre il sistema di mira e la maniera con cui gli antagonisti si comportano; non solo gli oppositori, ma anche tutti i comuni passanti sembrano agire in maniera del tutto alienante ed assimilabile a degli automi piuttosto che ad esseri umani (e non si tratta delle sole animazioni).
Trascendendo dalle personale etica e mettendo da parte il senso di "deja vu" che pervade il titolo nella sua narrazione, risulta difficile sopportare i vari bug e le sezioni a piedi interamente da rivedere (tanto nella locomozione quanto nell'intelligenza artificiale).
Driv3r si presenta come un progetto minato alla base, soprattutto (si potrebbe affermare) se si dovessero tenere in considerazione tutte le aspettative del recente e lontano passato. Ma pur evitando al novero dei contro questo fattore non rimane altro che constatare la debolezza e l'assenza di idee dominante in tutta quanta la struttura ludica. Probabilmente, ed a piacimento può essere tanto scusante quanto aggravante, il titolo in questione si è ritrovato sugli scafali anzitempo, mostrandosi alla chiamata finale in buona parte come abbozzato.